Si riapre un caso legato a un carabiniere che fu ucciso trentuno anni fa. Sono stati indagati per l’omicidio di Pier Paolo Minguzzi tre uomini: un 54enne di Gela che da tempo era residente a Pavia, un 55enne di Ascoli che all’epoca era carabiniere a Ravenna e un idraulico di 62anni di Alfonsine. Questi dovranno rispondere di sequestro di persona, omicidio e anche occultamento di un cadavere. I tre in questione erano stati coinvolti anche nel rapimento dell’imprenditore Contarini di Alfonsine. Proprio in quest’ultima situazione perse la vita un carabiniere di 23 anni che la notte del 13 luglio del 1987 si trovava nascosto per cercare di sorprendere i malviventi quando ci si era presentati con 300 milioni di lire per il riscatto. La stessa cifra era stata inizialmente chiesta proprio per il riscatto di Pier Paolo Minguzzini che alla fine fu ritrovato in un fiume privo di vita.
LA PROCURA RIAPRE UN CASO DEL 1987
La Procura di Ravenna ha riaperto un caso legato a un carabiniere che è stato prima rapito e poi ucciso trentuno anni fa. Si tratta del 21enne Pier Paolo Minguzzi, il cui corpo il primo maggio del 1987 fu ritrovato. Si parlava del coinvolgimento di tre persone tra cui anche un uomo dell’Arma. Si parlava all’epoca di un sequestro con un tentativo di estorsione. Il ragazzo era uno studente universitario e anche carabiniere di leva. Fu sequestrato il 21 aprile del 1987 quando stava tornando a casa e fu ucciso probabilmente quasi subito. Il ragazzo, secondo recenti ricostruzioni, fu portato in una stalla abbandonata nei pressi di Vaccolino nel ferrarese. Dopo essere ucciso fu gettato nel vicino Po di Volano legato a una pesantissima grata che era stata sradicata proprio dal casolare in questione. Il corpo poi fu rinvenuto il successivo primo maggio. Questo era diventato un cold case con moltissimi dubbi su cosa fosse realmente successo.