Freud sarebbe impazzito se si fosse trovato davanti un caso del genere, niente di meglio per dare ragione alle sue teorie psicanalitiche. Freud è morto da moltissimo, ma evidentemente i suoi studi si applicano ancora oggi alla perfezione, per quanto riguarda quantomeno l’espressione, cioè dire l’opposto di quello che si intendeva, in questo modo, sosteneva lo studioso, riveliamo quello che veramente pensiamo. Ecco di cosa si tratta. Nei giorni scorsi l’arcivescovo Robert James Carlson di St. Louis negli Stati Uniti, ha ordinato 25 nuovi diaconi permanenti, l’ordinazione diocesana di maggior numero degli ultimi quarant’anni. Un evento dunque, che giustamente va sottolineato e celebrato. Così il giornale ufficiale dell’arcidiocesi ha pensato bene di metterlo in prima pagina sparando il classico titolone che deve restare impresso: “Non servire, ma essere serviti”, “Not to serve, but to be served” si legge sul giornale.
LA GAFFE FREUDIANA
Ora, qualcuno potrà pensare che non è freudiano per niente ma che esprime bene la realtà di certa Chiesa rimasta ancorata al passato, diciamo qualche secolo fa, quando i sacerdoti erano membri della classe dominante al potere, che godevano di ogni privilegio, che venivano obbediti e serviti vita natural durante. Chi lo pensa è un malizioso, ma purtroppo ancora oggi si vedono in giro vescovi o preti di questo tipo. L’errore è evidente ed è l’esatto opposto di quello che si voleva dire, la frase cioè evangelica pronunciata da Gesù nel Vangelo di Marco: “Chi tra voi vuole essere il più grande si faccia vostro servo, e chi vuole essere il primo il servo di tutti. Perché anche il Figlio dell’Uomo è venuto non per essere servito, ma per servire”. Ecco, il titolo esatto doveva essere: “Not to be served, but to serve”, non per essere servito, ma per servire. Si è reso obbligatorio un comunicato ufficiale di scuse: “Servire gli altri è il cuore della fede cattolica, il nostro titolo purtroppo ha riportato il concetto in modo sbagliato”. Freud intanto se la ride…