Roma, bus Atac in fiamme nel centro, scongiurata la tragedia non mancano gli spunti di ironia. E’ il caso del Trio Medusa che, in onda su Radio Deejay, ha letto la “lettera di suicidio” dell’autobus 63 prima di prendere fuoco: “Sul display sembrava quasi ci fosse una lettera che l’autobus stava scrivendo per segnalare il suo suicidio, l’autobus a quanto pare si è dato fuoco da solo. Adesso la condivido in esclusiva con tutti: ‘Cara Roma, ciao. Chi so’? So’ il 63: ti ricordi di me? Ma come: ci siamo visti per 16 anni tutti i santi giorni ma per te 16 anni non sono niente, ma per un autobus sono una cifra, pensa che mi ha comprato Veltroni. Ti scrivo perché oggi è l’ultimo giorno di lavoro: non perché mi mandano in pensione, figuriamoci, ma perché oggi ho deciso di farla finita, voglio fare il gesto insano per attirare l’attenzione su noi autobus. Avevo pensato di buttarmi nel Tevere ma avevo la fobia dei topi. M’ammazzo Roma mia, che ne sai che significa lavorare con te: l’altro giorno ho preso una buca così grossa che un altro po’ e gli cascava il telefonino dalle mani all’autistai”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



LE PAROLE DELL’AUTISTA

Il Messaggero oggi in prima pagina riporta l’intervista all’autista dell’Atac che ieri grazie alla sua prontezza di intervento, ha evitato una strage in via del Tritone: Pietro Onori era al volante della linea Atac che passava dietro a Montecitorio, quando dallo specchietto ha visto del fumo nero e si è accesa la spia dell’avaria. Lui ora sta bene e non ha ferite ma si dispiace per non essere riuscito a spostare il bus in fiamme per portarlo lontano dai negozi e dalla strada: «Mi sono accorto che qualcosa non funzionava quando sul motore si è accesa una spia: quella dell’avaria. Ero da poco entrato nel Tridente. A un certo punto, con la coda dell’occhio, ho visto il fumo uscire dalla parte posteriore del bus», ha raccontato Onori agli investigatori. «Ho capito che in quelle condizioni sarebbe stato pericoloso andare avanti, ecco perché appena possibile ho subito fermato la vettura». Non è voluto ripartire il mezzo e per fortuna visto che altrimenti l’autista sarebbe rimasto vittima dell’esplosione interna avvenuta pochi istanti dopo: Onori “minimizza” e spiega ai colleghi del Messaggero, «Qualcuno in famiglia dice che ora meriterei un premio, ma non è vero, non sono un eroe o almeno non mi sento così. Ho solo fatto il mio dovere, qualunque altro autista si sarebbe comportato nello stesso modo». 



ATAC VERSO LA PRIVATIZZAZIONE?

L’autobus alle fiamme e poi esploso, con conseguenze potenzialmente molto pericolose che non si sono fortunatamente verificate, ha messo di nuovo di fronte a tutta Italia la difficilissima situazione dell’azienda municipalizzata del trasporto pubblico a Roma. Atac è da tempo al collasso finanziario, ma anche la flotta degli autobus inizia a segnare il passo, considerando che i mezzi messi in strada recentemente non riescono a sopperire al bisogno sempre crescente di corse, considerando le periferie sempre in espansione nella Capitale. E anche mezzi non vecchissimi mettono a nudo difetti potenzialmente pericolosissimi. Senza considerare i danni ingentissimi procurati da ogni incidente, con l’apice toccato con l’esplosione di martedì mattina, che ha danneggiato la facciata di un pregiatissimo palazzo Ottocentesco. Il referendum più volte rinviato dal Comune, per decidere sulla privatizzazione di Atac, sembra ormai viaggiare verso un esito sempre più scontato. (agg. di Fabio Belli)



