Evidentemente non tutte le donne musulmane hanno voglia di digiunare e rispettare il silenzio e la preghiera imposte dal Ramadan, il periodo di digiuno che la religione islamica impone come gesto di preghiera per circa un mese all’anno. E’ il caso di una 28enne marocchina sposata con un connazionale di 40 anni e viventi a Torino, che l’altra sera ha pensato bene di uscire con le amiche a divertirsi. Quando però è tornata a casa ha trovato l’uomo fuori di sé che, secondo la denuncia della donna, ha cominciato a picchiarla violentemente, a calci e pugni insultandolo per non essersi comportata in modo rispettoso nei confronti della sua religione. La donna evidentemente non è il massimo nel senso di religiosa praticante, in ogni caso il marito ha proseguito per ore negli insulti e nelle bastonate arrivando a versarle dell’acqua sul materasso per impedirle di dormire.
DENUNCIATO, SI COPRE DI RIDICOLO DAVANTI AI CARABINIERI
Una punizione in tutta regola. Alla fine però la giovane moglie non ce l’ha fatta più ed è andata al più vicino commissariato a denunciare le violenze. Quando la polizia è arrivata a casa l’uomo ha avuto il coraggio di dire di essere lui quello che aveva subito la violenza, ma è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia. Non si sa come procederà adesso il rapporto matrimoniale, ma la storia indica che, forse, le donne musulmane stanno cominciando a essere più coraggiose, ribaltando la figura della donna sottomessa come un oggetto anche se gli uomini ancora usano solo la violenza come unica arma di “conversione religiosa”.