Ha fatto il giro del mondo il video della donna ingoiata da un pitone: le immagini mostrano gli abitanti di un villaggio dell’isola di Muna, nell’Indonesia centrale, mentre tagliano la pancia del serpente da cui poi sarebbe emerso il corpo della donna ancora intatto con tutti i suoi vestiti. Il capo di questo villaggio della provincia sud orientale di Sulawesi, stando a quanto riportato da Associated Press, ha detto che il giardino della vittima, che si trova a circa un chilometro da casa sua, è situato in una zona rocciosa con grotte e scogliere che potrebbero contenere molti serpenti. I pitoni reticolati solitamente afferrano la loro preda con dozzine di denti ricurvi e affilati, poi la stritolano a morte prima di ingerirla per intero. Ma i resoconti di esseri umani uccisi dai pitoni sono molto rari. Questo comunque è il secondo attacco di un pitone su un essere umano in Indonesia dal marzo dell’anno scorso. (agg. di Silvana Palazzo)



QUAL È IL RISCHIO PER L’ITALIA?

La scoperta dei due pitoni in un sacco di juta a Roma, in zona Eur arriva in concomitanza a quanto tragicamente avvenuto in Indonesia, dove una donna è stata ingoiata viva da un grosso esemplare di pitone. Il suo corpo, cercato per giorni, è stato rinvenuto all’interno del grande serpente, ancora intatto, ed il video choc ha inevitabilmente fatto il giro del mondo. A Roma, fortunatamente, si è evitato il peggio grazie all’immediato intervento dei Carabinieri con il Nucleo Cites. Ma qual è il vero rischio per l’Italia? I pitoni giganti come quello che ha ingoiato la 54enne indonesiana, solitamente superano anche i 6 metri di lunghezza e si trovano soprattutto nelle zone dell’Indonesia e delle Filippine. Nel caso della donna, come riporta Quotidiano.net pare fosse scomparsa proprio nei pressi di una zona rocciosa piena di grotte e nota per la grande presenza di serpenti. “Quelli in Italia arrivano a un metro e 30, quindi sono meno pericolosi di un gatto”, ha precisato Paolo Selleri, veterinario specializzato in animali esotici in un vecchio articolo di AdnKronos, in concomitanza del ritrovamento di un pitone nel Bergamasco, avvenuto nell’estate del 2013. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



NON È SEMPRE UN PERICOLO PER L’UOMO

Ha destato scalpore la notizia di una donna 54enne indonesiana, uccisa da un pitone e ritrovata nel corpo del serpente. La povera vittima sarebbe stata prima stritolata, e poi appunto ingoiata a poco a poco, fino a scomparire del tutto all’interno del corpo del rettile. Un gruppo di contadini, vedendo le strane dimensioni dell’animale, è quindi intervenuto per ammazzare lo stesso, anche se ormai per la donna non vi era più nulla da fare. Il pitone è considerato un animale molto pericoloso, uno fra i più temuti sulla terra, ma non è sempre così. Sul web, infatti, circolano moltissime storie con protagonista questo rettile, fra cui quella di un bambino che vive in Cambogia, che usa il pitone come se fosse il più classico degli animali domestici. Si tratta di un esemplare di 5 metri e di 120 kg, che si trova completamente a suo agio con la famiglia che lo ospita, che come fosse un cagnolino, si fa fare il bagno, gioca, e tiene compagnia ai presenti, oltre che ovviamente destare la curiosità dei vicini. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



UN RITROVAMENTO ANCHE A MANTOVA

Due pitoni sono stati ritrovati nelle scorse ore a Roma, in zona Eur. Un passante, che stava facendo jogging, ha visto due sacchi di juta sospetti che sembravano muoversi. Ha quindi allertato i carabinieri, che giunti sul posto hanno fatto la stramba scoperta. I due rettili sono stati visitati, stanno bene, e sono stati quindi affidati al Bioparco di Roma, che da ora in avanti se ne prenderà cura. Una notizia senza dubbio particolare, ma non è la prima volta che succede qualcosa di simile. Il mese scorso, a maggio, vennero rinvenuti in quel di Mantova due serpenti del grano e un pitone reale, tutti e tre rinchiusi in una teca di vetro. Il contenitore era stato abbandonato presso le rive del fiume Diversivo, e anche in quel caso un uomo che passava di lì si è insospettito. Le forze dell’ordine avevano subito cercato di risalire al proprietario o comunque a chi li aveva abbandonati, ma senza troppa fortuna. Si stima che in Italia vi siano ben 1.3 milioni di rettili fra iguana, tartarughe e serpenti, un numero davvero importante. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

VOLEVANO FOSSERO RITROVATI

I Carabinieri con il Nucleo Cites di Roma hanno avviato accertamenti per risalire all’autore dell’abbandono di due pitoni, ritrovati ieri a Roma e ora affidati al Bioparco della capitale. Claudio Rubertà, comandante del gruppo Radiomobile di Roma, ha dichiarato: «Chi li ha portati sapeva trattarli e soprattutto voleva che fossero ritrovati». Come riportato da Next Quotidiano, il comandante ha spiegato che i sacchi di juta sono stati abbandonati in un luogo di passaggio. «E poi rappresentano il metodo classico per il trasporto dei serpenti: lì sopravvivono grazie al fatto che la juta è traspirante». I due pitoni, della specie Pyton Molorus, sono stati visitati dopo il loro ritrovamento: sono in perfetto stato di salute. Fortunatamente l’uomo che ha notato i due sacchi di juta abbandonati sul ciglio della strada e chiusi con lo scotch ha allertato le forze dell’ordine anziché verificare da solo il contenuto. (agg. di Silvana Palazzo)

ROMA, SACCHI IN STRADA: DUE PITONI ABBANDONATI

Particolare scoperta avvenuta nella serata di ieri a Roma. Un uomo, facendo jogging in via del Ciclismo, zona Eur, ha notato due sacchi di juta abbandonati sul ciglio della strada, che si muovevano. Subito insospettitosi, ha atteso la pattuglia dei carabinieri transitante di lì, ed ha quindi avvisato le forze dell’ordine. Gli uomini del Nucleo Radiomobile di Roma si sono avvicinati cautamente ai due sacchi di cui sopra, e sbirciando dentro, hanno appunto intravisto i due pitoni, che tra l’altro stavano emettendo dei sibili, il loro classico verso. I militari dell’arma hanno quindi avvisato il bioparco di Roma, che ha mandato sul posto un responsabile zoologico per prendere in consegna i due rettili.

I DUE PITONI STANNO BENE

I due pitoni sono stati visitati da un veterinario, che li ha classificati come specie Pyton Molorus; misurano circa 3 metri e stanno in ottima salute. «Sono due pitoni, della specie Pyton Molorus – le parole di Claudio Rubertà, comandante del gruppo Radiomobile di Roma – uno è lungo circa due metri e mezzo, l’altro tre, li abbiamo affidati al BioParco, anche perché i pitoni pur non essendo velenosi sono pericolosi: possono mordere». Come dicevamo, i due pitoni sono stati affidati al bioparco, mentre le forze dell’ordine stanno indagando per cercare di risalire a colui che ha abbandonati i due serpenti: si cercano telecamere in zona per visionare i filmati. Un curioso caso che giunge a poche ore di distanza dal ritrovamento del corpo di una donna, proprio in un pitone.