Lo scorso 27 aprile è stato un giorno molto importante per la salute delle api e dell’uomo poiché, dopo una battaglia lunga diversi anni, gli stati membri dell’Unione Europea si sono espressi sull’uso dei pesticidi. Le api sono ufficialmente salve: la Commissione ha deciso di bandire l’uso all’aperto di tre differenti pesticidi appartenenti alla categoria di neonicotinoidi poiché considerati nocivi agli insetti impollinatori. Sostanze come clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam, dunque, non potranno più essere impiegate nei campi europei. La decisione dell’Europa di salvare le api ha rappresentato una “grande vittoria” non solo per questi insetti dall’enorme importanza ambientale ma anche per “tutti noi, contadini, consumatori e stati membri”, come sostenuto dall’associazione Slow Food. Tuttavia, l’uso dei pesticidi non è stato bandito totalmente in quanto in serra sarà ancora possibile il loro impiego. Per questo l’associazione auspica che in futuro possa essere impedito anche questo tipo di utilizzo. I neonicotinoidi furono autorizzati 20 anni fa e da allora gli alveari in tutta Europa sono stati letteralmente decimati. Con l’importante decisione dei giorni scorsi, l’Europa ha espresso un segnale netto e di elevata importanza a favore non solo della protezione dell’ambiente ma anche di un’agricoltura più sostenibile. “Gli stati membri dell’Unione europea si sono messi dal lato giusto della storia”, aveva commentato Carlo Petrini, presidente dell’associazione Slow Food, come riporta Rai News. A sua detta, il voto dell’Ue ha rappresentato “un chiaro messaggio indirizzato alla politica e all’intero sistema agricolo industriale: la nostra salute e quella del pianeta prevarranno sugli interessi finanziari delle multinazionali”.



L’IMPORTANZA DELLA DECISIONE DELL’UE

La salute delle api è salva grazie alla decisione dell’Europa che, impedendo l’uso di pesticidi neonicotinoidi all’aperto ha contribuito a proteggere al tempo stesso la biodiversità, la produzione alimentare e l’ambiente. Se le api non possono vivere a causa queste sostanze per loro nocive, al tempo stesso l’uomo non può vivere senza le api. Anche per tale ragione, dopo lo stop di pesticidi killer all’aperto imposto dall’Ue, le associazioni ambientaliste non hanno potuto fare altro che esultare. Tra le tante, ad essere scesa in campo è stata anche Greenpeace Italia, che ha ribadito l’importanza della decisione presa ed i danni, ormai innegabili, di questo pesticidi. Al tempo stesso, però – spiega Il Giornale online – ha ribadito che “per evitare che questi tre insetticidi ora vietati vengano sostituiti con altre sostanze chimiche che potrebbero essere altrettanto dannose, l’Ue dovrebbe bandire l’uso di tutti i neonicotinoidi, come la Francia sta già considerando di fare”. Ad esprimersi positivamente è stato anche Raffaele Cirone, presidente della Fai, Federazione apicoltori italiani, che ha definito “storica” la decisione presa a Bruxelles. Tanti i Paesi che hanno votato a favore del divieto, tra cui l’Italia. Ne seguono l’esempio Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, Paesi Bassi, Austria, Svezia, Grecia, Portogallo, Irlanda, Slovenia, Estonia, Cipro, Lussemburgo, Malta. Contrari invece Romania, Repubblica Ceca, Ungheria e Danimarca, mentre in otto (Polonia, Belgio, Slovacchia, Finlandia, Bulgaria, Croazia, Lettonia e Lituania) hanno preferito l’astensione.

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