Nelle ultime ore lo scontro a distanza tra Matteo Salvini e Roberto Saviano sta dominando il web. Tra chi sta con il ministro dell’Interno e chi difende lo scrittore di Governo, il Partito Democratico si schiera senza ombra di dubbio dalla parte del secondo. Sui social network diversi esponenti dem hanno attaccato il segretario federale della Lega, ma anche il Movimento 5 Stelle: “Inquietante silenzio Cinque Stelle sull’avvertimento di Salvini per la scorta a #Saviano. Ci sono principi da difendere che dovrebbero venire sempre prima di qualsiasi accordo di governo”, le parole del segretario reggente Maurizio Martina. Seguito poi da Alessia Morani: “Il silenzio del #M5s su #Saviano è il definitivo atto di sottomissione alla #Lega”. Infine, un messaggio di vicinanza dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti: “Oggi a Ostia abbiamo aperto nell’ex bisca degli Spada un centro culturale per il quartiere e contro la ludopatia, alla Romanina stiamo restituendo ai cittadini due ville confiscate ai Casamonica. Il mio pensiero va a chi combatte le mafie. Sono vicino a Roberto Saviano”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



SALVINI VS SAVIANO, IL COMMENTO DI GRASSO

Le schermaglie tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e lo scrittore Roberto Saviano non accennano a placarsi. Sulla vicenda è intervenuto anche l’ex magistrato e presidente del Senato Pietro Grasso tramite la sua pagina Facebook: “Dobbiamo scegliere da che parte stare: se con Saviano o con Salvini. Salvini è il ministro dell’Interno e, proprio in quel ministero, si decide chi deve essere protetto dallo Stato. Con le frasi di stamattina vuol far capire a Saviano di non criticarlo, di stare zitto, altrimenti può intervenire per lasciarlo senza protezione contro la camorra, che lo vuole morto da anni per le sue inchieste e per il suo essere diventato un simbolo della lotta alle mafie”. Continua Pietro Grasso, simbolo dell’antimafia: “Allo stesso tempo sta facendo passare l’idea che avere la scorta sia un privilegio e un costo, non una necessità che limita la libertà di chi è sotto protezione. La libertà di un giornalista di fare inchieste contro le mafie vale tutti i soldi che spendiamo per garantirgli di fare il suo lavoro. Non vogliamo altri Pippo Fava, Peppino Impastato, Mario Francese, Cosimo Cristina, Giovanni Spampinato, Mauro De Mauro, Giancarlo Siani, Mauro Rostagno, Giuseppe Alfano”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



SAVIANO: “BUFFONE”

Prosegue il botta e risposta a distanza tra Matteo Salvini e Roberto Saviano. Quest’ultimo è intervenuto su Facebook dopo le dichiarazioni del ministro dell’Interno ad Agorà su Raitre in merito alla scorta garantita allo scrittore. «Secondo te, Salvini, io sono felice di vivere così da 11 anni? Da più di 11 anni. Ho la scorta da quando ho 26 anni, ma pensi di minacciarmi, di intimidirmi?», chiede Saviano al vicepremier e leader della Lega. «In questi anni sono stato sotto una pressione enorme, la pressione del clan dei Casalesi, la pressione dei narcos messicani. Ho più paura a vivere così che a morire così. E quindi credi che io possa avere paura di te? Buffone». Il video è stato pubblicato anche su Twitter col titolo “Le mafie minacciano. Salvini minaccia”. «L’Italia è il Paese occidentale con più giornalisti sotto scorta perché ha le organizzazioni criminali più potenti del mondo, ma Matteo Salvini, ministro degli Interni, invece di contrastare le mafie, minaccia di ridurre al silenzio chi le racconta. #MinistrodellaMalavita». E poi rincara la dose citando la vicenda dei rimborsi elettorali della Lega: «Restituisca la Lega di Salvini i soldi che ha preso e poi il ministro parli del denaro che gli italiani devono sapere come viene speso». Clicca qui per visualizzare il video di Saviano contro Salvini. (agg. di Silvana Palazzo)



CALABRESI CONTRO SALVINI: “PRIORITÀ LOTTA A CHI COMBATTE LA MAFIA”