PARLA VIRGINIA RAGGI

Il sindaco della città di Roma parla nella giornata assai difficile, l’ennesima, con i disastri della quotidianità che fanno emergere continue emergenze sempre più grandi: «Sono in corso le indagini per accertare le cause. Il punto vero è che il parco mezzi Atac è estremamente vecchio, l’autobus che è andato a fuoco questa mattina aveva 15 anni», ammette il primo cittadino della Capitale. Prima l’esplosione in Via del Tritone poi quella in periferia a Castel Porziano, l’emergenza Atac si fa beffarda e urgente con un doppio caso eclatante nello stesso giorno: «Da inizio anno abbiamo messo in strada 200 autobus ma non bastano. Il numero dei pullman incendiati da inizio anno, in ogni caso, è in calo», conclude Virginia Raggi. Intanto emergono le prime condizioni aggiornate dell’unica ferita registrata del bus in fiamme in pieno centro di Roma: la ragazza commessa ricoverata dopo l’esplosione di questa mattina ha riportato ustioni di 2* e 3* grado alla faccia e alle caviglie. «Quando il fuoco ha cominciato a bruciare il tappetino all’ingresso, ho deciso di aprire la porta e scappare prima che la via di fuga fosse completamente chiusa dalle fiamme. Ora le vetrine sono bruciate, gli abiti sono bruciati… è tutto bruciato», spiega Giorgia a Roma Fanpage. Poteva andare molto peggio e per fortuna si è risolto tutto per il meglio senza gravi conseguenze. Se si eccettua lo stato di cristi di Atac e dell’amministrazione romana.. 

GLI STUDENTI RIESCONO A SCAPPARE

Due bus andati a fuoco a Roma in un giorno: un record negativo cui l’Atac e il comune dovranno dare risposta fin da subito. Dopo l’incendio divampato questa mattina in via del Tritone, con ogni probabilità a causa di un corto circuito, nel pomeriggio è toccato ad un mezzo della linea 06 andato in fiamme in una zona periferica della Capitale, in via di Castel Porziano, di fronte a una scuola. E soltanto per un caso fortuito non ci sono stati feriti, dal momento che quando l’incendio è scoppiato il mezzo era pieno di studenti. Significativa la testimonianza di Alessandra, la mamma di un’alunna della scuola Mozart, raccolta da Il Messaggero:”Mia figlia mi ha chiamato piangendo. Mi ha detto: “l’autobus sta andando a fuoco, siamo riusciti a scappare”. Siamo sotto choc”. Una tragedia sfiorata…(agg. di Dario D’Angelo)

SECONDO BUS PRENDE FUOCO A CASTEL PORZIANO

Non bastava ovviamente un autobus in fiamme a Roma, se ne sentiva la mancanza di un secondo, qualche ora dopo, questa volta non più in centro storico ma a Castel Porziano, all’altezza del numero vicino 538. In questo secondo caso si tratta di una linea scolastica dell’Atac che per fortuna era vuoto, in attesa di trasportare come ogni giorni gli studenti in pieno orario di uscita da scuola (tra le 13.30 e le 14). Nessun ferito per fortuna, ma anche in questo secondo incendio, il bus dell’Atac è andato in fiamme ed esploso dopo che il fuoco ha raggiunto pneumatici e serbatoio. Si tratta del decimo autobus finito in fiamme dall’inizio 2018, un record imbarazzante per la città di Roma e per la stessa azienda dei trasporti capitolini. «Già è inconcepibile che si incendino tutti questi bus. Ma due in un giorno, uno in centro e uno in periferia ma su una linea scolastica, è davvero troppo. Si mette a rischio l’incolumità di passeggeri, passanti, lavoratori. Sciopereremo per ribadire all’Atac che c’è bisogno di un intervento immediato. Così non si può continuare», spiega Claudio De Francesco, sindacalista Faisa-Sicel. Le usure dei mezzi, le poche vetture costrette a coprire un territorio immenso con poche corse e una quasi totale assenza di manutenzione potrebbero essere tra le cause di questo fenomeno difficilmente spiegabile e giustificabile per la capitale d’Italia e per una delle città più visitate al mondo. 

È IL NONO BUS IN FIAMME DA INIZIO 2018

Quello in fiamme oggi, in via del Tritone, in pieno centro a Roma, è il nono autobus della flotta Atac, l’azienda dei trasporti pubblici capitolini, che brucia da inizio anno. Dati decisamente preoccupanti, anche se più o meno in linea con i numeri dell’anno scorso, quando bruciarono 22 mezzi nel corso del 2017, fra Atac e Tpl. Il segretario della Filt Cgil Roma e Lazio, Eugenio Stanziale, ha denunciato le condizioni pessime di molti bus in circolazione nella Città Eterna: «Sono condizioni estreme, a conoscenza di tutti e più volte denunciate anche da noi. Questa città necessità di mezzi nuovi, perché quelli che ci sono, sono vecchissimi, la flotta più antica di Europa». Michele Frullo dell’Usb, invece, dice: «È l’ennesimo autobus che prende fuoco in città, stimiamo che oramai ci sia un caso del genere al mese». La procura di Roma, nel frattempo, ha aperto un’inchiesta, e l’ipotesi di reato è quella di “delitto colposo di danno in tema di incolumità pubblica”. L’Atac ha invece comunicato di aver immediatamente avviato un’indagine interna per capire le cause dell’incendio. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

