Si apre oggi, mercoledì 9 maggio 2018, il processo davanti alla Corte d’Assisi di Macerata contro Luca Traini, l’uomo che sparò dalla sua macchina verso i migranti nello scorso febbraio con l’obiettivo di vendicare Pamela Mastropietro, uccisa e fatta a pezzi da alcuni nigeriani secondo le ricostruzioni degli inquirenti. Nel corso dell’interrogatoio, il ventottenne ha rilasciato alcune dichiarazioni scioccanti, che vi abbiamo riportato, ed emergono nuovi dettagli: “In quel periodo forse ce l’avevo più con il governo che contro gli immigrati. Con i dazi messi da Renzi. Gli immigrati li vedevo come un contorno, come qualcosa che il governo provocava”, riporta Il Giornale. Luca Traini ha richiesto il rito abbreviato e la strategia della sua difesa si basa su una perizia psichiatrica: i legali del ventottenne di Macerata chiedono di tenere conto delle condizioni psicologiche e di vita del giovane, che all’età di 14 anni è stato anche vittima di bullismo per il suo peso. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
LUCA TRAINI, RAID MACERATA
Si apre domani davanti alla Corte d’Assisi d Macerata il processo contro Luca Traini, l’uomo che lo scorso febbraio sparò dalla sua macchina verso dei migranti lungo le strade della città, nel tentativo di ucciderne qualcuno. Erano i giorni successivi al ritrovamento di Pamela Mastropietro, la giovane fuggita da una comunità di cura contro le droghe e ritrovata morta fatta a pezzi, furono arrestati alcuni nigeriani ancora oggi sotto accusa. La sua fu una reazione contro quell’episodio e adesso deve rispondere dell’accusa di strage, tentato omicidio, lesioni e danneggiamenti con l’aggravante dell’odio razziale. In casa del giovane gli evidenti segni dell’appartenenza a gruppi neofascisti. Alle elezioni del 4 marzo a Macerata la Lega passò da pochi punti percentuali al 21% dei consensi, un successo dovuto al clima di paura e odio razziale che si era instaurato a Macerata. Al funerale di Pamela, tre giorni fa, Traini ha mandato dei fiori.
IL VIDEO DELL’INTERROGATORIO
In un video diffuso dal sito di Repubblica, l’uomo appare durante un interrogatorio dicendo di non rinnegare nulla di quello che ha fatto e dicendosi dispiaciuto solo per aver ferito una ragazza di colore, mentre lui voleva colpire solo gli uomini in quanto spacciatori: “Tutti gli spacciatori sono neri, il mio è stato un raid razziale” insistendo nella sua folle difesa: “Non rinnego niente di quello che ho fatto. Io volevo colpire chi spaccia, come quello che ha venduto la droga a Pamela. Non è colpa mia poi se a Macerata tutti gli spacciatori sono neri”. Peraltro, la ragazza in questione ha chiesto 750mila euro di danni. Traini vuole smontare l’accusa di odio razziale, perché il suo odio sarebbe solo verso coloro che spacciano e che hanno ucciso Pamela: “l mio non è stato un raid prettamente razziale. Non è che ho attaccato tutti i neri. Sconvolto dalla notizia del massacro di Pamela, ho rivolto la mia attenzione agli spacciatori. Se fossi stato spinto dall’odio razziale avrei colpito anche i negozi degli africani. Se poi tutti gli spacciatori sono neri, almeno a Macerata, quella è un’altra questione”.