Ha fatto ritorno in Italia, insieme al papà, un imprenditore di Torino, il bambino di nove anni per anni conteso dai due genitori dopo essere stato rapito dalla madre croata e portato nella sua terra di origine. La donna, nel nostro Paese è stata condannata per sottrazione di minore in riferimento al figlio che ieri mattina, come riferisce Repubblica.it citando i media locali, è stato consegnato al padre nella località di Spalato, in Dalmazia. Lacrime non solo da parte della madre ma anche dello stesso piccolo la cui reazione è stata straziante. Dopo la decisione della giustizia italiana arrivata nel 2012, nei giorni scorsi anche il tribunale di Spalato ha ordinato la consegna del piccolo Cesare al papà, ma il momento della separazione dalla madre è stato drammatico, come immortalato da un video choc e relativo ai momenti della sua partenza. Dal filmato si vede il piccolo quasi fatto salire con la forza sull’auto a bordo della quale lo attendeva il padre italiano. Cesare Avenati, infatti, non aveva alcuna intenzione di lasciare la Croazia così come decine di persone che hanno manifestato il loro dissenso rispetto all’esecuzione della sentenza relativa all’affidamento del piccolo in via esclusiva al padre e che si attendeva da ormai sei anni.
PROTESTA SOTTO L’ABITAZIONE DELLA MADRE IN CROAZIA
Tutto ha inizio in seguito alla separazione dei due coniugi alla quale non seguì il divorzio. La donna croata decise così di portare il figlio nel suo Paese tra accuse reciproche di abusi e violenze. Il Tribunale di Torino condannò la madre per il rapimento del piccolo negandole la custodia congiunta. Nonostante avesse tentato in tutti i modi di evitare l’applicazione della sentenza italiana, mobilitando anche l’opinione pubblica locale, alla fine era giunta anche la decisione del tribunale di Spalato. Ieri mattina, in attesa della consegna del bambino al padre, è andata in scena una piccola protesta sotto l’abitazione della donna da parte di circa 30 persone che hanno urlato contro gli agenti incaricati di assicurare l’avvenuta consegna del bimbo al papà italiano. “Fermate questo atto mostruoso” recitavano alcuni striscioni, mentre molti manifestanti cercavano di bloccare la consegna mostrando le circa 10 mila firme raccolte in favore della madre croata.