Corteo flop? All’indomani del corteo degli anarchici a Milano si parla di un insuccesso. Si parla di una manifestazione che ha coinvolto solo 300 anarchici, che hanno tenuto in ostaggio la città per tutto il pomeriggio sotto il controllo di 550 poliziotti. Si era temuto il peggio, visto che il corteo è stato indetto dall’area antagonista contro Eni e le multinazionali, quindi il dispositivo messo a punto dal questore Marcello Cardona è stato ingente. «Un vero flop, poche centinaia sempre più isolati, sparuti e anacronistici, eppure hanno di fatto bloccato la zona attorno a stazione Centrale. In piazza solo alcune centinaia di attivisti dei centri sociali provenienti da diverse zone d’Italia», il commento di Riccardo De Corato, assessore alla sicurezza della Regione. Perplesso in merito alle ragioni della protesta Claudio Descalzi, amministratore delegato dell’Eni: «Non so su cosa abbiano protestato – riporta Il Giornale -. Il fatto è che noi stiamo investendo tantissimo, fino a 1,2 miliardi di euro per fare solare e fotovoltaico in Italia, senza sussidi e rimpiazzando il gas. Probabilmente le contestazioni milanesi vanno contro un certo sistema che riguarda le società multinazionali che ha anche aspetti che possono essere criticati». (agg. di Silvana Palazzo)
FONTANA RINGRAZIA FORZE DELL’ORDINE
Cinque anarchici sono stati fermati in tempo, prima che potessero fare danni e scatenare una guerriglia a Milano, dove oggi si è tenuta una manifestazione contro Eni e le multinazionali. Sono stati trovati in possesso di 27 bastoni, 10 spranghe e un coltello. Come riportato da Milano Today, sono stati bloccati all’angolo tra via Lario e viale Stelvio. In auto avevano le armi che sono stat sequestrate, quindi sono stati identificati e denunciati per porto abusivo di oggetti atti all’offesa. Alcuni antagonisti durante il corteo si sono staccati dal gruppo per imbrattare vetrine, bancomat e saracinesche delle attività commerciali chiuse per il passaggio della manifestazione. Insultati anche i giornalisti. Su Facebook è intervenuto il presidente della Lombardia Attilio Fontana per «ringraziare le donne e gli uomini della Polizia e dei Carabinieri, e più in generale tutti i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, che oggi a Milano hanno lavorato con grande impegno e professionalità per garantire la sicurezza dei cittadini e l’ordine pubblico durante il corteo degli #anarchici». (agg. di Silvana Palazzo)
LIVE Corteo anarchici contro l’Eni e le multinazionali a Milano. Le immagini in diretta https://t.co/YSQSmTDSzQ
— Local Team (@localteamtv) 5 maggio 2018
SCRITTE SU BANCOMAT E PROTESTE DEI COMMERCIANTI
Proteste, qualche inevitabile imbrattamento a saracinesche e sportelli bancomat ma nessun episodio di violenza fino ad ora nel corteo organizzato da anarchici e antagonisti a Milano contro l’Eni e le altre multinazionali del petrolio. In quella che, a detta degli organizzatori, si presenta come solamente la prima di una serie di proteste che verranno organizzate in futuro contro “i signori della guerra e i padroni” che, anche in Italia, stanno sfruttando la povertà e i focolai di guerra che da anni martoriano l’Africa. A parte il lancio di un fumogeno all’avvio del suddetto corteo, al quale stanno partecipando solo alcune centinaia di manifestanti, tutto sembra svolgersi senza particolari incidenti, probabilmente anche merito delle forze di polizia in tenuta antisommossa che vigilano affinché non vi siano infiltrazioni da parte dei black bloc: tuttavia, alcuni episodi quali scritte su muri e vetri di esercizi commerciali, uniti al caos che sta interessando alcune vie del centro di Milano, nei pressi della Stazione Centrale, hanno fatto esplodere l’ira di alcuni commercianti: “Siamo chiusi dalle 3 di oggi pomeriggio e ho perso l’incasso della giornata” è stata una delle critiche più frequenti alla decisione del Questore del Comune meneghino di autorizzare la manifestazione, mettendo a loro dire in evidente difficoltà gli esercenti della zona. (agg. R. G. Flore)
LANCI DI FUMOGENI E SLOGAN CONTRO “I PADRONI”