ATTIMI DI TERRORE

Minuti di panico, ma forse sarebbe meglio dire di terrore dopo l’esplosione di un autobus della linea 63 dell’Atac, l’azienda che gestisce i trasporti della Capitale, avvenuta nella sempre trafficatissima via del Tritone, a pochi passi da Palazzo Chigi. Una volta chiarito che le fiamme levatesi per via dell’incendio, scaturito a quanto pare da un corto circuito, nulla hanno a che vedere con un attentato, restano comunque da attribuire le responsabilità di un incidente che avrebbe potuto comportare gravi conseguenze se non fosse stato per la prontezza del conducente, bravo a dare l’allarme per tempo consentendo l’evacuazione di tutti i passeggeri. Come riferito da La Repubblica, la Procura di Roma ha già aperto un fascicolo d’inchiesta ipotizzando il reato di delitto colposo di danno in tema di incolumità pubblica. (agg. di Dario D’Angelo)

AUTOBUS IN FIAMME A ROMA: CORTO CIRCUITO?

Sarebbe un corto circuito alla base del fumo, dell’esplosione e delle fiamme apparse nella storica Via del Tritone nel pieno centro di Roma: il bus di Atac sarebbe dunque andato a fuoco non per motivi dolosi ma per un guasto, un’accidente completamente imprevedibile (anche se forse mette in luce l’usura e i problemi di alcuni mezzi Atac, problema annoso nella Capitale). Una lunga e ampia scia di gasolio ha invaso via del Tritone e si è alzata una densa colonna di fumo, mentre i pompieri cercavano di porre fine alle fiamme (ora l’intervento è concluso, ma il traffico resta bloccato). Il palazzo vicino è rimasto danneggiato con tutta la facciata completamente annerita, ma non vi sono stati feriti o scoppi all’interno della struttura: secondo il Messaggero ci sarebbe invece una ragazza ferita, forse una commessa, nei negozi subito a fianco il bus esploso questa mattina e seriamente danneggiati. Le sue condizioni restano comunque monitorate ma non sembrano gravi; più boati hanno fatto tremare le finestre della zona e hanno fatto pensare ad attacchi terroristici, ma si trattava dei vari scoppi degli pneumatici del bus letteralmente in fiamme. «I passeggeri sono stati fatti scendere per il forte odore di fumo poco prima di un’esplosione da cui sono scaturite le fiamme», ha spiegato una passante che ha visto il momento esatto dello scoppio in Via del Tritone, a pochi passi dalla Camera dei Deputati.

BUS IN FIAMME ESPLOSO IN CENTRO A ROMA

Il centro di Roma è paralizzato in questi minuti per un grave incidente avvenuto in Via del Tritone, a pochi passi da Montecitorio: un autobus, ancora per cause tutte da comprendere, è esploso dopo che stava da alcuni minuti andando a fuoco a bordo strada, forse dopo un guasto o un incidente stradale. Il boato ha fatto pensare al peggio e a qualche attentato, ma pochi istanti dopo le prime immagini di giornalisti, passanti e politici presenti vicino a Montecitorio hanno inquadrato il caso e limitato le “bufale” solite che vengono immesse in casi del genere: si tratta di un bus dell’Atac esploso dopo che per diversi minuti stava andando in fiamme a bordo della carreggiata nella centralissima Via del Tritone. Secondo alcuni testimoni (riportati da Il Foglio) dal veicolo ha cominciato ad alzarsi una fitta coltre di fumo: poco dopo l’esplosione e le fiamme. 

INCIDENTE A POCHI PASSI DALLA CAMERA

La situazione resta allarmante per la viabilità e i passanti che ovviamente sono stati tutti allontanati dopo l’esplosione: dalle prime informazioni raccolte su organi di stampa, pare non vi siano passeggeri all’interno del bus, tutti evacuati quando è sorto il fumo nero e la presunta avaria. Dunque, al momento dello scoppio, non dovrebbero esserci stati feriti o danneggiati dall’incredibile boato, anche se ovviamente sono in corso i primi rilievi e soccorsi per appurare il tutto. Da un balcone vicino, Roberto Giachetti (senatore Pd) pubblica due foto del fumo e del bus in fiamme (che vedete qui sopra) scrivendo, «in fiamme un autobus #atac in Via del Tritone a #Roma. Attendiamo notizie, speriamo non siano coinvolte persone… ». Secondo l’Agenzia Dire, l’incendio del bus ha coinvolto anche il palazzo subito alla destra del mezzo: intervenuti subito Vigili del fuoco, Polizia e Carabinieri. Sul posto è arrivato anche il ministro dell’Interno Marco Minniti.

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