La corruzione è un male che va estirpato e che è tornato ad essere protagonista proprio in queste ore, dopo gli arresti di nove persone coinvolte nel progetto del nuovo stadio della Roma. Oggi si è tenuta in senato l’annuale relazione dell’Anac, l’autorità nazionale anticorruzione, ed era presente anche il neo-Premier Giuseppe Conte. Intercettato dai giornalisti dopo l’incontro, il Primo Ministro italiano ha ammesso che: «esiste non solo un caso Roma ma un caso corruzione sul quale dobbiamo sempre stare attenti». Conte mantiene quindi alta l’attenzione sul problema, sottolineando che per evitare il ripetersi di tali situazioni, «dobbiamo lavorare noi regolatori, le autorità come l’Anac e l’autorità giudiziaria, ognuno nell’ambito delle sue competenze».
“IL CODICE DEL 2016 VA ATTUALIZZATO”
Conte intende quindi complimentarsi con l’Autorità Anticorruzione per il grande lavoro svolto: «E’ strumento – ammette il presidente del consiglio – che riteniamo come governo molto utile sul piano della prevenzione e del contrasto alla corruzione», sottolineando però che il codice degli appalti del 2016, va modificato e attualizzato, visto che richiede «interventi regolatori, di messa a punto. Quindi dovremo valutare. Su questo fronte l’attenzione del governo è massima». Infine, il premier ha condiviso con l’Anac la necessità di intervenire per contrastare la corruzione «In quelle zone opache dove si annida l’operato di lobby e fondazioni». Gli fa eco il il nuovo ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede: «Nuove norme? Assolutamente sì: per noi 5Stelle la trasparenza è sempre stata la priorità e lo sarà anche per questo governo».