La vita di Giovanna D’Arco

Il 30 maggio si celebra Santa Giovanna d’Arco, la notissima Pulzella d’Orleans che morì a soli diciannove anni proprio il 30 maggio del 1431. L’eroina francese, che guidò le armate francesi contro gli inglesi nella Guerra dei Cent’anni, fu venduta ai nemici che la processarono per eresia e la arsero viva dopo un processo dichiarato nullo già da papa Callisto III nel 1456 per poi essere proclamata beata da Pio X nel 1909 e canonizzata nel 1920 da Benedetto XV (venendo infine proclamata santa protettrice della Francia). Jeanne d’Arc era una bambina di famiglia contadina nata nel 1412 in Lorena, che all’età di 13 anni inizio ad avere visioni e a sentire le voci dell’arcangelo Michele e delle Sante Caterina e Margherita: colpita e impaurita dalle visioni, Giovanna dedicò la sua vita a Dio facendo voto di castità. Nell’estate del 1428 Giovanna si trasferì con la famiglia nel Nord-est dell’Esagono, verso la regione dei Vosgi, per fuggire alla Guerra dei Cent’anni che opponeva l’Inghilterra e la Borgogna alla Francia di Carlo VII (allora delfino e in seguito re). L’anno successivo l’assedio e il tentativo di conquista di Orléans da parte degli inglesi costrinsero Giovanna, ispirata dalle voci e dalle visioni, a farsi ricevere dal Delfino a Chinon, sottoporsi a numerose esami di fede nella stessa Chinon e a Poiters – dove le matrone indagarono anche sulla sua verginità, proclamandola ‘Pulzella’ – e a correre in soccorso di Orléans cinta d’assedio dagli inglesi e difesa da Jean, il Bastardo d’Orléans. Ferita e derisa dal nemico inglese, mal vista dai capi militari, ma profondamente amata dai soldati francesi, Giovanna seppe trascinare – vestita da soldato su un cavallo nero e brandendo uno stendardo bianco ornato col fiordaliso francese e dall’effige degli arcangeli Gabriele e Michele – gli assediati alla vittoria il giorno dell’8 maggio e alla liberazione della città, snodo importante e strategico per la Corona verso l’intera Francia meridionale. “Jeanne la Pucelle” ristabilì così le comunicazioni della Loira e vinse un’importante battaglia a Patay, cavalcando infine verso il Delfino che fu incoronato nel luglio 1429 a Reims re dell’intera Francia: Giovanna sedeva proprio a fianco del re in questo importante momento, cosa che le portò numerose invidie e il presagio che sarebbe caduta in disgrazia. Dopo questo successo Giovanna, che avversava la brutalità degli eserciti e imponeva loro rigide regole religiose e l’obbligo di astenersi dai saccheggi, combatté diverse campagne con fortune alterne fino al 24 maggio 1430, quando fu tradita dal governatore di Compiégne, Guglielmo di Flavy e fu catturata dal traditore Wamdonne, al servizio degli inglesi e a loro venduta dal vescovo di Beauvais.



Il processo e il rogo di Giovanna D’Arco

Il processo a Giovanna iniziò il 3 gennaio 1341 e si svolse per molti mesi in maniera convulsa, contraddittoria e in aperta violazione delle più elementari norme giuridiche, a porte chiuse e nella modalità inquisitoria peggiore per l’imputata. Anche se i suoi aguzzini abbandonarono l’idea della tortura per completare l’incriminazione, fecero firmare, a lei analfabeta, un’abiura dove rinunciava agli abiti maschili e ai capelli corti, pena un’imputazione per eresia e la conseguente condanna al rogo. Ingannata dai carcerieri inglesi e privata delle vesti femminili in cambio di quelle maschili, Giovanna fu avviata infine verso un supplizio ingiusto e infamante: la condannata avvolta in un virginale abito bianco e accompagnata da duecento soldati venne condotta verso un’enorme catasta di legno nella Piazza del Mercato di Rouen, dove la Pucelle morì arsa viva, studiatamente fra dolori atroci senza che intervenisse una misericordiosa morte per soffocamento. Aveva solo 19 anni. Il suo cuore ‘si rifiutò di ardere’ (secondo alcune minuziose cronache dell’epoca), per quanto il boia Geoffroy Thérage versasse olio, carbone o zolfo per incenerirlo, creando nei secoli a venire – come quando era in vita – una venerazione e una leggenda che non vennero scalfite dal tempo o dalle miserie dei secoli seguenti.



Le celebrazioni per la festa di Santa Giovanna D’Arco

In Francia la Santa è venerata come patrona dell’intera nazione e in suo nome si svolgono manifestazioni e feste in tutto il territorio nazionale – in un periodo, la fine di maggio, che spesso si collega alla Pentecoste, festività molto amata nel mondo francese, tedesco e inglese. A Orléans il 30 maggio la Santa, patrona della città, viene festeggiata con imponenti celebrazioni, che trovano preludio l’8 maggio, giorno in cui ricorre la liberazione della città da parte della Pulzella, partendo dalla Piazza du Martroi dove troneggia un’imponente statua equestre della Santa per arrivare all’antica cattedrale gotica di Sainte-Croixe, a lei dedicata. A Rouen invece, nel luogo dove Giovanna fu martirizzata, il penultimo giorno di maggio vede funzioni religiose e un pittoresco ma importante mercato medievale, a cui fanno da corollario serate musicali e sfilate in costume d’epoca. Giovanna, oltre che patrona di Francia, è protettrice della telegrafia e della radiofonia – oltre che della polizia, delle forze armate, dei perseguitati religiosi e dei martiri in genere. Per beatificazione e canonizzazione furono accertate numerose guarigioni, e la sua importante figura viene richiamata esplicitamente nel Catechismo della Chiesa cattolica.

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