Un’altra tragedia dopo quella di Trento, un’altra bambina è morta. Ieri mattina all’alba è deceduta infatti una piccola di meno di un mese a Modena. La madre si è accorta che la bimba non si muoveva e non respirava, quindi l’ha sollevata dal letto e ha allertato subito i soccorsi. Per la neonata però non c’è stato nulla da fare: pare sia stata vittima della nota e temutissima morte in culla, o sindrome della morte improvvisa infantile. La piccola stava dormendo nel lettone, accanto alla mamma, in un appartamento del centro, zona Sant’Eufemia, quartiere nel quale vivono diverse famiglie di origine filippina. La donna, come riportato dal Resto del Carlino, si è svegliata all’improvviso e si è accorta che la figlia non si muoveva. I medici accorsi hanno provato a rianimare la piccola, ma non c’è stato nulla da fare. Il medico legale ha stabilito la causa del decesso: morte bianca. Pare che non siano stati disposti accertamenti sul corpicino, che comunque è stato trasferito in medicina legale.



SINDROME DELLA MORTE IN CULLA: COS’È

La tragedia ha colpito profondamente la comunità filippina, che si è stretta attorno alla famiglia della neonata dopo aver appreso la notizia. La sindrome della morte in culla colpisce solitamente i bimbi di pochi mesi. «Purtroppo i primi mesi sono quelli in cui occorre prestare maggiore attenzione, ma potrebbero esserci state malattie congenite o altre problematiche legate al decesso», ha dichiarato la pediatra Maria Grazia Catellani al Resto del Carlino. I dati nazionali riferiscono di 300 neonati, in Italia, che muoiono ogni anno in culla. Uno su mille. L’incidenza della morte per Sids è soprattutto tra i 2 e 4 mesi e nel periodo invernale. Questo perché i genitori tendono a mettere sul neonato un’eccessiva quantità di strati per proteggerli dal freddo. La temperatura e la posizione giocano un ruolo fondamentale nella prevenzione di questa sindrome. Proprio grazie alla prevenzione sono diminuiti i casi di questo drammatico fenomeno.

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