Cosa c’è di peggio di venire massacrati di botte dal proprio marito? Scoprire che la giustizia non fa il suo corso, e che lo stato ti lascia da sola. E’ questo quanto accaduto ad una povera donna di 36 anni, Francesca, maestra d’asilo di Milano, che ha voluto raccontare la sua storia al quotidiano Il Giorno. La donna ha subito per anni le violenze fisiche ma anche psicologiche e sessuali del suo ex marito, un vero e proprio orco. Come si legge sul giornale, il folle le ha quasi spezzato la schiena, rotto lo sterno e tutte le costole, bucato un polmone, provocatole un abbassamento renale, le ha fatto perdere l’uso di una gamba e le ha causato un’emorragia. L’aguzzino, che faceva la guardia giurata, aveva la pistola di ordinanza prima della denuncia della donna, quell’arma con cui, racconta la vittima: «mi aveva obbligata a fare qualunque cosa. Me la puntava alle tempie o me la metteva in bocca, poi mi legava. Più io chiedevo aiuto, più la sua rabbia montava perché mi diceva che gli avevo fatto perdere il lavoro. Ti ammazzo, mi ripeteva. Non mi ha ancora ammazzata, ma mi ha ridotta in sedia a rotelle. Mi ha condannata a non vivere più, mi ha tolto la luce e la gioia». E’ stato condannato a 10 mesi, pena sospesa: lui ora è libero, lei è invece in sedie a rotelle. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
RIDOTTA IN SEDIE A ROTELLE
Una donna di 36 anni è stata ridotta sulle sedie a rotelle da parte del marito. Per anni l’ha picchiata, violentandola sessualmente, fisicamente e psicologicamente. Da cinque anni Francesca, come riporta Il Giorno, è inferma, costretta a vivere senza l’utilizzo delle gambe, a seguito delle continue percosse che le hanno provocato un abbassamento renale e una grave lesione a un polmone. Francesca lavora come insegnante in una scuola dell’infanzia, mentre l’ex marito fa la guardia giurata. A denunciare il tutto agli inquirenti, gli ospedali dove la ragazza veniva spesso e volentieri ricoverata per violenze fisiche o sessuali. Dopo le prime indagini, viene tolta la pistola d’ordinanza all’uomo, arma che Francesca racconterà agli inquirenti: «Me la puntava alle tempie o me la metteva in bocca, poi mi legava».
L’EX MARITO E’ A PIEDE LIBERO
L’ex marito è stato condannato a dieci mesi di carcere, pena sospesa e provvisionale di 10.000 euro. La donna è quindi costretta a vedere il suo aguzzino a piede libero, pronto a minacciarla di nuovo e a farle del male. Francesca ha giustamente paura, e ai microfoni de Il Giorno ha raccontato: «Appena sposati inizia la sua ossessione per il controllo. ‘Se esci di casa mi devi mandare un sms, quando entri a scuola mi devi mandare un altro sms’ diceva. E se non lo facevo abbastanza la sera, al ritorno a casa, erano liti e botte». La 36enne chiosa così, disperata e lasciata sola dalle istituzioni: «Non mi ha ancora ammazzata ma mi ha ridotta in sedia a rotelle. Mi ha condannata a non vivere più, mi ha tolto la luce e la gioia».