John McCain, storico leader del Partito Repubblicano ed ex candidato alle elezioni presidenziali del 2008, non vuole che il presidente americano Donald Trump partecipi al suo funerale. Lo ha rivelato il New York Times, secondo cui le persone vicine al senatore dell’Arizona hanno informato la Casa Bianca di questo desiderio. La notizia è stata poi confermata da Nbc News. L’anno scorso è stato diagnosticato un tumore al cervello particolarmente aggressivo a McCain e, come raccontato dal senatore stesso in una recente registrazione pubblicata da NPR, non sa quanto tempo gli resta ancora da vivere. Negli ultimi anni è stato comunque uno dei repubblicani più ostili a Trump per le posizioni nazionaliste e radicali del presidente. Pochi giorni prima delle elezioni del 2016 annunciò addirittura che non avrebbe votato per lui. La stessa salute di McCain è stato oggetto di molte congetture, perché la sua morte o le sue dimissioni entro la fine di maggio potrebbero alterare il precario equilibrio tra repubblicani e democratici al Congresso. I repubblicani al senato hanno la maggioranza per un solo seggio. (agg. di Silvana Palazzo)



McCain non vuole Trump ai suoi funerali

Donald Trump, l’uomo più potente degli Stati Uniti d’America, ma non il più popolare. Neppure tra i repubblicani. Il senatore John McCain, che da mesi lotta contro un cancro al cervello, ha chiarito che non vuole il presidente americano al suo funerale. La notizia, riportata da diversi media Usa, ha fatto subito il giro del mondo. McCain ha avuto un rapporto turbolento con Trump, da qui la decisione di escluderlo dai suoi funerali. Le tensioni risalgono alle primarie presidenziali del 2016, quando Trump disse che McCain non è un vero eroe di guerra perché era stato catturato. Inoltre, la scorsa estate Trump lo ha criticato per il no che ha potato alla condanna del decreto presidenziale per l’abrogazione dell’Obamacare, le riforme sanitarie approvato dall’ex presidente Obama. Invece, secondo New York Times e Nbc News, vorrebbe che il vicepresidente Mike Pence rappresenti la Casa Bianca. Il rispettato senatore dell’Arizona, veterano della guerra del Vietnam, sta combattendo una forma aggressiva di cancro al cervello da più di un anno: attualmente è tornato in Arizona, dopo un intervento chirurgico per un’infezione intestinale. (agg. di Silvana Palazzo)



Lunedì consultazioni, M5s apre a Lega?

Continua la guerra di nervi tra MoVimento 5 Stelle e Lega. Il tira e molla però comincia ad aprire qualche spiraglio: il forno è chiuso, ma potrebbe essere fatto un tentativo per non far spegnere del tutto la cenere. Forza Italia teme che la Lega possa cedere ai richiami grillini, per questo mettono i pentastellati nel mirino. La deputata e portavoce di FI Deborah Bergamini accusa il M5s di aver tenuto «per due mesi in ostaggio il Paese con veti, forni e ridicoli balletti. Hanno finto di voler provare a formare un governo solo per gettare la responsabilità dell’insuccesso sulle altre forze politiche». Nel centrosinistra, invece, silenzio dopo la polemica tra Matteo Renzi e Dario Franceschini sulle ragioni della sconfitta. Il muro tra i due partiti che hanno vinto le elezioni può crollare? A 60 giorni dal voto c’è un nuovo scenario: il Pd è disponibile a un governo di tregua ma senza Di Maio, Salvini o Giorgetti; Forza Italia conferma la disponibilità a un governo del Colle; Salvini propone un governo a tempo fino a dicembre “con incarico a chi ha vinto” e M5s che chiede il voto il 24 giugno e dà dei traditori a chi appoggerà il governo del Presidente.



