Il caso della professore di Padova picchiata da un alunno della sua scuola è solo l’ultimo dei numerosi cadi di docenti aggrediti da alunni o parenti. La statistica è allarmante e l’Anief ha diramato un comunicato che fa riflettere. L’Associazione Sindacale Professionale riporta che l’anno scolastico si è chiuso con trentatre aggressioni nei confronti di un insegnanti: in buona sostanza, considerato unicamente i casi denunciati alle forze dell’ordine, si tratta di un caso ogni sette giorni. Quasi la metà di queste aggressioni, quindici su trentatre, sono state ad opera dei genitori degli aunni. Prima gatta da pelare per Marco Bussetti, nuovo ministro dell’Istruzione del Governo Movimento 5 Stelle-Lega. Anche perché, sottolinea la nota ufficiale, si stima che il numero delle aggressioni all’interno delle scuole da parte degli studenti sia almeno il triplo di quanto emerge all’esterno. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



CASISTICA PREOCCUPANTE

Quello della professoressa di Padova picchiata dalla mamma di un alunno per via di un brutto voto, è solo l’ultimo caso di violenza nei confronti di un insegnante. Basta scorrere il web per scoprire infatti quanti siano i precedenti, con genitori che insultano, spintonano e arrivano persino a picchiare, come appunto accaduto alla povera 60enne padovana, i professori o i maestri dei propri alunni. Una situazione di degrado che sta diventando preoccupante soprattutto perché mina il lavoro degli stessi insegnanti, che rischiano ogni qual volta mettono un brutto voto ad un alunno, o quando riprendono uno studente per un comportamento. Insomma, qualcosa deve cambiare, e per farlo servono delle regole rigide da applicare, non soltanto nei confronti degli alunni bulli, ma anche verso i genitori degli stessi, che spesso e volentieri sono più “pericolosi” dei figli. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



SOLIDARIETA’ DAL COMUNE DI SELVAZZANO

Un nuovo caso di bullismo o forse sarebbe meglio chiamarlo semplicemente violenza, ci giunge da Padova, precisamente da Selvazzano, dove una docente di 60 anni è stata aggredita da una madre, secondo cui la stessa prof aveva messo ingiustamente un 4 al figlio. Un episodio che è stato condannato severamente e che ha trovato la solidarietà del consiglio comunale di Selvazzano: «Sono incredulo – le parole del presidente del Consiglio comunale, come riporta l’edizione online del quotidiano Il Tempo – la docente è una persona speciale che ha sempre dimostrato grande sensibilità per gli studenti». La madre è stata denunciata dalla professora, ed ora andrà in corso ad un processo, molto probabilmente con l’accusa di aggressione a pubblico ufficiale. Intanto aumentano sempre di più i casi di violenza nelle scuole, che siano alunni contro prof, bulli contro compagni indifesi, genitori contro professori: ogni giorno c’è sempre qualche triste storia da raccontare con le aule a fare da scenario. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



“HO PAURA”

È insegnante di ruolo dal 1987, dal 2003 è professoressa di inglese alla scuola media “Albinoni” di Caselle di Selvazzano, dove qualche giorno fa è stata vittima di una aggressione. In quel piccolo comune della provincia di Padova si è arrivati alla follia: la mamma di uno studente che aveva preso un 4 le ha dato un ceffone che però sembrava più un pugno, visti i segni che porta ancora sul volto. Francesca Redaelli, 60 anni, è volata all’indietro e si è risvegliata in ospedale con una frattura del setto nasale e un «edema bilaterale esterno», come recita il referto dell’ospedale. L’idea di tornare a scuola comunque la spaventa: «Ho paura di tornare a scuola, ma non indietreggio di un passo», assicura al Gazzettino, che l’ha intervistata. «Negli ultimi anni è cambiato l’atteggiamento delle famiglie, ma la scuola non può sopperire alle mancanze dei genitori», ha proseguito l’insegnata pestata per un brutto voto.

PADOVA, PROF PESTATA PER UN BRUTTO VOTO: IL RACCONTO

La situazione per gli insegnanti è peggiorata al punto tale che non si sentono più al sicuro se devono affrontare da soli i colloqui con i genitori. Lo ha spiegato Francesca Redaelli, l’insegnante di Caselle di Selvazzano che è stata pestata da una mamma per un brutto voto. «Siamo arrivati al punto che in alcuni casi evitiamo di ricevere le mamme o i papà da soli, ma siamo affiancati da un collega perché c’è il rischio che venga travisato quel che diciamo», ha raccontato nell’intervista rilasciata al Gazzettino. Ma non intende comunque fare un passo indietro, nonostante la paura: «Io non credo di aver sbagliato, sono una insegnante che vuole trasmettere ai suoi alunni il senso del dovere e dell’impegno per ottenere i risultati». L’insegnante di inglese crede anzi fortemente nel rapporto tra docenti e genitori. «Io dico sempre ai miei studenti che prima sono figli e poi alunni, e che le cose funzionano bene se c’è collaborazione fra scuola e famiglia».