Arriva la replica dell’Opera Pia Mastai Ferretti di Senigallia (Macerata) e, secondo il giudizio del suo Presidente, non vi sarebbero motivi di razzismo dietro alla fine della collaborazione tra l’oss senegalese e la struttura della casa di riposo: «nessuna questione riguardante il razzismo ma solo una valutazione allo scopo di tutelare sia gli ospiti della struttura che il personale stesso», spiega in una conferenza pubblica il presidente Mario Vichi. Il tentativo è quello di smorzare un grado di polemica che ha raggiunto tutti i canali nazionali e che nelle ultime ore si è abbattuta sulla struttura che ospita più di 200 anziani. La storia di Fatima Sy, oltre alla proposta giunta oggi da un imprenditore di Firenze, ha visto intervenire direttamente anche il Garante dei Diritti, Andrea Nobili: «Avvieremo subito un’istruttoria per capire cosa sia accaduto. Non possiamo che ribadire la ferma condanna di questa Autorità di garanzia contro ogni forma di razzismo, che non può essere giustificato in alcun modo e per nessuna circostanza. Difendiamo sempre e comunque il diritto della persona ad essere rispettata e deve avere la possibilità di accedere a qualsiasi posto di lavoro, al di là del colore della sua pelle», spiega Nobili in una nota pubblica. (agg. di Niccolò Magnani)
IMPRENDITORE FIORENTINO, “VIENI A LAVORARE CON ME”
Fatima, la giovane donna originaria del Senegal rimasta senza lavoro dopo la protesta razzista di alcuni anziani ospiti di una casa di riposo dove era in prova e che non l’hanno voluta “perché nera”, è stata travolta da un’ondata di solidarietà. Massimo Mattei, un imprenditore fiorentino impegnato nel settore dell’assistenza agli anziani, dopo aver appreso i fatti di Senigallia si è fatto avanti con una proposta allettante, come spiega Fanpage.it: “Se vorrà venire a Firenze sarò ben lieto di prenderla con me a lavorare. E fin da ora mi metto in contatto con la prefettura di Ancona per dare a lei un’opportunità. Al razzismo si dice no. Sempre”, ha detto. Mattei ha usato Facebook per comunicare le sue intenzioni: “Fin da ora mi metto in contatto con la prefettura di Ancona per dare a lei un’opportunità”, ha scritto nelle passate ore e poi, contattato da Repubblica, ha ribadito la sua indignazione per quanto accaduto. “Non può esistere una cosa del genere. Vorrei dire a Fatima, e alle persone che come lei hanno avuto queste difficoltà, che c’è un’Italia diversa”, ha aggiunto l’imprenditore, conscio che un cambio di città potrebbe rappresentare per la donna un cambiamento troppo grande. “Ma la mia proposta resta valida”, ha ribadito. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
DONNA SARÀ COLLOCATA IN UN’ALTRA STRUTTURA
La storia di Fatima Sy, costretta a perdere il suo posto di lavoro come operatrice in un centro anziani a causa del colore della sua pelle, sembra l’ennesima storia di discriminazione, in un paese come l’Italia che sta manifestando sempre più problemi di tolleranza. L’Istituto Opera Pia Mastai Ferretti, dove la donna senegalese sarebbe stata allontanata dal suo lavoro a causa delle lamentele degli anziani che hanno affermato di non volere “un’altra nera” all’interno della casa di riposo, ha sottolineato come Fatima sarà comunque ricollocata professionalmente in un’altra struttura. Sicuramente, le testimonianze raccolte riguardo gli anziani ospiti della casa che si sarebbero rivolti con insulti e dileggi alla 40enne, hanno aperto i dibattito sulle difficoltà che i migranti possono trovare anche svolgendo lavori perfettamente regolari. (agg. di Fabio Belli)
LE LAMENTELE DEGLI ANZIANI
Arriva da Senigallia, in provincia di Ancona, una nuova storia a sfondo razzista destinata a fare indignare. Fatyma Sy è una donna di 40 anni originaria del Senegal. Era in prova presso una casa di riposo dove aveva dimostrato di sapere fare molto bene il suo lavoro eppure, nonostante questo, sarebbe stata licenziata. O meglio, non le sarebbe stata data neppure la possibilità di firmare il contratto di lavoro che l’avrebbe legata professionalmente all’Istituto Opera Pia Mastai Ferretti, come riporta Repubblica.it. La motivazione sarebbe sconcertante: malgrado abbia dimostrato di essere all’altezza del lavoro, gli ospiti della struttura non volevano una donna di colore tra di loro. Da qui, la decisione di licenziarla. Sarebbe stato dunque il colore della sua pelle a non piacere agli anziani ospiti della casa di riposo che si sarebbero lamentati con la cooperativa che gestisce il centro usando frasi piuttosto eloquenti: “Non ci piaci, sei nera”, ed ancora, “Ecco un’altra nera”.
PERDE IL LAVORO A CAUSA DELLE LAMENTELE DEGLI ANZIANI OSPITI
Nel corso del suo lavoro in prova presso la casa di riposo di Senigallia, Fatyma Sy sarebbe stata non solo offesa verbalmente ma anche insultata e derisa dagli anziani che vengono ospitati nella struttura e che avrebbero contribuito al suo licenziamento. La prova andava avanti da alcuni giorni e l’esito era più che positivo. A piacere erano stati non solo il suo modo di lavorare ma anche il suo atteggiamento nei confronti degli anziani. Questo però non sarebbe bastato a farle avere il lavoro in quanto proprio le eccessive lamentele degli ospiti di cui avrebbe dovuto occuparsi e riferite non all’operatrice direttamente bensì alla Cooperativa Progetto solidarietà avrebbero portato al suo licenziamento. In realtà è bene sottolineare come i responsabili della cooperativa abbiano preferito non assumerla in quella struttura per evitare che la giovane donna senegalese, madre di due figli rimasti nel suo Paese di origine, dovesse lavorare in un ambiente fortemente ostile. Per tale ragione, hanno assicurato gli stessi responsabili, la donna sarà preso inserita in un’altra realtà, si spera certamente più tollerante.