È particolarmente grave secondo la Procura di Salerno il tema dell’assegnazione del servizio di raccolta rifiuti: la maxi operazione anti-corruzione messa in atto questa mattina a San Mauro Cilento ha contestato e dunque arrestato sindaco e un consigliere per avere preventivamente concordato con l’imprenditore affidatario le varie modalità e condizioni economiche dietro lauta promessa di assumere perdonale presso la ditta affidataria, evento poi effettivamente successo spiega la stessa Procura. Il procuratore Antonio Ricci ha spiegato poco ne vari dettagli alla stampa come vennero effettuate «pressioni al fine di costringere la donna a rinunciare al servizio di trasporto scolastico, già in precedenza affidato alla cooperativa da lei presieduta, allo scopo di favorire una ditta diversa a cui l’incarico venne successivamente assegnato mediante una illecita procedura di affidamento diretto». Le accuse sono gravissime e avrebbero “svelato” un intero quadro di gestione “familistico-clientelare della cosa pubblica” che pone di nuovo il Cilento in imbarazzo per i troppi casi di corruzione e appalti truccati presunti. (agg. di Niccolò Magnani)



MAXI OPERAZIONE ANTI CORRUZIONE A SAN MAURO CILENTO

Come riportato poco fa da diversi organi di informazione online, a cominciare dai colleghi del quotidiano La Repubblica, sono finiti in manette 9 persone nel Cilento, con l’accusa di corruzione. I carabinieri hanno messo nel mirino il Comune di San Mauro Cilento, splendido borgo che si affaccia sul mare in provincia di Salerno (Campania). In manette il primo cittadino, Carlo Pisacane, nonché due assessori comunali, due consiglieri, il segretario comunale, i responsabili dell’ufficio tecnico e dell’ufficio di Ragioneria, e infine, l’amministratore di una ditta di smaltimento rifiuti. I carabinieri della compagnia di Vallo della Lucania, hanno portato avanti le indagini sotto la direzione di Mennato Malgieri, il capitano, e l’inchiesta è stata coordinata dal procuratore Antonio Ricci e dal sostituto Paolo Itri.



LE ACCUSE DI CORRUZIONE, CONCUSSIONE E ABUSO D’UFFICIO

I nove arrestati avrebbero truccato alcune gare d’appalto, emesso delibere false ed effettuato incarichi a nomina diretta. Un’indagine lunga e meticolosa, iniziata ben due anni fa, nel 2016, avviate dai carabinieri di Pollica, sempre nel Cilento, i cui dettagli sono stati resi noti poco fa tramite apposita conferenza stampa presso la Procura di Vallo della Lucania. Gli arresti sono stati portati a termine questa mattina attorno all’alba, e oltre al sindaco, come detto sopra, sono stati fermati anche Fernando Marrocco, il vice, e l’assessore Angelo Di Maria: per tutti l’accusa è di corruzione, concussione e abuso d’ufficio.

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