Tanta, tantissima gente ai funerali di Pamela Mastropietro, giovane 18enne trucidata da tre nigeriani, celebrati quest’oggi nella chiesa Ognissanti di via Appia Nuova in Roma. Presenti anche le autorità a cominciare dal sindaco di Roma (indetto oggi il lutto cittadino), Virginia Raggi. Ovviamente vi erano anche i famigliari della ragazza uccisa, fra cui lo zio di Palema, legale della famiglia, Marco Valerio Verni, che sul sagrato della chiesa ha spiegato: «Lotteremo fino in fondo – le parole riportate dall’edizione online del quotidiano Il Messaggero – affinché questa ragazza di 18 anni, questa bambina uccisa con delle coltellate, fatta a pezzi e messa in due trolley trovi giustizia». Lo zio ha quindi aggiunto: «Lo faremo per lei per la sua famiglia e per tutto il mondo civile perché questa è la battaglia di tutto il mondo civile contro quello della barbarie». Tanta commozione durante la cerimonia, con la bara bianca che è stata portata fuori dalla chiesa, al termine della messa, inondata da una serie di palloncini lanciati nel cielo, e abbracciata da un lungo applauso di tutti i parenti, gli amici e i semplici curiosi, accorsi per dare un ultimo saluto a questa povera ragazza. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LE PAROLE DELLA MADRE AL FUNERALE
Una grande folla ha salutato Pamela Mastropietro, la 18enne uccisa a Macerata e fatta a pezzi di cui si sono tenuti oggi i funerali nella chiesa Ognissanti di via Appia Nuova a Roma. Come riportato da Il Secolo XIX, molto toccanti sono state le parole di Alessandra Verni, la mamma della giovane vittima, che dal pulpito ha dichiarato:”Hai meritato il paradiso e non tutti se lo possono permettere. Anche se ti hanno fatto un male atroce tu sei viva alla faccia di tutte quelle persone che ti hanno massacrata”. La donna, evidentemente commossa, ha poi aggiunto:”Questo, amore, non è un addio. Un giorno ci rincontreremo e sarà per sempre. Ti amo Pamy. Ciao amore mio, mi manchi da morire. Quello che ti hanno fatto è disumano, è un dolore atroce, è una lama che si conficca nel cuore e te lo spacca a metà. Hai le gambe che tremano vorrebbero cedere, hai sospiri di angoscia ma poi arrivi tu con i tuoi segni e mi fai capire che tu ci sei. Sei sempre vicino a noi”. (agg. di Dario D’Angelo)
PAMELA ADESSO RIPOSI IN PACE
I funerali di Pamela Mastropietro si terranno oggi e il lutto cittadino indetto sia a Roma che a Macerata è la prova che questa uccisione barbara e assurda, qualsiasi sia l’esito delle indagini, ha lacerato il tessuto di protezione dell’opinione pubblica italiana. Ha colpito, fatto male, scioccato. Così, mentre restano gli interrogativi su cosa sia realmente accaduto quella maledetta notte, mentre Oseghale, Desmond Lucky e Awelima si rimbalzano le accuse e continuano a fare a gara a chi la spara più grossa, ad emergere è non solo la voglia di giustizia per una ragazza fragile caduta tra le grinfie di tanti orchi. E nemmeno è solitaria la speranza che un giorno i suoi genitori possano trovare pace, che magari un riescano a venire a patti con la loro coscienza, ad accettare il fatto che davvero nulla di più potevano fare per salvare la vita della loro figlia. No, il desiderio, adesso, è che almeno nel giorno dei funerali, ma se possibile anche oltre, cali il silenzio sui dettagli di questa morte da film horror. Il corpo a pezzi, il rapporto con gli aguzzini, la sofferenza immane di Pamela. Che riposi in pace, ma in pace davvero. (agg. di Dario D’Angelo)
OGGI I FUNERALI DI PAMELA