Si sta svolgendo al momento nell’ordine il corteo di anarchici, antagonisti e i rappresentanti di alcuni movimenti (NoTav e NoTap) organizzato questo pomeriggio in quel di Milano e che è partito circa un’ora fa da Piazza Duca D’Aosta. Nonostante il numero di partecipanti relativamente esiguo (poche centinaia: “Meno di quanto vorremmo essere ma molti di più di quanti vorrebbero loro” ha detto uno degli organizzatori), le forze dell’ordine in tenuta antisommossa tengono d’occhio lo svolgimento della manifestazione: a parte il lancio di un fumogeno proprio nel momento in cui il corteo è partito e alcuni slogan contro “i padroni” e in particolare contro le multinazionali degli idrocarburi (Eni in testa) e le politiche perpetrate dal nostro Paese in Africa, non si segnalano episodi critici: “Assassini” e “Attacchiamo i padroni e le loro guerre” sono alcuni dei cori più gettonati, mentre ai giornalisti è stato chiesto “cordialmente ma nemmeno tanto” di tenersi lontani dalla manifestazione per via delle reticenze che parte della stampa mainstream attuerebbe nei confronti di tematiche quali lo sfruttamento tipicamente “neocoloniale” da parte dell’Italia delle risorse energetiche nel Continente Nero, della partecipazione italiana a guerre nei Paesi poveri e al modo in cui vengono portate avanti anche le politiche migratorie. (agg. R. G. Flore)
200 PARTECIPANTI, “TENETE LONTANA LA STAMPA”
È cominciato da poco il tanto temuto corteo organizzato da anarchici e antagonisti a Milano contro l’Eni e le altre multinazionali del petrolio, nonché in dissenso anche con le politiche definite “neocolonialiste” del nostro Paese in Africa e nei confronti del fenomeno migratorio. Al momento sarebbe contenuto il numero dei partecipanti: circa 200 manifestanti sono partiti da Piazza Duca D’Aosta, nei pressi della Stazione Centrale, per poi attraversare Via Pola, Via Carlo Farini e concludersi, pacificamente secondo gli organizzatori, in Via Imbonati. Tuttavia le forze dell’ordine in tenuta antisommossa, già in allerta, temono intrusioni da parte di esponenti delle formazioni black bloc che potrebbero far degenerare la situazione come accadde nel 2015 in occasione dell’inaugurazione dell’Expo nel capoluogo lombardo. Presenti anche esponenti del movimento NoTav, NoTap e anche pro Palestina che, attraverso i loro organizzatori, hanno spiegato attraverso un megafono prima della partenza che “i giornalisti e la stampa vanno tenuti lontani” dal corteo. (agg. R. G. Flore)
TIMORI PER SCONTRI E PRESENZA BLACK BLOC
Il ricordo del primo maggio di tre anni fa, quando i black bloc scatenarono la guerriglia urbana a Milano, è ancora vivo. Per questo c’è paura in vista del corteo contro l’Eni e il mondo delle multinazionali. È stato organizzato da varie realtà dell’antagonismo militante, quindi è prevista la presenza di centinaia di anarchici delle frange più dure e black bloc provenienti da altre città italiane ed estere. Le forze di polizia e il Comune di Milano, lungo il percorso, hanno rimosso cestini e auto, isolando quei luoghi che potrebbero essere presi di mira, come un’area di servizio dell’Eni in via Galvani. Digos e Nucleo informativo dei carabinieri invece monitorano l’arrivo degli anarchici. «Tutto dipenderà dai numeri. Se saranno qualche centinaio non si azzarderanno a compiere gesti eclatanti, se fossero, come prevedono alcuni, oltre duemila, ci sarà da ballare», ha dichiarato – come riportato dal Fatto Quotidiano – un investigatore impegnato nella verifica delle telecamere lungo il percorso.
MILANO, CORTEO ANARCHICI CONTRO ENI E MULTINAZIONALI
I manifestanti in un volantino hanno spiegato le ragioni della loro rabbia: «Il governo italiano finanzia i campi di concentramento in Libia e le milizie che li gestiscono. L’Eni e le altre imprese di bandiera cercano di preservare e allargare i loro affari, ricorrendo a qualunque signoria della guerra locale». Al corteo di oggi, sabato 5 maggio 2018, a Milano parteciperanno sicuramente anche i centri sociali milanesi, i No Tav e i No Tap, oltre che i centri sociali di altre città, come Torino e Bologna, gruppi esteri, attivisti per la liberazione della Palestina. La manifestazione si apre dalla Stazione Centrale verso piazzale Lagosta e piazzale Maciachini, terminando – almeno stando al programma – in via Imbonati. Milano nella zona del corteo è blindata, presidiata dalla forze dell’ordine. Atm, ad esempio, ha informato che sono possibili deviazioni e rallentamenti per le linee di tram e autobus interessate dal percorso del corteo.precisando che le linee coinvolte sono il 2, 4, 5, 7, 9, 10, 33, 43, 51, 53, 56, 60, 70, 81, 82, 90/91.