“Sara la conosco da 18 anni, da prima che entrasse nel mondo dello spettacolo, studiava in Bocconi, una ragazza serissima”: con queste parole, Fabrizio Corona ha testimoniato per Sara Tommasi nel processo per violenza sessuale sulla showgirl di cui è imputato Fabrizio Chinaglia perché “avrebbe approfittato delle condizioni di inferiorità psichica”. Dopo essere stato per anni imputato dei processi che gli hanno aperto le porte del carcere, l’ex re dei paparazzi è tornato in tribunale, ma stavolta nelle vesti insolite di testimone. Corona, come scrive Il Fatto Quotidiano, ha risposto a tutte le domande. Tra le altre cose, a Corona è stato chiesto se fosse stato lui a dare all’imputato il numero di telefono di Sara Tommasi. L’ex re dei paparazzi, accompagnato dal suo legale, l’avvocato Ivano Chiesa, ha precisato: “Non gliel’ho dato io, trovare il suo numero era cosa facile in quel periodo“. Corona, inoltre, ha precisato di aver conosciuto tempo fa la Tommasi anche perché, all’epoca, era fidanzata con un suo amico (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
FABRIZIO CORONA TESTIMONE PER SARA TOMMASI
Torna in tribunale Fabrizio Corona, ma questa volta, nelle insolite vesti di teste. Il noto paparazzo ha presenziato oggi a Milano come testimone nel caso che vede imputato l’agente dello spettacolo Fabrizio Chinaglia, accusato di violenza sessuale nei confronti di Sara Tommasi. Corona, accompagnato dal suo legale Ivano Chiesa, ha deposto davanti ai giudici della V sezione penale in favore dell’ex showgirl: «Sara la conosco da 18 anni – dice Corona, come riporta l’edizione online de Il Fatto Quotidiano – da prima che entrasse nel mondo dello spettacolo, studiava in Bocconi, una ragazza serissima». Chinaglia avrebbe abusato sessualmente dell’ex concorrente de L’Isola dei Famosi, approfittando delle condizioni di inferiorità fisiche della stessa, per via della reiterata assunzione di cocaina.
CHINAGLIA DEVE RISPONDERE DI 7 CAPI D’IMPUTAZIONE
L’avvocato della parte lesa, Marco De Giorgio, ha chiesto a Corona se fosse stato lui a fornire il numero a Chinaglia, e Fabrizio ha replicato così: «Non gliel’ho dato io, trovare il suo numero era cosa facile in quel periodo. L’imputato è un ragazzo che lavora nell’ambiente dello spettacolo, bazzicava negli eventi come intermediario, una volta mi portò un parrucchiere in ufficio per fargli fare una foto con me e incassai mille euro». Chinaglia deve rispondere di sette capi di imputazione, e oltre a quello di violenza sessuale, anche di cessione di droga e di un’estorsione da 20 mila euro. L’agente avrebbe abusato della Tommasi, facendole assumere cocaina, e “minacciandola” di avere amicizie nella malavita.