Mentre Roma veniva travolta dallo scandalo delle baby squillo di viale Parioli, una ragazzina di Roma Nord si metteva in vendita su siti di incontri online. La storia era rimasta inedita, ma gli sviluppi recenti l’hanno fatta emergere. Il primo cliente sarà processato per prostituzione minorile, gli altri due per violenza sessuale di gruppo ai danni di una minorenne. La 16enne, famiglia benestante e scuole private alle spalle, aveva scelto il giorno di San Valentino per buttarsi tra le braccia di uomini sconosciuti e a pagamento. «Diciannove anni. Roma Nord. Ragazza cerca uomo. Ho voglia. Contattatemi» aveva scritto sulla sezione romana degli annunci di Bakeka.it, come ricostruito dal Messaggero. Un annuncio con bugia, visto che era minorenne, pubblicato alla vigilia della festa degli innamorati. Bella e con un fisico statuario, nonostante la giovane età, la ragazzina aveva deciso di diventare baby squillo per «sentirsi meno sola», come ha raccontato. Il mattino seguente accolse nella villa di famiglia, vicino alla Cassia, un cliente. Nel pomeriggio un agente di moda e il suo fantomatico autista, che però l’hanno stuprata per due ore a turno in un appartamento a via Cavour, ignorando le sue implorazioni.
ROMA, BABY SQUILLO A SAN VALENTINO: STUPRATA E PICCHIATA
La mattina del 14 febbraio 2014 accolse due clienti, ma la 16enne consumò intimità solo con uno. Nel pomeriggio invece prese appuntamento con un terzo uomo che a sorpresa si presentò con l’autista. La fecero salire su una Chrysler, la portarono in un appartamento di via Cavour per poi abusarne. «Li ho conosciuti perché mi sentivo molto sola, un po’ persa ed ero in crisi esistenziale, e quindi ho voluto cercare compagnia. E però alla fine non ho saputo gestire la situazione» ha raccontato, come riportato dal Messaggero. Questo il racconto negli interrogatori protetti davanti al procuratore aggiunto Maria Monteleone. L’uomo con l’autista, 40enne agente di spettacolo, le mise in mano un bigliettino da visita e la cominciò subito a palpeggiare. «Arrivata nella casa, ho detto pure che ero minorenne, con problemi di instabilità emotiva e sotto psicofarmaci, ma non si sono fermati». La notte decise di raccontare tutto alla madre, una dirigente ministeriale, mentre il padre, professionista in vista, venne informato dopo le visite al Sant’Andrea e al Bambino Gesù. «L’avevano pure schiaffeggiata» denuncia la madre. La 16enne era con loro la sera di San Valentino quando riceve la chiamata di un altro cliente. Il numero risulterà intestato a un senatore della Repubblica. Non sapremo mai però se ha chiamato lui o qualcuno col suo telefono. Non è indagato visto che non c’è mai stato l’incontro.