Si terranno questa mattina i funerali di Pamela Mastropietro, la giovane 18enne uccisa tre mesi fa a Macerata, in circostanze ancora da chiarire. Nelle scorse ore è partita da Macerata la salma verso Roma, ed erano un centinaio le persone che si sono raccolte davanti all’obitorio marchigiano, compresa la mamma, lo zio, e la nonna di Pamela. Presente anche il primo cittadino, Romando Carancini, che ha abbracciato la madre della ragazza, parlandoci assieme per circa una ventina di minuti, come riferisce l’agenzia Ansa. Questa mattina un piccolo corteo funebre ha accompagnato la salma di Pamela presso la chiesa Ognissanti di via Appia Nuova in Roma, dove è stata aperta la camera ardente e dove, dalle ore 11:00, si celebreranno i funerali. La 18enne è stata posta in una bara bianca, ed erano molti gli amici ad attenderla sul sagrato, con la madre che si è invece messa subito dietro al carro funebre con un mazzo di rose rosse. Alcune amiche hanno esposto uno striscione con la scritta «Infinitamente… manchi ma ci sei!». Oggi sarà lutto cittadino a Roma e a Macerata. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PARLA LA MAMMA DI PAMELA
La mamma di Pamela Mastropietro è stata intervistata dal Tg1 per chiarire anche la posizione della famiglia nella tragica vicenda della ragazza uccisa e di cui è stato poi smembrato il cadavere, con alcuni spacciatori nigeriani, tra i quali Innocent Oseghale, tra i principali sospettati del brutale omicidio. La signora Alessandra Verni, madre di Pamela Mastropietro, si è sempre ribellata con rabbia a chi ha sostenuto come lo stile di vita e la tossicodipendenza della figlia l’abbiano messa a rischio di situazioni che l’hanno portata poi a finire nella mani di brutali assassini. La madre ha sottolineato: “Non avevo idea dei pericoli ai quali stava andando incontro Pamela, la sapevo in comunità a curarsi. Avessi saputo, sarei intervenuta.” Dunque sottolineando come le responsabilità siano esclusivamente dei carnefici che hanno inflitto alla ragazza una morte orribile. (agg. di Fabio Belli)
LO ZIO, ANDRO’ FINO IN FONDO
A distanza di tre mesi dal terribile delitto, Pamela Mastropietro ha lasciato in una bara bianca Macerata in direzione Roma, dove domani alle 11:00 si celebreranno i funerali. Un giorno di lutto che unirà inevitabilmente le due città, in questi mesi al centro della cronaca in merito ad un fatto terribile che giorno dopo giorno continua ad essere arricchito da tasselli inquietanti. Lo zio della ragazza, Marco Valerio Verni, sulla sua pagina Facebook ha voluto ricordare ancora una volta Pamela: “Baciandoti sulla fronte per un’ultima volta ti ho rinnovato la promessa che andrò fino in fondo”, ha scritto. E le indagini su quella morte assurda e violenta procedono. Intanto ieri Innocent Oseghale è stato raggiunto da una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere, questa volta con l’accusa di omicidio volontario. Lui nega ma gli inquirenti collocano la mattanza proprio nella sua abitazione. Durante l’interrogatorio per rogatoria nel carcere di Ascoli Piceno, Oseghale ha dichiarato: “Non l’ho uccisa e nemmeno ho sezionato il cadavere. Tantomeno l’ho proposta ad Awelima per un rapporto”. La sua linea difensiva, dunque, non sembra essere mutata. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
AWELIMA, “INNOCENT MI CHIESE SE VOLESSI STUPRARLA”
