Nella nuova puntata di Striscia la Notizia, il tg satirico di Canale 5, l’inviato Max Laudadio torna ad occuparsi di una vecchia vicenda che nel lontano 2008 aveva visto coinvolta una dottoressa, l’urologa Maria Colavita. Il medico oltre dieci anni fa era stato pizzicato nella trasmissione di RaiUno, I soliti Ignoti, sebbene fosse ufficialmente in malattia. Grazie all’inchiesta avviata da Striscia la Notizia, la dottoressa Colavita era finita nei guai andando incontro non solo ad un licenziamento da parte dell’ospedale nel quale lavorava ma addirittura al patteggiamento della pena a 1 anno e sei mesi con la condizionale. Ma come mai Laudadio, dieci anni dopo, torna a pizzicare nuovamente la dottoressa? Cosa avrà combinato? Stando a quanto reso noto dalla trasmissione di Canale 5, la dottoressa Colavita sarebbe tornata a lavorare con il ruolo di medico di base. Eppure, a segnalare alcune cose che non vanno sarebbero stati proprio i suoi stessi pazienti che, rivolgendosi al Tg satirico di Antonio Ricci avrebbero lamentato l’impossibilità a farsi visitare. Questo perché, secondo le testimonianze, la professionista sarebbe sempre assente. Nonostante questo, però, la stessa dottoressa effettuerebbe visite ginecologiche in privato e stando alle sue stesse parole, lavorerebbe anche in una clinica ad Abu Dhabi che le frutterebbe un guadagno mensile di ben 20mila euro.
I PRECEDENTI GUAI DELLA DOTTORESSA COLAVITA
Era stata Striscia la Notizia, nel 2008, a smascherare un clamoroso caso di assenteismo con protagonista l’allora 44enne Maria Colavita, medico dell’ospedale di Rivoli ed arrestata dalla Guardia di Finanza di Milano. Come riportava Corriere.it, attraverso una serie di certificati falsificati, l’esperta si assentava dal posto di lavoro continuando a ricevere lo stipendio mentre lavorava a Milano come urologa in nero. Le accuse a suo carico furono di truffa ai danni dello Stato e induzione in errore. Tutto era iniziato nel 2007 quando la Colavita era scivolata dalle scale riportando solo qualche ammaccatura. Un suo amico medico però riscontrò la sospetta frattura di una vertebra sacrale. Da quel momento prese il via la sequela di falsi certificati medici che allungarono la malattia a dismisura. A smascherare i reati commessi dal medico, fu proprio Striscia dopo le segnalazioni di coloro che l’avevano riconosciuta nella trasmissione di casa Rai. La Colavita finì nuovamente nei guai nel 2010, quando fu condannata a 4 mesi e 15 giorni per “aborto colposo”. Nonostante fosse stata pizzicata da Striscia, il medico continuava a visitare privatamente seppur fosse in mutua dall’ospedale di Rivoli.