Sono tanti i punti oscuri sulla morte di David Rossi, motivo per il quale in molti ritengono che l’archiviazione del caso sia stata troppo veloce. Il capo della comunicazione della Banca Monte dei Paschi di Siena ha litigato con qualcuno prima di volare nel vuoto? Davide Zavattaro, colonnello dei RIS dei Carabinieri, ha spiegato a Quarto Grado che potrebbe esserci stata una colluttazione dentro la Banca prima della caduta dalla finestra. «Personalmente la trovo l’ipotesi più probabile». Questo spiegherebbe la ferita, «legata al fatto che ci siano dei fazzoletti e legata al fatto che questa ferita, quando poi era caduto, non stesse più sanguinando: quindi era stata tamponata prima». La famiglia di David Rossi è convinta che la ferita al labbro gli sia stata procurata da terzi: «La mia opinione è che ci sia un’alta probabilità che questo sia vero», ha aggiunti Zavattaro. C’è poi il giallo dei fazzoletti sporchi di sangue che sono stati distrutti sei mesi dopo la morte di David Rossi e prima dell’archiviazione del caso. Quarto Grado ha poi appreso che David Rossi andava a Roma, dove aveva un ufficio all’interno del ministero dell’Interno. Chi incontrava qui? «Non ce ne ha mai parlato. Girava spesso per lavoro, ma mai di un ufficio a Roma», ha dichiarato Carolina Orlandi, figlia della compagna. A tal proposito Quarto Grado ha fatto sapere di aver avuto conferma, tramite portavoce di Matteo Salvini, che il ministro dell’Interno proverà a fare chiarezza su questo aspetto. (agg. di Silvana Palazzo)



FERITE PRECEDENTI ALL’USCITA DALLA FINESTRA?

Nell’intervento del colonnello dei Ris, Davide Zavattaro nel corso della trasmissione Quarto Grado ed in riferimento al misterioso caso di David Rossi, c’è spazio anche per un commento sulle ferite rinvenute sul volto del capo della Comunicazione Mps, rinvenuto senza vita. “Effettivamente ci sono tre ferite che sono in linea: quel tipo di ferita ricorda molto da vicino un urto contro una parete spigolosa o uno spigolo. C’è un’ipotesi non nulla che possa essere avvenuta durante questa uscita dalla finestra”, dice. Eppure, a sua detta ci sarebbe un ulteriore elemento non trascurabile e che potrebbe far pensare ad un’altra possibile ipotesi. “L’ipotesi che se la sia procurata prima di decidere di uscire dalla finestra”, aggiunge. Un altro elemento che ha contribuito a sollevare non pochi dubbi sul giallo di David Rossi è la presenza di fazzoletti sporchi di sangue trovati nel cestino dell’ufficio della vittima. In merito Zavattaro avrebbe riscontrato una grande affinità tra il tipo di ferite sul volto di David e le macchie sui fazzoletti le quali avrebbero “forme geometricamente simili” seppur non del tutto uguali poiché “il labbro è una parte morbida e quindi, tamponando, potrebbe anche dilatarsi un pochettino”. Eppure ci sarebbe anche un’altra ipotesi avanzata dalla dottoressa Cattaneo, ovvero “quella del tamponamento delle ferite ai polsi che lui si era già provocato”. In merito però Zavattaro ha fatto trapelare un certo scetticismo: “Da maschio… qui interviene più l’aspetto di essere maschio… un maschio non si vede, ma sente il labbro che pulsa e quindi tende a tamponarsi e poi a guardare il fazzoletto fino a quando non smette di sanguinare”. Tuttavia non è possibile aggiungere molto poiché quei fazzoletti sarebbero stati distrutti nel settembre 2013 ma, come chiosa il colonnello dei Ris, “Personalmente ritengo che la ferita sia precedente”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



“FORSE È USCITO DALLA FINESTRA PER SCAPPARE”

