Rischiano di “naufragare” – è proprio il caso di dirlo – dopo un solo giorno i buoni propositi in tema di migranti espressi da Giuseppe Conte ed Emmanuel Macron nel corso del bilaterale Francia-Italia andato in scena a Parigi. In conferenza stampa, pur ribadendo le buone ragioni del nostro Paese nel richiedere una maggiore solidarietà dall’Europa, il presidente Macron non aveva usato troppi giri di parole per chiarire che casi come quello della nave Aquarius, la cui vicenda è stata gestita da Salvini senza alcuna mediazione in Europa, non rappresentano ala soluzione al problema dell’immigrazione:”Quando una nave arriva nelle vostre acque ve ne dovete prendere carico. La Francia rispetterà sempre il diritto internazionale. La difficoltà dell’Italia non può risolversi bypassando il diritto internazionale ma con un approccio cooperativo Ue”. Di oggi l’annuncio del ministro degli Interni Salvini, che ha dichiarato come due navi ONG cariche di migranti provenienti dalla Libia non verranno accolte nei porti italiani. Cosa ne penserà Macron di questo “sabotaggio”? (agg. di Dario D’Angelo)
LA STOCCATA DI MACRON A SALVINI
Non solo baci e abbracci tra Italia e Francia a margine del bilaterale di Parigi tra Giuseppe Conte ed Emmanuel Macron. L’inquilino dell’Eliseo, stuzzicato dai giornalisti in conferenza stampa rispetto al cosiddetto “asse dei volenterosi” che propongono una stretta sull’immigrazione composto da Matteo Salvini, dal premier austriaco Kurx e dal ministro dell’interno tedesco Seehofer, ha replicato:”Diffido di queste formule che non ci hanno portato mai tanta fortuna nella storia. Ogni Paese ha dei capi di stato e di governo: l’Italia ne ha uno, la Germania ha un capo di governo. Se i Paesi si mettono d’accordo è a questo livello che accade. Finora non abbiamo ancora cambiato le Costituzioni. Bisogna avere un approccio conforme, una situazione europea che possa convincere tutti. Se poi il ministro dell’Interno italiano ha contatti privilegiati con alcuni in Europa (il riferimento è all’Ungheria di Orbàn, ndr) è una fortuna per noi, per trovare soluzioni e portare più solidarietà. È una buona notizia per tutti”. Una sottile provocazione, visto che proprio l’alleato ungherese di Salvini si oppone strenuamente alla solidarietà tra Stati sul tema dei rifugiati. (agg. di Dario D’Angelo)
LINEA COMUNE SUI MIGRANTI?
Dopo giorni di polemiche e accuse, Emmanuel Macron e Giuseppe Conte si sono visti e hanno garantito una «convergenza su immigrazione ed euro», ribadendo che si tratta di temi su cui «negli ultimi anni l’Ue ha mancato di solidarietà ed efficacia». Le Monde la chiama «l’intesa perfetta». Pare che il presidente francese e il premier italiano abbiano intenzione di continuare a cercarsi e a collaborare. Questo è dunque il primo risultato importante del viaggio del presidente del Consiglio a Parigi: ha trovato una sponda in più. I due concordano comunque su una serie di punti fondamentali. Il primo riguarda la riforma del trattato di Dublino, l’altro invece l’istituzione di hotspot nei paesi africani d’origine come la Libia e il Niger. Il prossimo bilaterale di Conte è con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Anche lei ha un ministro dell’Interno che scalpita sulla questione migranti, Horst Seehofer. (agg. di Silvana Palazzo)
TRA FRANCIA E ITALIA C’È INTESA SUGLI HOTSPOT
Non si può parlare di pace, ma di tregua sì tra Emmanuel Macron e Giuseppe Conte. Il vertice all’Eliseo doveva saltare e invece è stato “salvato” con una telefonata notturna tra i due leader. Questi sembrano concordare davvero sui progetti di hotspot nei Paesi di transito, a partire dalla Libia. Peraltro si tratta di un piano ambizioso e dai tempi lunghi, ma che permette al presidente francese e al premier italiano di contenere il pressing politico. Sulla riforma del trattato di Dublino, con la richiesta di un cambiamento radicale, si registra qualche timidezza dei francesi. Come riportato da Repubblica, ci sono state aperture sul principio di solidarietà, ma niente di concreto sui meccanismi da usare. Staremo a vedere cosa accadrà quando al consiglio europeo di fine mese arriverà la proposta italiana. Neppure sulle attività delle navi di salvataggio delle Ong sembrano andare d’accordo Macron. Conte, con quest’ultimo che lascia intendere che il caso Aquarius è solo il primo atto dimostrativo dell’Italia contro un’Europa che non ascolta le sue richieste. Il presidente francese ricorda che il diritto del mare e i trattati internazionali non possono essere violati. No, non ci sono proprio gli ingredienti per la pace. (agg. di Silvana Palazzo)
“SU ITALIA PESO MIGRANTI, CI VOGLIONO RISPOSTE UE”
Nella conferenza stampa in corso a Parigi dopo il vertice bilaterale italo-francese il Premier Conte ha ribadito con forza «Prepariamo la nostra proposta sulla riforma di Dublino»: l’oggetto è sempre il Consiglio Europeo di fine giugno con la Francia che da tempo cerca nell’Italia quello sparring partner per poter sfidare il dominio della Germania. Macron in questo utilizza tanto la riforma dell’Eurozona quanto il caso immigrazione, con la clamorosa vicenda dell’Aquarius in testa, come capitoli di “accusa” all’Unione: «Servono risposte Ue, non solo nazionali». Non solo, il capo di stato francese aggiunge poco dopo rispondendo a delle domande dei cronisti internazionali: «Non dimentichiamo cosa l’Italia ha dovuto subire sul fronte dell’immigrazione. L’Europa è mancata sui migranti e sulla zona euro, su questo abbiamo trovato convergenze. Serve la volontà di agire insieme, la risposta giusta è europea ma quella attuale è inadeguata». Il Premier Conte ha annunciato un nuovo vertice specifico sui migranti fra Italia e Francia che si terrà a Roma nel prossimo autunno. Il disgelo è tornato e la situazione sui rapporti diplomatici comunque migliorata: resta da capire il destino delle tante “altre Aquarius” nelle prossime settimane, anche per capire se effettivamente l’Europa riuscirà a prendere in mano la questione e non rimandare ulteriormente l’appuntamento con l’emergenza ineludibile.
