Era attesa nella giornata di oggi la sentenza circa il concorso in omicidio dell’insegnante 49enne Gloria Rosboch, che vedeva come imputata Caterina Abbattista, la madre di Gabriele Defilippi, già in carcere per l’assassinio della donna di cui sopra. La difesa chiedeva l’assoluzione per la signora, e così ha deciso il tribunale di Ivrea anche se l’assoluzione non è stata totale. Il procuratore capo, Giuseppe Fernando, voleva la condanna per concorso in omicidio (la richiesta era di 16 anni), e nel contempo, per truffa, visto che la vittima è stata raggirata (187 mila euro di truffa), prima di venire ammazzata. Questo secondo capo d’imputazione è stato riconosciuto, e la donna è stata condannata a 14 mesi di reclusione che non sconterà in carcere perché incensurata. L’Abbattista si è sempre dichiarata innocente, e alla fine il giudice le ha dato ragione, per lo meno, per quanto riguarda l’omicidio. Il figlio, ricordiamo, è in carcere per scontare una condanna di 30 anni, con il complice, Roberto Obert, condannato invece a 19 anni di reclusione. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ATTESA LA SENTENZA
Attorno al primo pomeriggio di oggi, 19 giugno, verrà emessa la sentenza per il processo a Caterina Abbattista, accusata di essere direttamente coinvolta nell’omicidio di Gloria Rosboch e nella truffa alla stessa 49enne professoressa di sostegno castellamontese. Il pubblico ministero Giuseppe Ferrando, capo della Procura di Ivrea, ha chiesto una condanna per 16 anni di reclusione, nonostante i legali della stessa donna continuino a sostenere la completa innocenza del proprio cliente. Per il delitto di cui sopra vi è già in carcere Gabriele Defilippi, 24enne figlio della Abbattista, condannato a 30 anni di carcere col rito abbreviato, assieme al complice e amante, Robert Obert, condannato invece a diciannove anni grazie alla sua celere collaborazione con le forze dell’ordine.
PER LA DIFESA LA DONNA E’ INNOCENTE
L’accusa sostiene che «la Abbattista avrebbe avallato e istigato le azioni del figlio; era a conoscenza della truffa da 187 mila euro ai danni della Rosboch e, dal momento che in casa se ne era parlato, sapeva dell’omicidio e non si è opposta». Come detto, si oppongono a questa tesi i legali della madre dell’omicida, gli avvocati difensori Giampiero Zancan e Tommaso Levi, secondo cui si tratta di un: «Un processo indiziario senza prove concrete dove i giurati sono chiamati a giudicare in base alla condotta morale della donna, ricostruita su diverse inattendibili testimonianze e non su prove concrete. La madre di Gabriele ha pagato già una ingiusta detenzione e la sofferenza di veder la sua vita privata gettata in pasto ai giornalisti. È innocente. Va assolta». Nel primo pomeriggio di oggi scopriremo la verità.