Aldo Revello e Antonio Voinea hanno la passione del mare. Tanto che per mettersi per mare sono disposti a lasciare a terra anche gli affetti più cari, come la moglie e le figlie di Aldo. Tornano alla mente, inevitabilmente, i versi dell’Ulisse dantesco: “Né dolcezza di figlio, né la pieta/ del vecchio padre, né ‘l debito amore/ lo qual dovea Penelopé far lieta/ vincer potero dentro a me l’ardore/ ch’i’ ebbi a divenir del mondo esperto/ e de li vizi umani e del valore”.
C’è sempre qualcosa di Ulisse, nelle impese di chi si avventura “per l’altro mare aperto”, segno da sempre di quell’infinito per cui il cuore umano è fatto. C’è sempre uno strappo quando qualcuno va per mare; e c’è sempre, in chi aspetta a terra, una trepidazione. Oggi le imbarcazioni, le rotte sono infinitamente più sicure che ai tempi di Ulisse, ai tempi dei fratelli Vivaldi, navigatori genovesi che nel 1291 salparono per circumnavigare l’Africa e non diedero più notizie di sé; ma la forza della natura, l’imprevisto, l’errore umano (la barca di Aldo e Antonio è forse stata speronata?), sono sempre in agguato. E per chi rimane a terra il ritorno del marinaio è sempre un sospiro di sollievo.
Mette i brividi pensare che Aldo e Antonio hanno fatto naufragio nelle acque solcate dai fratelli Vivaldi, nelle acque cui Dante colloca l’inabissamento di Ulisse. Ma ancor di più mette i brividi pensare che i portoghesi possano rinnegare la loro storia gloriosa. Sono stati loro, infatti, i primi ad avventurarsi lontano dalle coste atlantiche, inseguendo i banchi di sardine che si spostavano sempre più verso Terranova. Sono stati loro che si sono per primi arrischiati in quelle acque, esplorando poco a poco la costa africana fino al suo estremo meridionale.
Sanno bene che cosa vuol dire andar per mare, i portoghesi. Sanno bene che non si abbandonano le ricerche dei naufraghi fino a quando anche un ultimo barlume di speranza rimane possibile. Aldo e Antonio hanno dato l’ultimo segno di sé il 2 maggio. Il 5 le autorità portoghesi hanno annunciato la sospensione delle ricerche, “come da protocollo”. Rosa, la moglie di Aldo, chiede con tutte le sue forze che le ricerche proseguano. Speriamo che non rinneghino la loro storia gloriosa, i portoghesi. Speriamo che non siano vittime anche loro di riduttivi calcoli economici: le ricerche costano, è ovvio. Ma salvare la vita di Ulisse, salvare il sorriso di una moglie, di due figlie, di amici e parenti che aspettano col fiato sospeso, non ha prezzo. Speriamo.