Un lunedì nero per gli scuolabus. Vi abbiamo già ampiamente parlato della morte dell’autista eroe, che pur avendo in corso un infarto, è riuscito a far accostare il mezzo che guidava, salvando quindi gli alunni che stava accompagnando a scuola. Purtroppo è andata peggio a Beatrice Morandi, giovane ragazza classe 1998, che in provincia di Firenze, nella giornata di ieri, è morta proprio dopo uno scontro contro uno scuolabus. Ieri mattina era a bordo del suo scooter per dirigersi presso il corso di estetista che frequentava da tempo, quando, all’altezza della trafficatissima via Livornese, ha urtato un’auto per poi andare a sbattere contro un bus che proveniva dalla direzione opposta, per cause ancora da accertare. L’impatto è stato terribile, e chiamati i soccorsi, i medici sembravano potessero rianimare la giovane, che però è morta poco dopo. Anche il conducente del pulmino e l’accompagnatrice degli alunni hanno riportato un lieve malore e sono stati accompagnati al’ospedale. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
L’ULTIMO RIFLESO DECISIVO
Dalle testimonianze che continuano ad emergere, quello di Sante Quaranta è stato un riflesso quasi miracoloso, che ha permesso di salvare la vita dei bambini a bordo dello scuolabus che stava guidando. Colto da un infarto purtroppo fatale, Sante Quaranta si era trovato a guidare il mezzo in una strada di campagna trafficata. Perdendo il controllo a causa del malore, la possibilità di andare incontro ad un grave incidente era altissima, considerando le automobili in transito nella carreggiata opposta. Come riportano i testimoni della vicenda, Quaranta ha invece avuto la forza e la lucidità di accostare docilmente, evitando così di invadere la corsia opposta o di andare a schiantarsi fuori strada. Questo ha permesso di far restare illesi i bambini, anche se nonostante i soccorsi per lui tragicamente non c’è stato nulla da fare. (agg. di Fabio Belli)
ILLESI TUTTI I RAGAZZINI
Non è stato vano il sacrificio di Sante Quaranta, l’autista di Scuolabus che ha avuto un attacco cardiaco, purtroppo fatale, ma è riuscito ad accostare il mezzo che stava guidando durante il malore, senza provocare incidenti che avrebbero potuto ferire o peggio i bambini a bordo. Con grande freddezza, Quaranta è riuscito ad accostare il mezzo senza urtare nulla in una strada di campagna, dopodiché sono stati chiamati i soccorsi. Non c’è stato nulla da fare per lui, ma è arrivata la conferma che i piccoli, tutti della provincia di Brindisi nei pressi della cittadina di Fasano, sono tutti illesi e non hanno riportato alcun problema nell’incidente. Commozione tra i genitori e tra i colleghi della scuola, che conoscevano bene Sante Quaranta che è riuscito a terminare anche il suo ultimo viaggio mettendo i piccoli occupanti al primo posto. (agg. di Fabio Belli)
FATALE UN INFARTO
Quando ha accusato un malore, che gli è costato la vita, era alla guida di uno scuolabus. Poteva finire in tragedia, ma Sante Quaranta si è rivelato un eroe: si è fermato, ha accostato il mezzo e messo in salvo i bambini. È accaduto oggi, lunedì 7 maggio 2018, a Fasano, in provincia di Brindisi. Non appena si è sentito male l’autista, 65 anni, ha accostato, poi ha perso i sensi. L’allarme è scattato subito: il suo assistente, che era a bordo, ha subito allertato i soccorsi. Lo scuolabus in quel momento si trovava in una strada di campagna, in contrada “Cocolicchio”. L’autista, come di consueto, questa mattina stava facendo il giro delle case situate nei vari poderi per prendere i bambini e portarli a scuola. Il personale sanitario del 118 è intervenuto subito: l’autista prima è stato rianimato sul posto, poi è stato portato all’ospedale Perrino di Brindisi. Durante la corsa in ospedale però è deceduto. Tutti illesi i bambini, che sono stati portati a scuola da un altro autista accorso sul posto.
FASANO, AUTISTA SCUOLABUS EROE: SALVA BIMBI POI MUORE
Un infarto lo ha ucciso in pochi minuti, sotto gli occhi atterriti dei piccoli passeggeri. Sante Quaranta si trovava sul sedile di guida dello scuolabus, che ogni mattina porta gli alunni che vivono nelle frazioni collinari di Fasano alla scuola elementare del paese. Con prontezza ed estrema lucidità ha evitato che il mezzo sbandasse, scongiurando il tamponamento delle auto che viaggiavano sulla stessa strada. L’autista era molto conosciuto nella Valle d’Itria, come riportato da Repubblica: è stato per anni direttore della cronoscalata “Coppa Selva di Fasano”. Anche il mondo del motorsport piange la sua morte. È stato anche direttore di gara kart di lungo corso, uno dei primi e più longevi commissari di percorso della zona. «Era impossibile pensare a zio Sante senza la pettorina arancione ed il cappellino, segni inconfutabili della tua passione al servizio degli organizzatori di competizioni da corsa», scrive gofasano. “Zio Sante” Quaranta, come lo chiamava chi lo conosceva, ha lasciato la moglie Rosalba Murat e le figlie Graziana e Debora.