Anche il ministro degli affari esteri, Angelino Alfano, si è espresso sulle ultime notizie relative al caso del ricercato italiano Giulio Regeni, rapito in Egitto in circostanze ancora misteriose il 25 gennaio di due anni fa e rinvenuto senza vita il 3 febbraio successivo. “Sono soddisfatto per la consegna, alla Procura di Roma, delle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza della metropolitana del Cairo, nelle ore precedenti alla scomparsa di Giulio Regeni”, è stato il primo commento di Alfano, come spiega l’agenzia giornalistica di Redattore Sociale. Dopo oltre due anni, dunque, l’Egitto ha deciso di compiere questo importante passo in avanti consegnando all’Italia la registrazione delle telecamere di sorveglianza dell’intera metro del Cairo e che proprio la sera del 25 gennaio 2016 potrebbero aver immortalato Regeni. Ora prenderà il via l’esame investigativo dei filmati che potrebbero permettere di individuare volti in grado di consentire un importante passo in avanti nelle indagini su quanto accaduto dopo le 20.00 di quella sera, quando il cellulare del giovane ricercatore agganciò per l’ultima volta una cella proprio nella stazione di Dokki. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
CONSEGNATI ALLA PROCURA DI ROMA I VERBALI E I VIDEO DELLA METRO
Omicidio Giulio Regeni, giunti a pm di Roma i verbali e i video della metropolitana: continuano le indagini per scoprire la verità sulla tragica fine del ricercatore italiano. Dottorando dell’Università di Cambridge, Giulio Regeni fu rapito il 25 gennaio 2016, in occasione del quinto anniversario delle proteste di piazza Tahrir, e il suo corpo venne trovato il 3 febbraio 2016 nelle vicinanze di una prigione dei servizi segreti egiziani, con evidenti segni di ripetuta tortura. Gli inquirenti italiani sono convinti che il ricercatore fosse attenzionato dalla polizia e dai ricercatori segreti egiziani già da diverso tempo prima del rapimento e i tabulati telefonici hanno chiarito il collegamento tra gli agenti di sorveglianza di Regeni e gli ufficiali dei servizi segreti coinvolti nella sparatoria con la presunta banda di criminali, uccisi il 24 marzo 2016 e ritenuti responsabili dell’omicidio di Regeni. E giungono nuovi aggiornamenti riguardo i verbali e i video della metropolitana risalenti al giorno della scomparsa del dottorando di Fiumicello…
VERBALI E VIDEO METRO “SONO SOLO IL 5%”
ìCome sottolineato da Il Fatto Quotidiano sono stati consegnati ai pm di Roma i verbali delle recenti audizioni dei nove agenti di polizia coinvolti nell’inchiesta e i video della metropolitana del Cairo. Si tratta solo del 5 per cento del totale dei video, recuperati dopo oltre due anni dalla morte di Giulio Regeni. Difficilmente sarà possibile arrivare alla verità sulla sua morte attraverso quei filmati. Registrazioni recuperare perché “autocancellate” per non sovraccaricare la memoria dei server, mentre non c’è stato nulla da fare per i filmati già sovrascritti. Il pubblico ministero Sergio Colaiocco ha ricevuto il materiale e l’attenzione verterà soprattutto alle immagini relative alle 19.51, ultimo aggancio del telefono di Regeni a una cella nella stazione di Dokki. In una nota congiunta, il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone e il procuratore d’Egitto Nabeel Sadek “hanno rinnovato il loro impegno a continuare la collaborazione giudiziaria tra le due procure fino ad arrivare alla verità, individuare i colpevoli e rinviarli a giudizio. Nel prossimo futuro sono previsti altri incontri tra le due parti per discutere degli esiti dell’operazione di recupero e degli ultimi sviluppi delle indagini”.