La neonata non è ancora fuori pericolo, ma le sue condizioni sono stabili, come quelle di sua madre. La donna però quasi sicuramente non si è resa conto di essere diventata mamma. Al suo capezzale in questi mesi si sono avvicendati medici e infermieri che l’hanno costantemente assistita. Ora c’è da pensare anche alla figlia, ricoverata nella struttura di terapia intensiva neonatale. «Siamo orgogliosi di tutto il nostro personale» ha dichiarato il direttore sanitario dell’Asst Carlo Poma, Maurizio Galavotti, come riportato dalla Gazzetta di Mantova. La mamma, affetta da encefalopatia post anossica, verrà presto trasferita ancora nel reparto di riabilitazione specialistica di Pieve di Coriano, diretta da Monica Manfredini, da dove era arrivata tre settimane fa, per proseguire la riabilitazione. «Traghettare qui quanto fatto a Pieve è stato molto importante. Siamo riusciti a far emergere la professionalità di tutti consentendo agli operatori che in questi mesi sono entrati in contatto con la signora di seguire il parto», ha osservato Ilaria Lanfredi, responsabile Dipartimento materno-infantile del Poma, nel corso della conferenza stampa. (agg. di Silvana Palazzo)



“LA PICCOLA NON È ANCORA FUORI PERICOLO”

I medici dell’ospedale Carlo Roma di Mantova che hanno eseguito il parto cesareo con cui è nata una bimba da una donna in coma sono intervenuti in conferenza stampa. «Ci siamo sentiti tutti coinvolti, sia emotivamente che scientificamente» hanno dichiarato il direttore sanitario Maurizio Galavotti e il ginecologo Giampaolo Grisolia, come riportato dalla Gazzetta di Mantova. «È tutto l’ospedale che ha fatto da ostetrica in questo caso molto complesso» ha aggiunto Galavotti. Valeria Fasolato, direttore della struttura di neonatologia dove la neonata è ricoverata, ha spiegato che la piccola è assistita dal punto di vista respiratorio, essendo nata a pochi giorni dalla scadenza della trentaduesima settimana di gravidanza. «Mamma e bimba sono in condizioni stabili. Pesa meno di un chilo e mezzo. È presto per dire che è fuori pericolo, ma le sensazioni sono buone». Il ginecologo Grisolia a proposito della mamma ha spiegato: «Si trova in uno stato di coma leggero, ma non si è resa conto di essere diventata mamma; secondo noi ha solo avuto la percezione di qualcosa di diverso che le stava succedendo». (agg. di Silvana Palazzo)



“LE COSE IMPORTANTI? IL LAVORO E MIO FIGLIO!”

Il caso della mamma in coma da alcuni mesi ma che è riuscita a dare alla luce – forse inconsapevolmente – la sua bambina fa certamente commuovere. Dall’ospedale di Modena giungono buone notizie in merito allo stato di salute della neonata che, come riporta anche Today.it, starebbe bene nonostante sia nata prematuramente. Al momento, spiega la Direzione Strategica del Poma, “è assistita dal punto di vista respiratorio ed è in condizioni stabili relativamente alla sua prematurità”. Il caso si presentava certamente complesso e delicato al tempo stesso e per tale ragione è stata appositamente creata una equipe multidisciplinare che ha collaborato con specialisti in ostetricia e ginecologia, Terapia intensiva neonatale, riabilitazione, nutrizione clinica, terapia intensiva anestesia e rianimazione, fisiatria, otorinolaringoiatria, cardiologia. Quello avvenuto, non a caso, è stato definito un “intervento straordinario, reso possibile grazie al lavoro di squadra e all’alta professionalità di tutti gli operatori coinvolti”. Ora, le speranze sono tutte per la giovane madre ancora in coma seppur in condizioni stabili. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



MAMMA E NEONATA STABILI

E’ il miracolo della vita che si scontra, però, con le attuali condizioni di una neo mamma in coma  da tre mesi ma forte al punto tale da portare a termine la sua gravidanza. Non è un caso se il parto avvenuto ieri mattina nell’ospedale di Mantova sia stato definito a pieno titolo “eccezionale”. Come spiega Tpi.it, i sanitari hanno assicurato che le condizioni della mamma e della neonata sono stabili. La donna respira autonomamente ed in alcuni momenti sembrerebbe quasi vigile se non fosse, però, che sarebbe impossibilitata a parlare. La bambina nata un giorno fa avrebbe fatto registrare peso e funzioni vitali del tutto normali sebbene sia nata dopo 31 settimane di gestazione. Nonostante questo però, si troverebbe attualmente ricoverata in terapia intensiva al solo scopo precauzionale ed è sotto strettissima osservazione. Secondo quanto riportato da Repubblica, nel corso dell’intervento durante il quale la donna sarebbe stata sottoposta ad anestesia spinale, la futura mamma avrebbe aperto gli occhi più volte ma senza parlare. Nonostante questi segnali però, secondo i medici, è possibile che la donna non abbia pienamente preso coscienza di essere divenuta mamma. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

