Il giardino dei Finzi-Contini di Giorgio Bassani è il romanzo da cui è stato tratto il brano inserito nell’Analisi del Testo della Maturità 2018: la Prima Prova degli Esami di Stato vede dunque una scelta molto interessante compiuta dal Miur che un anno dopo il centenario della nascita del grande romanziere di Ferrara (a dimostrazione che gli anniversari non sempre “pagano” nella scelta delle tracce, ndr) decide di trattare il tema delle Leggi Razziali all’interno di un brano di prosa che conferma l’alternanza con la poesia uscita lo scorso anno in Maturità Tipologia A. L’opera di Bassani è stata pubblicata nel 1962 da Einaudi e narra la vera storia di Silvio Magrini presidente della comunità ebraica di Ferrara dal 1930, e della sua famiglia (Alberto e Micol Finzi-Contini sono i protagonisti nel romanzo assieme all’io-narrante anonimo, vera novità nella scrittura italiana dell’epoca): in particolare, vengono raccontati nel testo – che parla anche di amore, giovinezza e rapporti. «gli orrori della persecuzione fascista e razzista, la crudeltà della storia, l’incantesimo dell’infanzia e la felicità del sogno». Da quel romanzo nel 1970 è stato tratto anche il film omonimo diretto da Vittorio De Sica che non ebbe però tutto il successo che invece fu tributato al romanzo di Bassani, uscito qualche anno dopo a “Se questo è un uomo” e che rappresenta uno dei capisaldi della letteratura mondiale nei confronti delle ignobili Leggi Razziali del Fascismo. Qui l’approfondimento sulla figura di Giorgio Bassani
“IL GIARDINO DEI FINZI-CONTINI”: PERCHE È DIVENUTO FAMOSO?
«Rimasta nella città estense dopo la promulgazione delle leggi razziali del 1938, la famiglia Magrini, in seguito all’armistizio dell’Italia con gli Alleati dell’8 settembre 1943 e l’occupazione nazista del Paese, subì il destino di persecuzione di tanti altri ebrei italiani, con la morte di alcuni dei protagonisti ad Auschwitz», riporta l’Ansa sulla trama che è anche inserita nei documenti a disposizione dei maturandi per le varie domande dell’Analisi del Testo. Divenne molto famoso come opera perché fu uno dei romanzi che ebbe il coraggio di denunciare le Leggi Razziali del 1938 e della conseguente deportazione degli ebrei anche nella tranquilla e ricca provincia di Ferrara. Il giardino dei Finzi-Contini racconta l’amore, l’amicizia, i progetti di vita e le partite a tennis di alcuni ragazzi ebrei di Ferrara: erano perfettamente integrati nella vita della città, durante gli anni dell’università, e amati e considerati da tutti, fino a che divennero legge le follie sulla Razza ariana e fascista anche in Italia. «Perché questo romanzo di Bassani è nuovo, radicalmente nuovo, nella sua vernice di apparente, esclusivo rispetto per quanto è decorosamente antiquato. (…) La vita continua e il dolore d’un’età diventa una favola, Micòl spicca come un fiore grazioso sull’orlo di una catastrofe Mondiale», scrisse il noto critico Oreste Del Buono dopo aver letto e consigliato Il giardino dei Finzi-Contini.