Il bimbo di 5 anni non solo ha assistito all’assassinio della sua mamma, Fjoralba Nonaj, accoltellata in auto a Seregno lo scorso mercoledì pomeriggio ma non avrebbe alcun dubbio su chi possa essere il suo assassino: “Sì, è stato papà, l’ho visto”, dice. A riferirlo oggi è l’edizione online de Il Messaggero: ad uccidere la 35enne sarebbe stato proprio il marito, un anno più giovane, Bouchaib Frihi. Il marocchino ha confessato il delitto e attualmente si trova nel carcere di Monza con l’accusa di omicidio aggravato. Numerose le coltellate che avrebbero raggiunto la donna al collo, al torace ed all’addome anche se sarà l’autopsia a stabilire con precisione l’esatto numero dei fendenti inferti con un coltello da cucina, rinvenuto dai carabinieri ed attualmente sotto sequestro. L’uomo, un marocchino 34enne, si era costituito subito dopo aver accoltellato mortalmente la consorte. Il figlio era arrivato in ospedale sotto choc ed attualmente è in carico ai servizi sociali che si occuperanno del suo affidamento. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



IL FIGLIO DI 5 ANNI HA ASSISTITO ALLA SCENA: “E’ STATO IL PAPÀ”

Mercoledì pomeriggio un uomo di 34 anni ha ucciso la propria moglie di 35, davanti al figlio di appena 5 anni. E’ successo nel cuore della Brianza, precisamente a Seregno, in provincia di Monza, dove il marocchino Bouchaib Frihi, in preda ad un raptus di follia misto a gelosia, ha accoltellato ripetutamente la propria compagna, Fjoralba Nonaj, ragazza di origini albanesi. I due si erano lasciati da qualche settimana, non vivevano più assieme, e con grande probabilità il magrebino non ha accettato la separazione, accoltellando a morte la moglie. L’omicidio si è consumato nella macchina di lui, dove purtroppo, sul sedile posteriore, vi era il figlio che ha assistito all’intera tragica scena.



“E’ STATO IL PAPA’, L’HO VISTO”

«È stato il papà», continuava a ripetere il piccolo, come scrive l’edizione online del Corriere della Sera, «l’ho visto», diceva in preda allo shock. Il bimbo è stato assistito dai medici del pronto soccorso di Desio dove è stato trasportato in evidente stato di alterazione psichica, nonché dai carabinieri, che gli sono stati vicini per tutto quel maledetto pomeriggio. Il bimbo, dopo aver perso la madre, uccisa, e il padre, in carcere, è stato affidato ad un parente, ma la prima a soccorrerlo subito dopo l’omicidio è stata una vicina di casa, che si è presa cura di lui. Il marocchino si è consegnato di sua spontanea volontà presso la caserma di Seregno, e oggi è prevista l’udienza per la convalida del fermo.

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