Una rete di spacciatori di cocaina e marijuana è stata scoperta e smantellata dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano. L’inchiesta “The Hole” ha portato all’esecuzione di 23 misure cautelari del gip Maria Vicidomini – di cui 16 in carcere, 6 ai domiciliari e una all’obbligo di firma – per traffico di cocaina, hashish e marijuana. A capo della piramide di trafficanti, per quanto concerne la cocaina, c’era Antonio Agresta, erede di una dinastia della ‘ndrangheta. Per quanto riguarda l’hashish e la marijuana, invece, la rotta era quella iberica e a comandare erano i clan di spacciatori nordafricani. Dall’inchiesta però è emerso che alcuni dei loro clienti erano noti. Il Corriere della Sera parla di chef, architetti, manager, imprenditori, fidanzate di “tronisti” e una modella italo-brasiliana dell’Isola dei Famosi. Concordavano al telefono le dosi, che venivano consegnate a domicilio, ma a volte acquistate sul posto. Il luogo deputato allo scambio era Bollate, in particolare un varco nella fatiscente cancellata che circonda i palazzoni grigio cemento che ricordano i casermoni napoletani. «Allora dove abita?». «Viale Majno». «No, no, la fi…, la modella…». «Ah, Sant’Andrea, via Sant’Andrea… Incomincia ad andare». Queste alcune delle conversazioni finite nell’inchiesta.



MODELLA DELL’ISOLA DEI FAMOSI TRA I CLIENTI VIP DELLA BANDA

L’operazione ha portato anche al sequestro di armi, 300 chili di stupefacenti e un centro estetico a Cerro Maggiore all’interno di uno shopping center. Il “Beauty Center” era la base degli incontri tra i trafficanti per la gestione degli affari, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, che parla anche di un’altra organizzazione consolidata, quella gestita dai fratelli Alberto e Giuseppe D’Aiello. I due contavano «su una consistente rete di clienti» tra cui spiccano anche personaggi del mondo dello spettacolo. Le consegne venivano quindi effettuate ad esempio a Conca del Naviglio, Porta Genova, viale Monza e Brera. «A vip e modelle – spiegano i carabinieri – gli stupefacenti passati per le mani della ‘ndrangheta veniva recapitato a domicilio». I militari attraverso appostamenti e intercettazioni hanno registrato diversi incontri nel centro estetico tra i cugini Domenico e Antonio Barbaro, dell’omonimo clan ‘ndranghetista. «I cugini Barbaro – spiegano gli investigatori – erano il collegamento con il 45enne Antonio Agresta di Platì, implicato in processi di ‘ndrangheta a Volpiano (Torino, ndr)». 



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