I livelli di inquinamento dell’aria a causa dello smog nella regione Lazio sono comunque preoccupanti: a Roma le soglie considerati legali per le emissioni di biossido di azoto (siglato NO2, emesso soprattutto dai veicoli diesel) hanno fatto registrare livelli superiori al dovuto anche del 50%. I livelli di NO2 nella Capitale sono inferiori, ma davvero di molto poco, solo rispetto a quelli di Torino e in diverse rilevazioni si sono ritrovati a superare quelli di Milano. In provincia di Frosinone e nella Valle del Sacco, zona ad alta densità industriale, sono invece i livelli di PM10 a superare i livelli di guardia, arrivando a tre volte il consentito e facendo diventare la zona una nuova Pianura Padana per quanto riguarda i livelli di concentrazione di smog. (agg. di Fabio Belli)



CHIESTO ADEGUAMENTO DEL PIANO

Quello compiuto oggi dagli attivisti di Greenpeace al palazzo della Regione Lazio è stato definito un vero e proprio blitz. Sull’edificio, come riporta Helpconsumatori.it, è stato piazzato uno striscione che bene sintetizza la protesta di Greenpeace, ovvero il volto di Nicola Zingaretti, governatore del Lazio, con una maschera antismog come segno tangibile della denuncia dell’associazione contro il mancato adeguamento del “Piano di Risanamento per la Qualità dell’Aria” della Regione alla normativa vigente. Gli slogan esposti dagli attivisti sottolineano alla perfezione le richieste ma anche l’attuale stato d’animo. “Aria pulita ora!” ed ancora “Tempo scaduto. Ci vediamo in tribunale”, sono solo alcuni degli intenti dell’associazione che nel frattempo ha annunciato un esposto contro il mancato aggiornamento di un piano considerato ormai inadeguato e superato in quanto adottato quasi 20 anni fa sulla base di una normativa del 1999. Ad esprimersi con parole durissime è stato Andrea Boraschi, responsabile della campagna Trasporti di Greenpeace, il quale ha annunciato l’intento di rivolgersi ai giudici per salvaguardare il diritto dei cittadini a respirare aria pulita. ” Il comportamento della Regione, che neppure si è degnata di rispondere in maniera adeguata alla nostra lettera di diffida, è deplorevole”, ha tuonato, ritenendo il governo di Zingaretti “colpevole, da oltre cinque anni, di una grave inazione sul fronte dell’inquinamento atmosferico”.



I LIVELLI DI INQUINAMENTO NELLA REGIONE LAZIO

Lo scorso 19 marzo, Greenpeace aveva notificato una lettera di diffida alla Regione Lazio con la richiesta di adottare un “Piano di Risanamento per la Qualità dell’Aria” al fine di applicare le misure idonee ad abbassare i livelli di inquinamento attuali. Nella stessa diffida l’organizzazione aveva dato 60 giorni di tempo per l’avvio dell’adeguamento ma da parte della Regione non era arrivata alcuna risposta. Contro le mancate azioni della Regione Lazio in materia di inquinamento atmosferico si era di recente espressa anche la Commissione Europea. Le conseguenze del mancato adeguamento sono emerse in particolare a Roma dove le soglie legali per il biossido di azoto sono superate anche del 50%. Non va meglio per quanto riguarda i livelli di PM10 nella provincia di Frosinone e in particolare nella Valle del Sacco dove i valori limite giornalieri sono stati superati di anno in anno fino quasi 3 volte la soglia consentita. Intanto, come riporta Repubblica.it, dopo la protesta andata in scena oggi, alcuni attivisti sono stati ricevuti dall’assessore all’Ambiente Enrica Onorati alla quale hanno chiesto l’adeguamento del Piano di risanamento della qualità dell’aria e la Regione, si legge in una nota dell’associazione ambientalista, “ha garantito di voler mettere a disposizione di Greenpeace quanto elaborato fino a questo momento per la redazione del Piano”. A quanto pare, dunque, non ci sarà alcuna azione legale all’orizzonte.



https://twitter.com/Greenpeace_ITA/status/1001835204124782592?ref_src=twsrc%5Etfw” rel=”nofollow” rel=”nofollow