Le prima parole che emergono dall’interrogatorio di Innocent Oseghale nel carcere di Ascoli Piceno (riportate da Rai News24) davanti al gip confermano la linea difensiva tenuta fin dall’arresto: «non l’ho uccisa io e nemmeno ho sezionato il cadavere», ma non solo, allontana da sé anche l’accusa di aver chiesto ad Awelima di voler stuprare la ragazza mentre dormiva. «Non l’ho proposta ad Awelima per un supporto»: gli altri dettagli dell’interrogatorio verranno resi noti nelle prossime ore, ma intanto emerge una ricostruzione dei fatti che non convince gli inquirenti che continuano a sospettare di Oseghale come il pusher che l’avrebbe drogata fino allo stordimento, poi uccisa e fatta a pezzi in un trolley. «Lei aveva assunto eroina e stava male, aveva gli occhi all’insù. Io ho lasciato la casa per consegnare altra droga», dopo che Desmond Lucky lo aveva tranquillizzato sulle condizioni della ragazza. In conclusione, il ragazzo spiega «Quando sono tornato a casa la ragazza era morta, era stata fatta a pezzi e il suo corpo era chiuso nei due trolley». La versione non convince a fondo e dimostra come ancora una volta i tre nigeriani in carcere per la morte di Pamela Mastropietro continuano nel “gioco” ad incolparsi per evitare di subire la pena massima prevista per l’orrendo omicidio e vilipendio di cadavere. (agg. di Niccolò Magnani)
LA SALMA RIENTRA A ROMA: OMAGGIO DI LUCA TRAINI
La salma di Pamela Mastropietro è in viaggio verso Roma dove domani, a tre mesi dall’orrendo omicidio, ci saranno i funerali della 18enne presso la parrocchia Ognissanti: «Un angioletto!», ha commentato brevemente il cappellano dell’ospedale di Macerata da dove è partita la bara bianca con a bordo anche la mamma Alessandra Verni, appena dopo la benedizione del corpo da parte del Vescovo di Macerata, mons. Marconi. A salutare Pamela un gruppo di 100 persone tra cui anche il tassista peruviano che aveva portato in auto Pamela dalla stazione ai giardini Diaz dove purtroppo incontrò i suoi carnefici. Il sindaco di Macerata ha parlato per circa 20 minuti con la mamma di Pamela in un colloquio privato molto intenso; tra i tanti omaggi e regali giunti per la partenza della salma, uno in particolare ha destato attenzione e qualche polemica. Si tratta di un cuscino di fiori bianchi e una fascia con scritto “Luca Traini”: si tratta, come riporta il Corriere della Sera, dell’omaggio a Pamela dell’uomo che ha compiuto il raid razzista a Macerata dopo l’omicidio Mastropietro da parte, forse, di un gruppo di nigeriani. «Lo ha portato via con sé la mamma della giovane romana, Alessandra Verni, lasciando l’obitorio di Macerata per accompagnare il feretro della figlia a Roma», spiegano i colleghi del CorSera. (agg. di Niccolò Magnani)
ECCO COME ANDÒ QUELLA MALEDETTA NOTTE
Emergono nuovi raccapriccianti dettagli circa la morte di Pamela Mastropietro, giovane ragazza di appena 18 anni, uccisa tre mesi fa a Macerata. Oggi, il quotidiano Il Corriere della Sera, ha pubblicato le parole di Lucky Awelima, uno dei tre nigeriani fermati dalla polizia, a cui Oseghale, accusato di omicidio, avrebbe fatto la proposta scioccante di stuprare Pamela mentre dormiva. La ragazza ha avuto un rapporto sessuale con il proprio aguzzino prima di morire, e su questo punto vi sarebbero due diverse vedute: per il gip, il rapporto fra i due potrebbe essere stato consenziente, mentre per la procura la vittima non sarebbe stato in grado di decidere o meno, alterata psichicamente dalla dose di eroina che aveva appena assunto. Proprio la droga fu la scintilla che provocò la morte di Pamela: la ragazza si sarebbe infatti sentita male, e Oseghale, lo spacciatore, forse per paura di venire scoperto, avrebbe quindi ucciso la giovane con un colpo in testa e due coltellate. A quel punto avrebbe deciso di fare a pezzi il corpo della Mastropietro, gettandolo poi sul ciglio della strada. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“VUOI STUPRARLA CON ME?”