Prove di accordo tra i partiti

A due giorni dagli incontri con il capo dello stato, Sergio Mattarella, i partiti iniziano a scegliere la linea da tenere durante gli incontri istituzionali. L’unico finora che non pone veti è il Partito Democratico, che è disponibile ad appoggiare un governo del presidente magari presieduto da una personalità terza. Nettamente sfavorevole invece la Lega Nord a quest’ipotesi, con il segretario Salvini che si dice contrario a governare il paese con chi ha perso le elezioni. La sorpresa potrebbe venire dal Movimento 5 Stelle, sempre che il partito presieduto da Di Maio accetti la presenza di Silvio Berlusconi. Il cavaliere da parte sua lancia parole di fuoco sui grillini, accusandoli di aver tenuto in ostaggio il paese per più di 60 giorni. Appuntamento nella mattinata di lunedì con il primo partito a presentarsi che sarà proprio il MoVimento 5 Stelle.

Una famiglia distrutta Terracina

Appartengono allo stesso nucleo familiare le due donne ritrovate oggi nel mare di Terracina. I cadaveri Infatti sono della compagna e della figlia di quest’ultima di un imprenditore di Mondragone, scomparso in una gita al mare lo scorso 2 maggio. Madre e figlia sono state ritrovate abbracciate nell’unico giubbotto di salvataggio, i cadaveri erano in acqua da diversi giorni. I tre si erano allontanati per una gita con un acqua scooter e non erano mai più ritornati a terra, l’allarme era stato lanciato dal fratello dell’uomo il giorno dopo. I cadaveri sono stati ritrovati dalla sezione navale della Guardia di Finanza di Terracina, durante un normale pattugliamento della zona di mare.

L’addio a Pamela in una chiesa stracolma

Si sono svolti oggi i funerali di Pamela Mastropietro La giovane ragazza probabilmente massacrata da due nigeriani più di 3 mesi fa. La bara aggiunta nella chiesa di Ognissanti è stata accolta da centinaia di persone, per la maggior parte donne. Tra coloro che hanno reso omaggio alla ragazza anche il sindaco di Roma Virginia Raggi è quello di Macerata Romano Carancini. Presente in chiesa anche una comunità nigeriana, che nonostante l’ostilità della chiesa ha posto una corona di fiori piedi della bara, e ha reso omaggio alla famiglia della ragazza. Per l’atroce delitto, che ha visto la donna fatta a pezzi e poi abbandonata in due trolley, sono accusati due giovani nigeriani per loro anche l’accusa di stupro.

Juventus in rimonta, Milan vince facile

Un’altra vittoria in rimonta per la Juventus, che ha battuto 3 a 1 allo Stadium il Bologna. Oggi la squadra di Allegri potrà seguire con serenità Napoli-Torino. Se la squadra di Sarri perdesse, a Torino potrebbero partire i festeggiamenti per la vittoria del settimo scudetto consecutivo. Il primo tempo della Juventus comunque è stato poco convincente: alla mezz’ora la svolta con il contatto Rugani-Crisetig che ha portato al rigore segnato da Verdi. L’ingresso di Douglas Costa cambia tutto: al 51′ arriva il pari per l’autogol di De Maio sul cross di Cuadrado, mentre tra il 63′ e il 69′ invece Douglas Costa tira fuori tutto il repertorio. Assist prima per Khedira e poi per il sinistro incrociato di Dybala. Nell’altro anticipo di giornata vince facile il Milan di Gattuso sul Verona, un risultato che di fatto ha condannato gli scaligeri a lasciare la massima serie e a disputare il prossimo anno il campionato cadetto.

MotoGp a Jerez, pole position da record per Crutchlow

Nel primo GP europeo della stagione di MotoGp arriva una pole position a sorpresa: a Jerez è Cal Crutchlow a dominare le qualifiche grazie ad un tempo eccezionale (1’37”653), con il quale ha firmato il nuovo record della pista. Così ha centrato la sua prima pole della stagione. Il pilota britannico del team LCR si è messo alle spalle la Honda ufficiale di Daniel Pedrosa, poi la Yamaha Tech 3 di Johann Zarco. In seconda fila la Ducati di Jorge Lorenzo, seguito dall’altra Honda ufficiale, quella di Marc Marquez, e dalla Suzuki di Alex Rins. Tutta tricolore invece la terza fila: è composta dal trio Andrea Iannone, Danilo Petrucci e Andrea Dovizioso. Solo decimo posto per Valentino Rossi, che ha chiuso davanti al compagno della Yamaha ufficiale Maverick Vinales.