Quarto Grado torna ad occuparsi di David Rossi, il capo della Comunicazione di Monte dei Paschi di Siena che la sera del 6 marzo 2013 è precipitato dalla finestra del suo ufficio. Uno degli elementi centrali dell’inchiesta è la consulenza richiesta dalla Procura di Siena, da cui emergono diversi elementi importanti. Il programma di Nuzzi proporrà dunque un’intervista a Davide Zavattaro, colonnello dei RIS dei Carabinieri che fu incaricato di svolgere tale consulenza con il medico legale Cristina Cattaneo. La convinzione di Zavattaro è che David Rossi sia uscito dalla finestra per suicidarsi, per poi ripensarci, dopo aver avuto una colluttazione in banca. «Io ritengo che questa ipotesi si sia altamente credibile, anche per il tenore delle lettere che lui scrive». Il colonnello esclude dunque un’altra ipotesi, quella «che sia stato buttato da una finestra da una terza persona, mentre invece ci sono tanti elementi a supporto dell’ipotesi che l’uscita dalla finestra sia volontaria». Inoltre, l’uscita non avrebbe avuto l’immediata volontà di suicidio: «In realtà contrasta un pochettino col fatto che su questa finestra lui ha perso un po’ di tempo: ci sono dei segnali sulle scarpe e sui pantaloni, con cui lui si è appoggiato al muro con le ginocchia, c’è un abrasione sulle scarpe…». Forse David Rossi voler scappare: «Non posso escluderlo […]. La ferita in alto sulla fronte conteneva tracce di rame: una persona che sale in piedi (sul davanzale della finestra da cui sarebbe caduto, ndr) va a toccare necessariamente contro un mattoncino (una specie di chiodo sporgente sul bordo superiore della finestra, ndr)». (agg. di Silvana Palazzo)



IL CASO DAVID ROSSI OGGI A QUARTO GRADO

Il caso di David Rossi continua ad essere un mistero, soprattutto per quanto riguarda la modalità della sua morte. Opinione pubblica e familiari sembrano infatti uniti in un fronte comune che punta verso l’istigazione al suicidio o addirittura l’omicidio, una visione del tutto diversa rispetto a quella della Procura. Quarto Grado ripercorrerà nella puntata di oggi, venerdì 15 giugno 2018, i punti cruciali della morte di David Rossi anche grazie all’intervento in studio della figlia e del fratello della vittima. Carolina Orlandi e Ranieri Rossi si battono da sempre perché la verità possa finalmente venire a galla, a partire da quanto accaduto davvero quella sera del 6 marzo di cinque anni fa. Una data importante che vede l’intervento di diverse figure della banca dei Monti dei Paschi di Siena, dove Rossi lavorava come capo delle comunicazioni. Ad Equilibri, la rassegna letteraria di Agrigento, Carolina Orlandi ha presentato il suo libro Se tu potessi vedermi ancora, uno scritto con cui ripercorre quanto accaduto al padre ed alle sue personali emozioni. “Partendo dai toni arrabbiati”, ha sottolineato, fino alla successiva “consapevolezza della vicenda”, che le permette di allentare i freni e di “raccontare i contorni, le verità sfocate e inconcludenti”, senza dimenticare i tanti aspetti non del tutto approfonditi sul mistero della morte di David Rossi. 

DAVID ROSSI E IL RICORDO DELLA FIGLIA CAROLINA

Ufficialmente morto suicida, David Rossi si sarebbe gettato dalla finestra del suo ufficio fiorentino per via delle pressioni subite dall’esterno. In quei giorni infatti i Monti dei Paschi di Siena sono al vaglio degli inquirenti per via di alcune accuse e illeciti, che coinvolgono in modo indiretto il capo delle comunicazioni. Il quadro per le autorità è chiaro: Rossi si sarebbe suicidato perché insofferente ai contorni di questa inchiesta giudiziaria. A dimostrarlo sarebbe un’email che lo stesso dirigente aveva inviato ad un superiore annunciando di volerla fare finita, dopo aver manifestato l’intenzione di parlare con gli inquirenti di alcune informazioni in suo possesso. Un’email che tuttavia secondo i familiari di David Rossi nasconderebbe tutt’altro. I dubbi non sono ancora stati dissolti e riescono a rimanere in vita nonostante la Procura di Siena, ricorda Rai News, abbia già richiesto che il caso venga archiviato come suicidio per ben due volte. La figlia Carolina Orlandi non dimentica il giorno precedente al presunto suicidio del dirigente, di cui ricorda la paura ben visibile nei suoi occhi. “Ho visto qualcosa di diverso e lo ricordo perfettamente perchè l’ho guardato bene”. Non era preoccupato quindi, come emerso dalle indagini, senza considerare il video che ha ripreso la caduta di David Rossi, “una precipitazione abbastanza anomala” per via di molti aspetti. Dalle ferite presenti sul corpo del dirigente, che farebbero pensare ad un’aggressione o una lotta con qualcuno, fino all’assenza di testimoni. Gli uffici MpS si trovano infatti in una zona affollata e la sua caduta è avvenuta in una zona che in quel momento sarebbe dovuta essere affollata. Eppure nessuno sembra aver notato nulla, non esistono testimoni significativi.