E’ finito in manette nelle scorse ore quello che negli ambienti veniva definito “il re dei migranti”. Stiamo parlando precisamente di Paolo Di Donato, personaggio al vertice del consorzio Maleventum, che gestiva ben tredici centri di accoglienza nel beneventino, per la gestione totale di circa 800 richiedenti asilo. Come riportato dall’edizione online del quotidiano La Repubblica, l’uomo è finito agli arresti domiciliari con accuse gravissime, leggasi truffa ai danni dello Stato, falso, corruzione, e altre contestazioni. Una truffa portata avanti quasi alla luce del sole, visto che lo stesso Di Donato ripeteva spesso e volentieri: «Io faccio l’imprenditore: mi occupo del sociale sì, ma non sono mica un prete, devo fare utili». E di utili ne faceva eccome, un milione di euro in pochi anni, e grazie alla complicità di alcuni funzionari pubblici: si faceva dare i soldi per ospitare i migranti anche se in realtà gli stessi non soggiornavano più nel suo centro. Un sistema criminale portato alla luce dalle forze dell’ordine ed ora finalmente sgominato. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



CINQUE PERSONE ARRESTATE

Cinque persone sono state poste agli arresti domiciliari con l’accusa di sfruttamento dell’immigrazione. Le ipotesi di reato a loro contestate, come riferisce l’agenzia Ansa, sono quelle di truffa ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche, frode in pubbliche forniture, corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio. Le misure cautelari sono state eseguite a Benevento e in provincia, dopo un’indagine iniziata nel 2015 e condotta dalla Digos, dai carabinieri del Nas di Salerno, e del Nucleo investigativo di Benevento. Nel dettaglio, le 5 persone arrestate sono Paolo Di Donato, consulente del consorzio Maleventum; Giuseppe Pavone, dipendente del ministero della Giustizia; Felice Panzone, dipendente della Prefettura, l’appuntato Salvatore Ruta, e infine Angelo Collarile.



GRAVI ILLECITI COMMESSI NELLA GESTIONE DEI MIGRANTI

Tutti e cinque gli arrestati hanno commesso dei gravi illeciti nella gestione di alcuni centri di accoglienza per migranti siti nella provincia di Benevento. In parole povere, il gruppo criminale, otteneva denaro illecitamente attraverso l’assegnazione pilotata dei migranti, il sovraffollamento dei centri, la falsa attestazione di presenze degli ospiti, e la connivenza di alcuni pubblici dipendenti. Nell’ambito della stessa inchiesta sono altresì indagate 36 persone, accusate di diversi reati. L’indagine è partita da un esposto durante l’autunno di tre anni fa.

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