Dopo due giorni di incontri, negoziati e trattative arriva un tweet che spazza via tutto. Donald Trump ha fatto saltare sui social il tavolo del G7 in Canada, proprio quando gli altri leader avevano terminato i lavori e trovato un’intesa. Sembrava ormai certa ieri un’intesa sul commercio che avrebbe portato a un testo comune e condiviso, ma alla fine il presidente Usa ha ritirato la firma del documento congiunto, attaccando il premier canadese. Il vertice si conclude quindi con un nulla di fatto per fermare una guerra commerciale globale. «Noi canadesi siamo gentili, siamo ragionevoli, ma non ci faremo maltrattare», questa la frase pronunciata da Trudeau che ha fatto infuriare Trump. In conferenza stampa a Charlevouix, ad accordo fatto, il premier canadese aveva criticato i dazi su acciaio e alluminio decisi da Trump contro il Canada, Messico ed Europa. Tariffe che Trudeau ha definito «un insulto» per i canadesi. (agg. di Silvana Palazzo)
TRUMP CONTRO TRUDEAU: “DEBOLE E DISONESTO, ORA DAZI SULLE AUTO”
Salta tutto. L’accordo, o forze bozza di accordo, raggiunto dopo ore di trattative al G7, il famoso documento firmato dai più potenti al mondo, è stato spazzato via nella notte con un tweet. A cancellarlo, manco a dirlo, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha cinguettato a 10 mila metri d’altezza, a bordo del suo Air Force One, diretto verso l’incontro con Kim Jong-un a Singapore. La Merkel e Macron in particolare, avevano lavorato per cercare di lasciare aperto il dialogo sui dazi, e ci erano riusciti, ma Trump è tornato sui suoi passi, incolpando il premier canadaese, Justin Trudeau, di essere «debole e disonesto», aggiungendo di aver dato ordine di cancellare la sua firma dal documento. Quindi la minaccia più temuta, «Ora valutiamo dazi sulle auto che invadono il mercato americano».
LE CRITICHE DI TRUDEAU A DONALD
A far scattare Mr President ci ha pensato appunto il vicino di casa canadese, che ha criticato Trump di fronte ai media di tutto il mondo al termine del G7. La reazione del tycoon non si è fatta attendere, ed è crollato tutto il castello… di sabbia. «Ci stiamo concentrando su tutto ciò che abbiamo fatto qui al summit del G7 – le parole dell’ufficio di Justin Trudeau in una nota, come riportate dall’edizione online del quotidiano La Repubblica – il primo ministro non ha detto nulla che non abbia detto prima, sia pubblicamente che privatamente con il presidente Trump». Gli altri leader del G7 si starebbero invece attenendo al comunicato approvato dai partecipanti. Insomma, la strada per una pace commerciale, già ripida e in salita prima del G7, ora si è fatta davvero impraticabile.