All’indomani dell’udienza preliminare per il giovane Lucio, il fidanzato di Noemi Durini, il padre della vittima, Umberto, è intervenuto in diretta tv alla trasmissione La Vita in Diretta. L’arma di quell’atroce delitto, o meglio il manico, non è mai stato ritrovato così come una delle maglie usate per nascondere il coltello. Lucio non ha mai saputo spiegare dove fosse il manico ma per il padre di Noemi il motivo è semplice: “Perché non lo ha fatto lui”, ha detto, facendo riferimento al momento dell’uccisione della figlia. A sua detta, l’intera famiglia del ragazzo avrebbe avuto un ruolo nella morte della giovane. “La mamma di Lucio ha lavato la macchina con la candeggina, ma quando la usò per andare al lavoro qualche ora dopo disse di non sentire l’odore della candeggina”, ha aggiunto Umberto. “Nessuno è stupido, questa gente deve capire che siamo tutti intelligenti, forse non siamo colti ma il cervello lo facciamo funzionare”, ha aggiunto. Per lui, la reazione dei genitori di Lucio quando vennero a sapere della morte di Noemi fu solo una “sceneggiata napoletana”. Poi ha proseguito: “In 9 mesi non hanno mai chiesto perdono, ieri mi hanno chiesto solo scusa. Dopo un omicidio così efferato il minimo che dovevano chiedere da genitori era perdono, ma non lo hanno mai fatto. Voglio giustizia e verità per mia figlia”, ha chiosato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



IL 2 E IL 3 OTTOBRE IL PROCEDIMENTO

Dopo una giornata estremamente turbolenta, l’assassino di Noemi Durini, Lucio Marzo, sarà sottoposto a rito abbreviato con procedimento previsto per il 2 e il 3 ottobre. La giornata è stata pesante anche dal punto di vista emotivo per i protagonisti della tragica vicenda: Lucio Marzo, detenuto nel carcere minorile di Quartuccio,in Sardegna, per la prima volta si è trovato con i genitori di Noemi presenti all’udienza, insieme nella stessa aula. Grande tensione anche per i genitori di Lucio, col padre che ha avuto un alterco con l’inviato della trasmissione Mediaset, Quarto Grado. I giudici valuteranno ulteriori nuove dichiarazioni di Lucio, che ha ritrattato tornando alla versione che lo vedeva reo confesso, a suo dire “costretto” a uccidere Noemi che a sua volta stava preparando, sempre secondo la testimonianza dell’assassino, un piano omicida per i genitori del ragazzo. (agg. di Fabio Belli)



NON CONCESSA “MESSA ALLA PROVA”

Il gup ha deciso di non concedere la messa alla prova per Lucio Marzo, nonostante il ragazzo abbia confermato di sentirsi profondamente pentito per quanto fatto (ritirando dunque l’accusa-calunnia lanciata contro Fausto Nicoli, amico di famiglia Durini): questo però non è bastato per il giudice Ingusci e la difesa si è ritrovata senza l’escamotage richiesto in sede di udienza preliminare. Secondo quanto spiegato anche dalla cronista che segue dai primi momenti le fasi processuali e d’indagine sull’omicidio di Specchia, Veronica Valente di LeccePrima, la possibilità della messa alla prova per Lucio Marzo gli avrebbe consentito di ottenere la sospensione del processo e di partecipare ad un programma rieducativo. In caso di esito positivo del processo, questo avrebbe potuto fargli poi ottenere il proscioglimento per estinzione del reato.  Ottenuto invece il rito abbreviato che potrà portare, in caso di condanna, ad uno sconto sulla finale: il che ha generato non poche polemiche nella famiglia di Noemi, giunta allo scontro in diversi momenti questa mattina durante l’ultima fase dell’udienza preliminare. Il 2 ottobre prossimo si prevedono già scintille per la prima udienza del processo di Primo Grado. (agg. di Niccolò Magnani)



IL PADRE UMBERTO: “PERDONERÒ QUANDO DIRÀ LA VERITÀ E LO AIUTERÒ”

Il padre di Noemi Durini, Umberto, è intervenuto oggi in collegamento con la trasmissione Pomeriggio 5 commentando la giornata vissuta in aula ma soprattutto ricordando ancora una volta la giovanissima figlia. “Era una brava ragazza, sfortunata parchè innamorata di una famiglia sbagliata e del ragazzo sbagliato”, ha detto, senza nascondere il suo grande risentimento, “perché non sono stato in grado di capire le difficoltà di mia figlia che aveva con questi delinquenti”. La conduttrice Barbara d’Urso gli ha chiesto ancora una volta cosa ne pensa della parola perdono, termine che l’uomo fa fatica a contemplare. “Mia è stata prelevata intenzionalmente a casa alle 5.15 di mattina, l’hanno trucidata, martoriata, seppellita viva sotto i massi poi mi vengono a dire di perdonare?”, si è domandato Umberto, aggiungendo che, “avrei perdonato un delitto d’impeto ma non questo premeditato”. A sua detta, oggi i genitori di Lucio gli avrebbero chiesto scusa “Dopo un omicidio il minimo da chiedere è un perdono non scusa! Lo perdonerò quando dirà la verità e lo aiuterò pure ad uscire da questa situazione”, ha aggiunto. Oggi Umberto si è detto stanco del fango che fino ad oggi la famiglia di Lucio ha gettato sulla sua bambina ma confida nella giustizia. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

