Non c’è nessuna stanza segreta nella tomba di Tutankhamon, il faraone che guidò l’Egitto nel 1300 a.C circa. È quanto hanno dimostrato gli studiosi del Policlinico di Torino, coordinati dal professor Franco Porcelli, che hanno effettuato nuove indagini con il geo-radar per confermare o smentire la tesi dell’egittologo inglese Nicholas Reeves. I dati raccolti hanno dimostrato l’assenza di una stanza segreta nella quale avrebbe potuto essere stata nascosta la tomba di Nefertiti, presunta moglie dello stesso faraone, ma sembra che le novità riguardanti gli studi non siano finite qui. Proprio oggi, infatti, si concluderà a Il Cairo un convegno di egittologi in cui verranno presentati i risultati di studi su uno stupefacente oggetto appartenuto al faraone Tutankhamun ovvero la sua daga piovuta dallo spazio. Tale convegno è la quarta ‘International Tutankhamun GEM Conference’ organizzata annualmente dal Grand Egyptian Museum (Gem), il grande museo attualmente in costruzione vicino alle piramidi e che affiancherà quello di piazza Tahrir. Le analisi del team italiano guidato da Daniela Comelli del Politecnico di Milano hanno dimostrato quanto alcuni egittologi supponevano: una lama, ritrovata nella mummia del faraone, è stata prodotta con ferro di provenienza extraterrestre, il noto ‘ferro meteorico’. [Agg. di Dorigo Annalisa]



IL MISTERO DELLA TOMBA DI TUTANKHAMON

Il mistero legato a Tutankhamon ha portato a una grandissima evoluzione degli studi grazie all’Università di Torino. Sono stati moltissimi quelli che hanno lavorato a un progetto che ha portato a scoprire davvero situazioni inaspettate. Al progetto hanno collaborato anche due società di geofisica privata e cioè la Geostudi Aster di Livorno e la 3D Geoimaging di Torino. E’ stato il professor Porcelli a raccontare le cose da più vicino come riportato da La Stampa nella sua versione online: “Non ci sono evidenze di discontinuità dovute al passaggio dalla roccia naturale ai muri creati dall’uomo. I radargrammi non ci mostrano alcuna indicazione dei riflettori dei piani che potrebbero essere interpretati come pareti della camera o aree vuote dietro ai dipinti della camera funeraria. Si conclude con un altissimo grado di sicurezza, l’ipotesi relativa all’esistenza di possibili camere o dei corridoi nascosti. Non è supportata dai dati del Gpr”. Parole sicuramente emozionanti che ci aprono una strada verso una civiltà meravigliosa. (agg. di Matteo Fantozzi)



“NESSUNA TRACCIA DI TELAI DI PORTE O DI INGRESSI”

L’affascinante mistero che fino ad oggi ha riguardato la tomba di Tutankhamon può dirsi definitivamente risolto in seguito ad alcuni studi condotti dagli esperti del Politecnico di Torino e che hanno portato ad una conclusione: non esiste alcuna tomba di Nefertiti. E’ questo, in sintesi, il risultati degli studi condotti dagli archeologi italiani. “Le scansioni effettuate con il radar all’interno della tomba hanno dimostrato che non ci sono camere o tracce di telai di porte o di ingressi”, ha affermato in merito Mostafa Waziri, a capo del Consiglio Supremo per le Antichità di Stato, come riferisce RaiNews. In seguito a quanto emerso dalle misurazioni geo-radar, dunque, sarebbe stata ufficialmente smentita la teoria secondo la quale vi fossero altri locali o corridoi nascosti dietro le pareti della camera funeraria di Tutankhamon scoperta nel 1922. Oltre a risolvere un mistero, questi risultati mettono anche definitivamente fine ad una controversia che si trascinava ormai da anni e che aveva visto scontrarsi due differenti team di ricerca, uno giapponese e l’altro statunitense, con le loro discordanti posizioni sulla teoria avanzata dall’egittologo britannico Nicholas Reeves. Quest’ultimo nel 2015 aveva sostenuto che la tomba della Regina Nefertiti si trovasse dietro i dipinti a nord e a ovest della camera mortuaria.



LO STUDIO DEL POLITECNICO DI TORINO

All’inizio del 2018, i ricercatori di Archeo-Fisica del Politecnico di Torino coordinati dal professor Franco Porcelli hanno ottenuto l’ok dall’Egitto ad effettuare le opportune misurazioni geo-radar dall’interno della Tomba di Tutankhamon nella Valle dei Re a Luxor. Lo studio è stato condotto nel periodo compreso tra il 31 gennaio ed il 6 febbraio e grazie all’uso di sofisticate tecnologie è stato possibile scansionare sia orizzontalmente che verticalmente l’area attorno alla tomba. Ebbene, dagli accertamenti eseguiti, si legge nella nota diffusa dalle autorità egiziane, si apprende che “dalle analisi radar non si vedono discontinuità causate dal passaggio dalla roccia naturale ai muri fatti a mano, così come non ci sono tracce di stipiti o architravi di una porta d’ingresso”. Gli stessi studi hanno escluso infine anche la presenza di muri di una camera o area di vuoto dietro i dipinti della stanza funebre di Tutankhamon, come invece aveva avanzato Nicholas Reeves.