Il piccolo Lorys Stival aveva appena 8 anni quando fu ucciso, il 29 novembre 2014, nella sua casa a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa. Per il suo omicidio è stata condannata la giovane madre Veronica Panarello, da sempre proclamatasi innocente e che ora sta scontando in carcere a Catania i 30 anni della pena inflitta in primo grado con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere. Da quel drammatico giorno sono trascorsi quasi 4 anni ed oggi, 18 giugno, il piccolo Lorys sarebbe diventato 12enne. Un giorno straziante, quello odierno, per il padre della piccola vittima, Davide Stival, il quale ha ormai da tempo preso le distanze dalla moglie Veronica decidendo di non credere più alla sua folle versione nella quale tirerebbe in ballo anche il padre Andrea Stival, definito dalla donna il vero autore del delitto del figlioletto nonché suo ex amante segreto. Nel giorno del 12esimo compleanno del figlio ucciso in circostanze ancora poco chiare, il papà Davide ha deciso di affidare alla redazione di Quarto Grado una lettera aperta destinata proprio al suo bambino e pubblicata sulla pagina Facebook della trasmissione di Rete 4, “Perché il ricordo di Lorys non si fermi a quel 29 novembre del 2014”.
LA LETTERA DI DAVIDE STIVAL AL FIGLIO
Quella pubblicata è una lettera estremamente toccante nella quale papà Davide si rivolge direttamente al piccolo Lorys Stival nel giorno in cui avrebbe compiuto 12 anni. Il quarto compleanno che però nessuno dei suoi familiari e dei compagni può festeggiare. E’ una lettera in cui l’uomo affida i suoi ricordi più teneri, con una delicatezza disarmante e nella quale, scrive, spera di non disturbare il suo bambino con i suoi pensieri. L’intento della missiva è solo uno, ovvero la speranza che tutti, un giorno, possano “sapere la verità, nel tuo nome, nel nome di Lorys”. Dal giorno della sua morte, scrive Davide Stival, sono cambiate molte cose nella sua vita. “Senza di te non è più bello come prima e non potrà più esserlo. Quei puzzle che facevamo io e te, ora non vanno più a posto, non si completano come prima”, scrive. Nonostante la vita possa spesso essere ingiusta, Davide non molla, insieme al secondogenito. “E ci riusciamo perché sentiamo il tuo abbraccio e la forza che ci trasmetti. Sentiamo la tua mano, e reggiamo sempre la presa”, aggiunge. La convinzione dell’uomo è che oggi sia propria il suo Lorys “a insegnare al mondo il valore della vita, proteggendo tutti i bambini dalle ingiustizie”. E “tra una lacrima ed un sorriso”, con l’immenso dolore di non potergli neppure destinare una carezza, Davide affida i suoi auguri di buon compleanno all’amato figlio.