FAUSTO NICOLÌ: “VIGLIACCO, NE ESCO CON LE OSSA ROTTE”

Tirato in ballo da Lucio come possibile killer di Noemi Durini, Fausto Nicolò qualche giorno fa ha deciso di liberarsi e dire la sua, con il termine delle indagini a suo carico. Intervistato dal Corriere salentino, il meccanico di Patù ha commentato così la richiesta di condanna per calunnia nei confronto del diciottenne: “Da quanto mi è stato detto, calunniare significa accusare qualcuno di avere comesso un reato, pur sapendolo del tutto innocente. Penso una cosa bruttissima. Da vigliacchi”. Continua poi il meccanico, parlando della fine di questa brutta storia che lo ha coinvolto: “Tanta amarezza. Posso assicurarti e scusami se al termine di questa conversazione ti do del tu che al momento ne esco anche io con le ossa rotte. Vivo in un piccolo paese di provincia accanto a paesi altrettanto piccoli nei quali bene o male ci si conosce tutti e riconosce un po’ tutti ed essere accusato, bada bene ingiustamente, di un delitto così efferato. Ti rendi conto, di avere ucciso un’adolescente non lo auguro a nessuno. In questi mesi ho dovuto subire tanti sorrisetti, tanti sguardi maliziosi della gente; ma ci sarà modo, tempo e luogo per chiarire tutto nelle sedi competenti”. “L’ultimo pensiero, consentimelo, solo ed esclusivamente a Noemi, che non c’è più ed alla sua famiglia”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

“NON SI E’ PENTITO”

Primo faccia a faccia fra Lucio e i genitori di Noemi. Il 18enne è accusato di aver ucciso la fidanzata appena 16enne, e oggi, presso il tribunale minorile di Quartucciu, si è tenuta l’udienza preliminare. E’ stata la prima occasione in cui l’omicida si è trovato faccia a faccia con i genitori della sua vittima. Un po’ a sorpresa, il ragazzo ha ammesso di essere stato l’unico responsabile di quanto accaduto lo scorso 3 settembre. «Ho ammazzato io Noemi», ha dichiarato, smentendo così se stesso, che nei precedenti interrogatori aveva accusato anche il padre, nonché il meccanico Fausto Nicolì, di averlo aiutato nell’occultare il cadavere della giovane donna, per poi scusarsi con la famiglia della ragazza. La madre, come riporta leccenews24.it, non crede però alle parole di Lucio: «Ha chiesto scusa – ha detto dopo l’udienza preliminare – ma non è pentito». Lucio rimarrà in carcere fino al prossimo 2 ottobre 2018, quando si terrà il processo con rito abbreviato che emetterà la sentenza. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

RITO ABBREVIATO PER LUCIO

Omicidio Noemi Durini, rito abbreviato per Lucio: udienza preliminare per il fidanzato della ragazza sedicenne scomparsa da casa lo scorso 3 settembre 2017 e ritrovata dopo dieci giorni sotto un cumulo di pietre a Castrignano del Capo, Lecce. Come riportato da TgCom24, il Tribunale per i Minori di Lecce ha accolto la richiesta di rito abbreviato dello staff legale di Lucio: il diciottenne è detenuto nel carcere minorele di Quartuccio, a Cagliari, per aver ucciso l’ex compagna e per la prima volta si è trovato faccia a faccia con i genitori di Noemi. Aristodemo Ingusci, gup del Tribunale, ha respinto la richiesta di messa alla prova: l’inizio del procedimento è previsto per il 2 e il 3 ottobre del 2018. Presenti all’udienza preliminare anche i genitori di Lucio. Il ragazzo è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione per “avere agito con crudeltà” per motivi abietti e futili, inoltre per aver occultato il cadavere della giovane ragazza. 

OMICIDIO NOEMI DURINI, FACCIA A FACCIA LUCIO-GENITORI

Attese nuove dichiarazioni del diciottenne, come sottolinea TgCom24, che confessò l’omicidio di Noemi Durini e indicò il luogo della sepoltura dopo un lungo interrogatorio con gli investigatori. L’autopsia ha confermato che la ragazza, prima di essere accoltellata, e stata picchiata a mani nude. Chiuso il fascicolo della Procura per i Minori di Lecce, con Lucio che è considerato l’unico colpevole: nel corso degli ultimi mesi sono stati indagati per favoreggiamento i genitori di Lucio, con l’ipotesi che avessero aiutato il ragazzo ad aver occultato il cadavere, e Fausto Nicolì, meccanico di Patù indicato inizialmente come colpevole dallo stesso Lucio. Fuori dal Tribunale presenti numerosi cronisti, alla ricerca di un commento sulla vicenda dei genitori di Lucio: Biagio Marzo, il padre, dopo aver spintonato violentemente Remo Croci (giornalista di Quarto Grado) ha urlato “siamo orgogliosi, siamo vivi”. Tg Com 24 sottolinea che la dichiarazione è riferita alle frasi rese oggi in udienza dal figlio, che ha ribadito di aver ucciso Noemi perché la ragazza lo pressava per ammazzare i genitori, contrari alla loro relazione.