La Cassazione ha deciso di confermare la sospensione dell’esercizio della professione a un medico che ha deciso di ostinarsi a curare un paziente con rimedi omeopatici. La decisione era stata prevista ancora prima dal Gip e confermata dal Tribunale. Il medico aveva contribuito, secondo i fatti, alla morte di un paziente ignorando quanto era stato prescritto nei protocolli dell’Ordine dei medici. Il dottore era arrivato a curare un bambino di sei anni che si era presentato da lui con un’otite media acuta con sintomi importanti come febbre oltre i 39°. Con l’insorgere di peggioramenti il medico si era ostinato all’uso della medicina alternativa, rifiutando altri controlli diagnostici. Il bimbo purtroppo era poi morto con l’otite che si era trasformata addirittura in un ascesso cerebrale. Vedremo ora quali saranno i provvedimenti nei suoi confronti.



L’OMEOPATIA NON È MEDICINA

Non è di molto tempo fa la notizia legata all’attacco da parte dell’Ordine dei medici nei confronti della medicina alternativa, l’omeopatia. Questa infatti è da considerarsi solo un rimedio placebo che non ha nessuna base scientifica. Una situazione che ha portato a molte polemiche da parte di tantissime persone che ne fanno uso. Ma come è nascita l’omeopatia? Le origini risalgono alla prima metà del XIX secolo d.C. grazie all’opera del tedesco Samuel Hahnemann e alla base di tutto c’è da sottolineare quello che viene chiamato il principio di similitudine del farmaco. Ai pazienti vengono dati i principi omeopatici che sono costituiti da tutti quei principi attivi in grado di indurre sintomi simili alla malattia. L’Ordine dei medici è contro, ma la pratica continua a vivere nel nostro paese e purtroppo ad essere usato anche da medici professionisti.

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