LA STRETTA DI MANO A PARIGI
La tanto attesa stretta di mano è arrivata attorno alle ore 13 all’arrivo in Eliseo del Premier Conte, accolto dal Presidente Macron: pace fatta fra Italia e Francia, almeno a livello formale e mediatico dopo i giorni del caso Aquarius. Lo sforzo comune sul fronte migranti è il primo punto messo a tema nel pranzo e successivo incontro all’interno del palazzo presidenziale a Parigi, mentre alla Farnesina un vertice specifico sul tema è andato in scena tra i Ministri degli Esteri di Italia e Francia. Una “riforma” a due velocità, sembra emergere dall’Eliseo: nel breve periodo infatti Conte e Macron riflettono sul trattato di Dublino per una rassegnazione equa dei migranti (rifugiati riconosciuti) che arrivano in Europa, mentre nel medio-lungo periodo i due leader hanno rilanciato sull’istituzione di hotspot gestiti direttamente dall’Ue nei Paesi africani d’origine dei vari migranti. Dunque non solo la Libia sul piatto ma anche altre frontiere che rappresenteranno un vero cambio di passo di Bruxelles unita sul tema immigrazione. Occhi aperti però anche sull’altro capitolo centrale della bilaterale, ovvero la riforma dell’Eurozona in vista del Consiglio Europeo il 28-29 giugno.
VERTICE A PARIGI FRA CONTE E MACRON
Un caso lungo e interminabile che oggi si “riapre” per due motivi: la nave Aquarius è in viaggio verso la Spagna mentre si incontreranno per la bilaterale messa in dubbio per giorni i due Presidenti di Francia e Italia, segnando la fine (forse) della guerra diplomatica accesa proprio a partire dalla nave di migranti non accettata da Roma e Malta e presa in carico dalla Spagna di Sanchez. Le accuse di Macron e del suo partito contro il Governo italiano sono state “spiegate” dal Presidente dell’Eliseo al premier Conte che ha deciso di andare oltre e riaprire il disgelo. Come ribadito ieri nella telefonata che ha di fatto ritornare la pace fra Francia e Italia, «Il caso con la Francia ormai è chiuso, adesso però bisogna lavorare alla riforma del regolamento di Dublino» ha spiegato Conte, mentre una nota congiunta italo-francese ha spiegato come «Macron e Conte hanno convenuto che, in vista del Consiglio Europeo di fine giugno, sono necessarie delle nuove iniziative da discutere insieme. E’ di questo che i due leader parleranno oggi a pranzo a Parigi». Un vertice quello di oggi che anticipa la discussione del bilancio europeo e dell’immigrazione, i due cardini del Consiglio Europeo delle prossime settimane con Macron che spinge da tempo per trovare un “alleato” contro lo strapotere tedesco della Merkel. Insomma, se sarà disgelo oggi tra Italia e Francia lo vedremo, intanto però non si fermano i “problemi” sul fronte migranti nel nostro Paese.
LA NUOVA POLEMICA SU SALVINI
Non si placa la polemica sul contenuto stesso del viaggio dei migranti alla volta di Valencia, con arrivo probabile domani: causa maltempo, le difficoltà della traversata non sono proprio minime per la nave Aquarius, scortata e aiutata dalla Guardia Costiera italiana. Parigi intanto si è mossa per condividere l’impegno a favore dei migranti di Aquarius e ha accettato di accogliere un numero ancora non chiaro dei 629 migranti tratti in salvo: l’unica condizione è che abbiano i requisiti per il diritto all’asilo. Ieri sera però le parole del Ministro degli Interni Matteo Salvini hanno riannodato i toni e le corde della polemica, non solo nel nostro Paese: la nave Aquarius (che ora conta al proprio interno circa un centinaio di persone dopo che le navi italiani si sono occupate di donne, bambini e persone in difficoltà trasportandoli su altre navi) ha dovuto modificare la rotta per il maltempo, con il leader della Lega che ha commentato «Se hanno problemi, sono loro. Mi sembra che una nave che prende a bordo sistematicamente 4 o 500 persone sia attrezzata, e ne hanno a bordo cento». Non solo, ha poi aggiunto ai cronisti che gli chiedevano se la nave fosse confermata nel suo approdo in Spagna nonostante i problemi, «Certo. Non possono decidere dove cominciare e finire la crociera. È tutto sotto controllo, è tutto tranquillo non c’è problema alcuno. Mi sembra che l’arrivo sia previsto sabato senza intoppi».