La morte della bambina di 13 mesi di Lucera (Foggia) ha riaperto il dibattito sulla Seu (Sindrome emolitico uremica). Dopo aver elencato i consigli forniti dall’Asl di Bari per prevenire questa malattia rara acuta cerchiamo di capire cosa bisogna fare quando purtroppo la Seu si è già presentata sotto forma di infezione da verocitotossina (VTEC), il suo sierotipo più importante. Come riportato da adnkronos, come avviene per la maggior parte delle diarree infettive, la terapia antibiotica non è necessaria e può perfino essere controindicata. Necessario in queste fasi è monitorare il quadro ematologico e la funzione renale dei pazienti con sospetta infezione intestinale da VTEC al fine di valutare la quantità di urina prodotta e altri segni che possono emergere facilmente attraverso un normale esame delle urine. Il ricovero presso un centro ospedaliero specializzato in nefrologia si rende necessario in presenza di insufficienza renale. A questo punto per supportare la funzione renale si utilizzano la dialisi e la plasmaferesi così da facilitare l’eliminazione di sostanze tossiche dall’organismo. (agg. di Dario D’Angelo)



I CONSIGLI DELL’ASL

La vicenda della bambina di Lucera, Foggia, morta di Seu (Sindrome emolitico uremica) a soli 13 mesi, ha fatto scattare l’allarme in tutta la Puglia, dove questo è il terzo decesso provocato dalla malattia. A tal proposito l’Asl di Bari in una nota ha elencato le pratiche che sarebbe bene mettere in atto per cercare di prevenire la comparsa di un male che può rivelarsi letale:”Per prevenire la Seu – si legge – il cui rischio di contagio cresce con l’aumentare delle temperature, si consiglia di evitare il consumo di carne poco cotta (in particolare trita) e di latte crudo non pastorizzato e derivati”. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, è buona norma fare attenzione al consumo di insaccati, lavare accuratamente le verdure prima di consumarle e verificare – soprattutto in campagna – che l’acqua sia custodita in recipienti chiusi e luoghi asciutti. Seguono norme di buon senso come lavare bene le mani prima dei pasti e acquistare i prodotti in luoghi autorizzati. Il consiglio dell’Asl di Bari per prevenire la Seu è quello di “non esporre i bambini più piccoli a rischi inutili, quali il consumo di cozze e frutti di mare crudi e prodotti lattiero caseari per i quali viene utilizzato latte non controllato o proveniente da aziende non censite e verificate dai competenti servizi veterinari”. (agg. di Dario D’Angelo)



TROPPO GRAVI LE CONDIZIONI DELLA PICCOLA

La piccola Beatrice, la bambina di 13 mesi di Lucera che da tre giorni era ricoverata all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari con i sintomi della Seu, non ce l’ha fatta. È morta dopo tre giorni nei quali la sua famiglia ha sperato che si riprendesse. Erano evidentemente troppo gravi le condizioni in cui la piccola era arrivata al nosocomio del capoluogo pugliese, con complicanze nefrologiche e forse neurologiche dopo aver contratto la malattia, anche se al momento non si sa ancora come. Anche per questo motivo proseguono le indagini dell’Unità di crisi allestita dall’Asl di Foggia, che ha il compito di risalire alle cause che hanno portato all’infezione batterica. Potrebbe aver avuto origine alimentare o ambientale. Nell’80-90% dei casi la Seu è infatti una complicanza di un’infezione intestinale batterica, sostenuta da ceppi di Escherichia coli produttori di una potente tossina detta vero-citotossina o Shiga-tossina (Vtec), e trasmessa per via alimentare o oro-fecale. (agg. di Silvana Palazzo)



FOGGIA, BIMBA DI 13 MESI MORTA A BARI PER LA SEU

È morta la bimba di 13 mesi di Lucera (Foggia), affetta da Sindrome emolitico uremica (Seu) e ricoverata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari. La piccola era arrivata tre giorni fa con un trasferimento d’urgenza tramite elisoccorso. Le sue condizioni erano critiche, ma poi si sono aggravate con la comparsa della febbre alta. Sottoposta a dialisi ed ecco, è morta nel tardo pomeriggio di ieri. Questo è il terzo caso nel giro di un anno in Puglia. L’Asl di Foggia subito dopo il ricovero ha attivato l’unità di crisi composta da specialisti dei servizi veterinari, di igiene degli alimenti e della nutrizione e igiene pubblica aziendali per controllare gli spostamenti che ha compiuto la famiglia della bambina negli ultimi giorni, l’elenco degli alimenti assunti e degli esercizi commerciali in cui sono stati acquistati. I campioni verranno poi analizzati dall’Istituto zooprofilatitco sperimentale di Foggia. Gli esiti si conosceranno però solo all’inizio della prossima settimana. Sono in corso verifiche in negozi, allevamenti e caseifici della zona di residenza della bambina, oltre che nell’acqua del mare nei luoghi dove la famiglia della piccola ha trascorso alcune ore nei giorni scorsi.

È IL TERZO CASO IN UN ANNO IN PUGLIA

La notizia della morte della bimba di 13 mesi è stata confermata dafonti della direzione ospedaliera. La Sindrome emolitico uremica (Seu) è una malattia acuta rara ed è la causa più importante di insufficienza renale acuta nell’età pediatrica, soprattutto nei primi anni di vita. La bimba di Lucera è il terzo caso di decesso a causa della Seu in Puglia, nell’ultimo anno. I casi segnalati invece nel 2017 sono stati sette, di cui due hanno perso la vita, una bambina di due anni di Corato e un’altra di 15 mesi di Altamura. Quest’ultima, deceduta il 4 giugno dello scorso anno, era stata ricoverata a metà maggio con sintomi di vomito, diarrea e fenomeni emorragici intestinali. Nel 2013 invece furono registrati ben 16 casi nel giro di 40 giorni, 14 dei quali riguardarono bambini di età inferiore ai 36 mesi, i restanti due un adolescente e un adulto. Le aree interessate sono il litorale di Bari, la costa ionica della provincia di Taranto, il Salento e la zona di Brindisi.