Pamela Mastropietro è stata stuprata prima di essere uccisa? Lucky Awelima avrebbe detto di aver saputo che la ragazza è stata violentata. «Il 30 gennaio Innocent mi telefonò chiedendomi se volevo andare a stuprare una ragazza che dormiva». La frase choc è stata intercettata dagli inquirenti nel carcere di Ancona: Lucky Awelima stava parlando con Desmond Lucky. I dialoghi sono riportati nella nuova ordinanza di custodia cautelare per omicidio a carico di Innocent Oseghale, che è invece recluso ad Ascoli Piceno. Alla domanda Awelima avrebbe risposto che non era interessato. In un’altra conversazione avrebbe poi detto di aver saputo che Pamela era stata stuprata. Anche questi elementi sono stati posti a fondamento della richiesta di ordinanza di custodia in carcere per Oseghale anche per violenza sessuale. L’addebito non è stato riconosciuto dal gip per «mancanza di gravi indizi di colpevolezza». Oggi è previsto l’interrogatorio in carcere di Oseghale. (agg. di Silvana Palazzo)
PROCURA ACCUSA: “VIOLENZA SESSUALE DI DUPLICE PROFILO”
Prima di venire uccisa e fatta a pezzi, Pamela Mastropietro secondo la procura fu violentata sotto effetto di eroina da Innocent Oseghale. Nuovi aggiornamenti sulla terribile vicenda di Macerata, con la morte della giovane ragazza che non ha ancora un colpevole o i colpevoli definiti: Innocent Oseghale era da solo? E ancora: cosa è successo nelle ore antecedenti la tragica morte della ragazza? Giovanni Giorgio, procuratore di Macerata, ha commentato gli ultimi aggiornamenti ai microfoni del Tg2 : “Stamattina è stata notificata al solo Oseghale l’ordinanza cautelare in relazione al contestato concorso nell’omicidio di Pamela Mastropietro”. Continua Giovanni Giorgio, che parla della possibile violenza sessuale: “Violenza sessuale di duplice profilo: costrinzione nei confronti della Mastropietro ad avere un rapporto sessuale completo e anche sotto la forma dell’abuso, della condizione di inferiorità psichica”. (Agg. Massimo Balsamo)
SABATO I FUNERALI A ROMA
Sabato 5 maggio si terranno a Roma i funerali di Pamela Mastropietro, a tre mesi e passa dall’orrendo delitto ancora avvolto nel mistero: è stato proclamato lutto cittadino a Macerata, per decisione del sindaco Romano Carancini che sarà presente nella parrocchia di Ognissanti in via Appia Nuova per le esequie della bella 18enne forse violentata, sicuramente uccisa e divisa in pezzi dopo la morte. «Giornata di lutto e sindaco ai funerali? Ma alla fiaccolata per Pamela non c’era nessuno dell’amministrazione», commenta polemicamente la mamma di Pamela, Alessandra Verri che oggi ha spiegato all’Ansa il suo disappunto per la decisione della città dopo il silenzio delle ultime settimane. Intanto continuano a far discutere le altre polemiche sollevate questa volta da Valerio Verni, zio di Pamela Mastropietro e avvocato della famiglia, intervenuto al programma Legge o Giustizia su Radio Cusano Campus: a riguardo delle intercettazioni choc emerse nei giorni scorsi tra gli altri due nigeriani arrestati, «Queste due persone hanno già dimostrato di non essere di primo pelo, se non altro per il contenuto delle loro stesse dichiarazioni; non è quindi, improbabile pensare che potessero sapere di essere intercettati e quindi di aver detto queste cose per riversare la responsabilità sul principale indiziato. E’ chiaro, nessuno vuole incolpare qualcuno e rispettiamo sempre il principio di presunzione di non colpevolezza e la fase processuale cui ci troviamo però si denota comunque un quadro raccapricciante, di una delinquenza e di una criminalità molto efferata, che peraltro ci siamo importati da noi», conclude il legale dei Mastropietro. (agg. di Niccolò Magnani)
SCONTRO PROCURA E GIP SULLA VIOLENZA SESSUALE
