Il caso del presidente Roberto Fico e della presunta colf pagata in nero tiene ancora banco e anche ieri la trasmissione di Italia 1, Le Iene, è tornata sulla faccenda evidenziando quelle che, a detta dell’inviato Antonino Monteleone, sarebbero delle vere contraddizioni. Già la scorsa settimana, il programma ha tentato di capire se realmente nella casa dove Fico vive a Napoli ci fossero stati due collaboratori domestici pagati in nero. Dopo il servizio non erano mancate le polemiche ma da parte di Fico c’era stato il totale silenzio, sebbene a Monteleone avesse assicurato una replica, una volta visionato il video contenente la testimonianza contro di lui. Nei giorni successivi, tuttavia, il presidente non ha avanzato alcun chiarimento ma anzi, tramite il suo avvocato ha fatto sapere di stare valutando querela nei confronti de Le Iene. Monteleone, dunque, ha ripercorso l’intera vicenda, a partire dalle dichiarazioni di Fico in cui ammetteva l’assenza di collaboratori domestici nella sua abitazione napoletana: “Non ci sono mai stati né con contratto né senza”, aveva dichiarato. Contro le sue parole, però, ci sarebbero almeno due testimonianze pronte a smentirlo. La prima sarebbe quella di una persona che ha ammesso di conoscere bene la presunta colf in nero. La seconda, ancora più importante, sarebbe Imma in persona, la ragazza assunta per 500 euro al mese e che a sua detta lavorerebbe da 6 anni nella casa di Yvonne, compagna di Fico. Per quest’ultimo però, Imma sarebbe solo “vicina di casa dove abita Yvonne, una carissima amica sua, si aiutano a vicenda”. Il primo testimone aveva poi parlato anche dell’arrivo di un ucraino senza permesso di soggiorno, Roman, che avrebbe affiancato Imma nei lavori facendo così abbassare lo stipendio della colf da 700 a 500 euro mensili. Su quest’ultimo Fico aveva commentato: “Roman non ha mai lavorato per me, è beneficienza”. Ma dove sta la verità?
I DUBBI DI ANTONINO MONTELEONE
La trasmissione Le Iene anche nel nuovo servizio trasmesso ieri sera si è interrogata su quale fosse la verità in merito a Roberto Fico ed alla presunta colf pagata in nero nella sua casa a Napoli nella quale convive con la compagna Yvonne. Come evidenziato da Antonino Monteleone, inviato del programma, Fico non ha finora mai chiarito la sua posizione ma l’unica risposta sarebbe giunta dal suo avvocato che all’Ansa ha dichiarato: “Stiamo valutando di sporgere querela per diffamazione nei confronti della trasmissione Le Iene che insinuano il dubbio (per loro certezza, per come è stato montato il pezzo e per i commenti che accompagnano il servizio) che il presidente Roberto Fico abbia assunto ‘a nero’ una colf/babysitter nella casa napoletana della signora Yvonne”. Le Iene però si difendono asserendo di non aver mai insinuato il dubbio ma che a farlo, semmai, sarebbe stata proprio Imma che forse per difendere i suoi stessi datori di lavoro avrebbe detto, in merito alla presenza di un presunto contratto: “sì, questo sì, ci tengono molto a queste cose”. Secondo Monteleone, inoltre, Fico si sarebbe contraddetto in più occasioni. Se il suo avvocato ha sostenuto che il presidente in realtà risiederebbe non a Napoli ma a Posillipo, lo stesso Fico ai microfoni del programma, parlando della casa di Yvonne aveva usato termini come “casa della mia famiglia” e “mia abitazione”. Le Iene hanno anche sentito vicini e negozianti di Posillipo secondo i quali il presidente abiterebbe al Vomero, stesso quartiere dove si trova la casa di Yvonne. Monteleone ha infine replicato anche alle accuse del direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio che ha sostenuto che si sarebbero dovuti rivolgere direttamente a Yvonne e non a Fico. L’inviato ha quindi chiuso con una domanda retorica: “è opportuno per il presidente della Camera vivere in una casa dove lavorerebbero lavoratori in nero con paghe al di sotto dei minimi sindacali? Non sarebbe più opportuno metterli in regola piuttosto che arrampicarsi sugli specchi chiamati amicizia e beneficienza?”. Roberto Fico continuerà a restare in silenzio?
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