Le versioni in queste ultime ore si sono moltiplichiate e se ne stanno leggendo di ogni: proviamo a fare un “minimo” di ordine per provare a capire cosa abbia portato al folle pestaggio del capotreno sul convoglio a Cremona della linea Trenord Milano-Mantova. Dalle fonti raccolte dal Sussidiario, il capotreno avrebbe strigliato la madre del bimbo disabile per non aver avvertito della presenza a bordo della carrozzina visto che nella stazione di Milano non vi sono problemi con il trasbordo e i sottopassaggi, ma ad esempio già a Cremona la presenza o meno a bordo di un disabile deve essere comunicata per poter giungere al giusto binario che abbia meno barriere architettoniche possibili per la stessa famiglia con a carico un disabile. Ebbene, qui le versioni poi si scostano e divengono molteplici riguardo al come la donna avrebbe fatto salire a bordo il figlio: pare che, dalla versione più probabile pubblicata da Tg Com24, la mamma abbia picchiato i pugni sui vetri per far aprire le porte del treno dopo che stava per perdere la coincidenza a Milano per Cremona.
«La porta si è aperta e la donna ha chiesto al controllore di aiutarla a caricare a bordo il bambino. Il controllore ha fatto presente che sarebbe servito uno speciale sollevatore e che per lui era obbligatorio usarlo». A quel punto la donna non ne ha voluto sapere e ha caricato da sola il figlio sul treno: la vivace discussione successiva è stata probabilmente quanto poi informato dalla donna al marito che ha atteso l’arrivo del treno e ha picchiato il controllore. Resta, a prescindete di cosa sia davvero successo in origine, un fatto gravissimo e mai giustificabile quello di punire con la violenza qualsivoglia persona, sia che fosse un passeggero che un controllore in regolare servizio. (agg. di Niccolò Magnani) QUI IL VIDEO DEL CONTROLLORE AGGREDITO
IL PESTAGGIO A BORDO DEL TRENO
Un capotreno è stato picchiato selvaggiamente nella serata di ieri presso la stazione di Cremona. A malmenare il poveretto, un marito furioso, che ha deciso di vendicarsi dopo quanto accaduto alla moglie. A spiegare nel dettaglio come sono andate le cose, è l’edizione online de La Gazzetta di Mantova. Sono le ore 18:20 di ieri, quando, in stazione Milano centrale, c’è una donna con due figli (di cui uno disabile in carrozzella), che sta per perdere il treno che la porterà appunto a Cremona: è appena arrivata nel capoluogo lombardo con un treno in ritardo da Roma, e per evitare di rimanere i piedi, dice al figlio di correre, per bloccare le porte del convoglio. Lo “stratagemma” funziona, visto che la madre riesce a prendere il mezzo, subendo però la ramanzina del capotreno: «Non si fa così, il bambino si sarebbe potuto fare male».
IL MARITO HA SCAGLIATO LA PROPRIA RABBIA SUL CAPOTRENO
Un rimprovero che alla donna non va giù, e di conseguenza chiama subito il marito, raccontandogli l’accaduto e caricandolo di rabbia. L’uomo decide così di attendere alla banchina di Cremona, e una volta giunto il treno, inizia a pestare ferocemente il capotreno, con schiaffi, pugni e calci, con i passeggeri sbigottiti che assistono alla scena. Intervengono subito i poliziotti e i carabinieri, mentre i soccorsi medicano l’aggredito, che ha fortunatamente riportato solo ferite lievi. La situazione è tornata in poco tempo alla normalità, anche se il convoglio diretto a Mantova ha subito un ritardo di 40 minuti.