Con il passare dei giorni, la posizione del nigeriano Oseghale, in carcere da tre mesi con le accuse di vilipendio, occultamento e distruzione di cadavere in merito al caso di Pamela Mastropietro, si aggrava sempre di più. Ora, infatti, il 29enne dovrà anche rispondere dell’accusa di omicidio volontario della 18enne romana. Un reato che il gip aveva inizialmente escluso quando era ancora predominante la tesi della morte per overdose. La procura di Macerata è certa anche della violenza sessuale subita dalla vittima e di cui risulta accusato sempre Oseghale. Per il pm l’abuso sarebbe avvenuto mentre la giovane si trovava sotto effetto di stupefacenti e successivamente, probabilmente in seguito ad un malore, l’avrebbe uccisa. Le indagini sulla morte della 18enne non sono ancora concluse anche se proprio nei confronti di Oseghale si sarebbero aggiunti nuovi elementi di prova che avrebbero contribuito a cambiare l’impianto accusatorio. Tuttavia, come evidenzia Today.it, resta aperto lo scontro tra procura e giudice in merito all’accusa della violenza sessuale che, per il gip, non sarebbe avvenuta. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
INNOCENT OSEGHALE IN CARCERE ANCHE PER OMICIDIO
Sono trascorsi tre mesi dall’omicidio di Pamela Mastropietro, la 18enne romana rinvenuta cadavere ed a pezzi in due differenti trolley ma oggi arriva una ulteriore novità che contribuisce ad aggiungere un nuovo tassello al caso. Secondo la procura di Macerata, Innocent Oseghale, lo spacciatore nigeriano accusato di aver eseguito lo scempio sul cadavere della giovane vittima, l’avrebbe violentata sessualmente. Un’ipotesi, questa, che andrebbe a compromettere ulteriormente la sua posizione. Secondo gli inquirenti, Pamela fu abusata da lui mentre si trovava in condizioni fisiche menomate anche per via dell’assunzione di eroina. Come spiega Il Fatto Quotidiano, ad accertare questa circostanza sarebbero anche i risultati degli esami dei Ris che avrebbero evidenziato un rapporto completo tra i due, a differenza di quanto sostenuto dal gip secondo il quale non vi sarebbero gravi indizi di colpevolezza rispetto a questa accusa, parlando solo di clima amicale tra i due. Ad avvalorare, secondo la procura, la tesi dell’abuso sessuale ci sarebbe anche la “cura maniacale” di Oseghale nel far sparire ogni traccia del rapporto violento, usando addirittura la candeggina e asportando gli organi genitali della 18enne. Su una cosa però procura e gip sembrano concordare: sarebbe stato il nigeriano ad uccidere Pamela dopo essersi accorto del malore della ragazza e poi a tentare di farne sparire il cadavere eliminando ogni traccia. Ora la procura sta valutando il ricorso presso il tribunale del riesame per far valere anche l’accusa di violenza sessuale. Intanto, il procuratore ha chiesto e ottenuto un’altra misura cautelare in carcere per omicidio a carico di Oseghale, accolta dal gip. Nei prossimi giorni Oseghale sarà interrogato su questa nuova imputazione. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
INNOCENT OSEGHALE: LA SUA POSIZIONE SI AGGRAVA
Si aggrava la posizione di Innocent Oseghale, il nigeriano già in carcere da circa tre mesi, per la morte della povera Pamela Mastropietro, 18enne romana ammazzata in circostanze ancora poco chiare. Gli inquirenti stanno facendo luce sull’accaduto e sembrano vicini ad un importante punto di svolta. Questa mattina al nigeriano è stata notificata in carcere una nuova ordinanza di custodia cautelare per omicidio volontario. Fino ad ora, come sottolineato da La Repubblica, il malvivente africano era accusato solamente di occultamento di cadavere, ma la sua posizione si è decisamente complicata grazie appunto alle indagini portate avanti dai carabinieri del Ris in queste ultime settimane, e alle nuove prove a suo carico.
PRIMA IL RAPPORTO SESSUALE, QUINDI…
Stando alla ricostruzione effettuata da Giuseppe Giorgio, il procuratore di Macerata, Oseghale avrebbe condotto Pamela nel suo appartamento, le avrebbe dato una dose di eroina, e avrebbe abusato sessualmente di lei. Questo secondo aspetto è in realtà da chiarire, visto che sui resti di Pamela è stato trovato il dna del malvivente, ma pare che fra i due si fosse creato un “clima amicale”. Innocent, dopo il rapporto sessuale, avrebbe quindi ucciso la povera Pamela con due coltellate allo stomaco, per via del fatto che la stessa giovane si fosse sentita male dopo l’assunzione dell’eroina. Forse spaventato, il nigeriano ha quindi optato per l’assassino, per poi fare a pezzo maldestramente il cadavere della stessa, e nascondere i resti del corpo in due trolley.