NON SA DI ESSERE MAMMA: È GRAVE DOPO L’ICTUS

Un parto eccezionale è avvenuto ieri mattina al Carlo Roma di Mantova. Una donna di 33 anni, in coma da tre mesi e mezzo per una grave forma di encefalopatia che l’ha colpita al terzo mese di gravidanza, ha dato alla luce una bambina all’ottavo mese. La piccola per precauzione è stata ricoverata subito in Patologia Neonatale ed è sotto stretta osservazione, ma ha fatto registrare peso e funzioni vitali normali per un neonato partorito all’ottavo mese. Anche la mamma ha superato bene l’intervento, durato oltre due ore. Le sue condizioni di salute restano però impegnative per via della grave patologia di cui soffre da mesi e originata, come riporta la Gazzetta di Mantova, da un improvviso arresto cardiaco, sfociato poi in ictus con conseguenti danni di natura neurologica. Durante l’intervento la donna, sottoposta ad anestesia spinale, ha più volte aperto gli occhi senza però parlare. Sono timidi segnali che però non danno la certezza che possa aver preso coscienza di essere diventata mamma. «È improbabile visto che non comunica ed è ancora difficile prevedere quali saranno gli esiti della sua patologia di base» fa sapere l’ospedale. Attualmente è tornata all’ala di terapia intensiva cardiologica sotto costante monitoraggio: è in uno stato di coma leggero, in alcuni momenti vigile, ma non parla. (agg. di Silvana Palazzo)

UN INTERVENTO COMPLESSO PER VIA DEGLI ARTI CONTRATTI

Quasi un miracolo quanto avvenuto all’ospedale Carlo Poma di Mantova nelle scorse settimane, quando una donna in coma da tre mesi, ha partorito una figlia. La piccola era nel grembo da otto mesi, e i medici hanno deciso di intervenire evitando il rischio di complicazioni per il feto nonché per la stessa madre. Per far nascere la piccola si è reso necessario il ricorso al parto con il taglio cesareo, praticato in anticipo appunto rispetto al termine della gravidanza: «La giovane madre – spiegano i sanitari che hanno eseguito l’intervento ai microfoni dell’agenzia Adnkronos proviene dalla Riabilitazione specialistica di Pieve di Coriano, dove aveva intrapreso un percorso riabilitativo per la sua patologia. La gravità del caso aveva richiesto una gestione in emergenza nelle strutture di Terapia intensiva anestesia e rianimazione di Mantova e Pieve di Coriano». La donna si trova attualmente ricoverata presso l’unità di terapia intensiva coronarica per il monitoraggio post parto, e le sue condizioni sono stabili. I sanitari ammettono che l’intervento è stato particolarmente difficoltoso: «Anche a causa della posizione della donna: la sua malattia determina infatti una contrazione degli arti, ed è stato eseguito in anestesia loco regionale (spino epidurale) per salvaguardare la salute della mamma e della piccola». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

MANTOVA, IN COMA DA MESI PARTORISCE UNA BIMBA

Ha dell’incredibile quanto avvenuto a Mantova nelle ultime settimane: secondo quanto raccontato da tutti i media nazionali, la giornata di ieri ha visto portare a termine una gravidanza di 8 mesi dopo che ben 3 la madre li ha passati in coma. Avviene tutto all’ospedale Carlo Poma di Mantova dove una donna ha partorito una bellissima bimba assistita da una equipe di 30 medici, tecnici, infermieri e oss guidata dal ginecologo Giampaolo Grisolia. Un autentico miracolo visto che la gravidanza non solo è proseguita al meglio dopo l’ictus avuto dalla madre 3 mesi fa, ma è anche conclusa con un parto senza particolare complicazioni tenendo conto del coma leggero cui è purtroppo costretta la donna 33enne originaria mantovana. Inizia tutto quando un improvviso arresto cardiocircolatorio provoca un infarto e un successivo ictus alla sfortunata donna che era già incinta di 5 mesi: i danni riportati di natura neurologica sono assai seri e da allora vive in un coma leggero.

“LA BIMBA STA BENE”

Come spiega Repubblica, la 33enne è vigile in alcuni momenti e respira da sola ma non riesce a parlare e comunicare in alcun modo: l’unica cosa che è riuscita a fare, ed è un vero miracolo, è portare a termine la gravidanza davanti allo scetticismo iniziale di molti esperti. La piccola è nata all’ospedale di Mantova, dove la madre era stata trasferita a fine maggio, per iniziare un percorso di riabilitazione: « La madre aveva ricevuto l’epidurale e durante il parto ha aperto gli occhi un paio di volte, ma non ha mai parlato», spiega TgCom24. Non è quindi dato di sapere se abbia in qualche modo recepito cosa stesse succedendo, ma di certo la gioia di poter anche solo intuire che la sua bimba sta bene nonostante tutto non possiamo negare che l’abbia provata. Peso e funzioni vitali della neonata sono del tutto normali, hanno assicurato i medici: resta purtroppo il dubbio sulle condizioni della madre che fino a che non comunica non si può realmente stabilire e se quali saranno le consegue di quella tremenda patologia neurologica avvenuta 90 giorni fa.