Il direttore di Repubblica, uno dei più aspri critici in questi primi mesi di Governo del Ministro degli Interni Salvini, ha scritto questo pomeriggio un tweet al veleno contro le esternazioni del leader della Lega ad Agorà. In particolare, a Mario Calabresi – presso cui Saviano collabora spesso sulla prima pagina di Rep – non garba il fatto che si possa arrivare a “lanciare” l’ipotesi di una scelta così importante in un salotto televisivo, con tanto di “semi-smentita” successiva che non spegne la polemica ma serve solo a rinfocolarla (come potete vedere qui sotto). Secondo il giornalista ex direttore della Stampa, «ra le priorità del ministro dell’Interno Matteo Salvini non c’è la lotta ai camorristi, altri sono i problemi urgenti: togliere la scorta a Roberto Saviano, che non l’ha mai chiesta ma ha la colpa di aver denunciato i casalesi mentre la Lega negava la Ndrangheta al Nord». Il Pd insorge con l’ex Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio che in una nota fa sapere, «se Salvini vuole risparmiare tolga a me la scorta e la lasci a Saviano». In realtà il Ministro degli Interni non ha parlato di togliere la scorta bensì di voler valutare come quella di Saviano, insieme a tutte le altre, debbano essere confermate o meno: si tratta di una polemica politica, di certo, viste le continue punzecchiature e attacchi veri e propri che il giornalista campano da mesi lancia contro il leader della Lega, di certo non proprio “grandi amici” si possono definire.. (agg. di Niccolò Magnani)

NUOVO AFFONDO: “PREFERISCO ANTIMAFIA COI FATTI”

Non si placano le polemiche per le dichiarazioni di Matteo Salvini, che ospite oggi ad Agorà su Rai Tre ha messo in discussione la scorta in dotazione a Roberto Saviano, il giornalista e scrittore di Gomorra minacciato dal clan camorristico dei Casalesi. Intervenendo in diretta sulla propria pagina Facebook, Salvini ha precisato alcuni concetti senza rinunciare a qualche punzecchiatura:”Non dedico tempo alle polemiche inesistenti: Saviano…figuratevi se con questi problemi mi interessa cosa fa Saviano o quello che dice Saviano che continua a insultarmi giorno e notte. Non sono io a decidere sulle scorte: ci sono organismi preposti che decideranno chi va protetto e come va protetto quindi che Saviano continui a scrivere, continui a fare, continui a pontificare, è l’ultimo dei miei problemi. In Italia ci sono veramente tanti e tali problemi che quello che fa Saviano proprio è l’ultimo dei miei problemi. Preferisco combattere mafia, camorra e ‘ndrangheta: perché un conto è fare l’antimafia a parole e un altro fare l’antimafia nei fatti”. (agg. di Dario D’Angelo)

MINNITI CONTRO SALVINI:”SCORTE NON SI ASSEGNANO IN TV”

Hanno fatto molto scalpore le parole del vice presidente del consiglio Matteo Salvini che durante la trasmissione di Rai Tre Agorà ha sottolineato come sarebbe opportuno togliere la scorta allo scrittore Roberto Saviano. Tra le affermazioni c’è quella che evidenzia come l’autore di Gomorra sia spesso all’estero e che determinate spese non sarebbero necessarie. Pronta è arrivata la risposta di chi lo ha preceduto come Ministro degli Interni e cioè Marco Minniti del Partito Democratico. Questi ha sottolineato: “Le scorte non si assegano in televisione”. L’eurodeputata Pina Picierno a Repubblica nella sua versione online ha sottolineato: “I dispositivi di sicurezza per la protezione delle persone esposte a particolari situazioni di rischio seguono procedure trasparenti e molto rigorose che coinvolgono diversi livelli istituzionali. Dopo l’omicidio di Biagi sono state rafforzate. Il compito di un Ministro dell’Interno non è quello di mandare bacioni, tantomeno di far passare in maniera neppure velata messaggi intimidatori nei confronti di Roberto Saviano. Salvini ha avuto sempre il vizio delle minacce facili, ma da uomo delle istituzioni questo è intollerabile. Esporre così Saviano, persona riconosciuta da tutto il mondo per l’impegno contro le mafie, è vergognoso a dir poco”. (agg. di Matteo Fantozzi)

“SARANNO LE ISTITUZIONI A VALUTARE SE CORRE QUALCHE RISCHIO”

Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e il noto scrittore Roberto Saviano, non si sono mai amati. I due si sono sempre attaccati a distanza, e la storia si è ripetuta anche nelle scorse ore. Il vice presidente del consiglio è stato ospite della trasmissione Agorà su Rai Tre, ed oltre ad affrontare in maniera approfondita la questione dei migranti, si è soffermato appunto sul 38enne di Napoli, in prima linea nella lotta alla Camorra. Lo scrittore gira con la scorta per via delle molte minacce subite negli ultimi anni, ma a riguardo Salvini ha ammesso: «Saranno le istituzioni competenti a valutare se corra qualche rischio».

“MI PARE PASSI TANTO TEMPO ALL’ESTERO…”

Il leader del Carroccio paventa quindi la possibilità che possa essere tolta la protezione a Saviano: «Anche perché mi pare che passi molto tempo all’estero. Valuteranno come si spendono i soldi degli italiani. Gli mando un bacione». Il giornalista e scrittore è protetto precisamente dal 2006, da quando cioè ricevette minacce di morte dal parte del noto clan dei Casalesi. Saviano aveva tirato in ballo negli scorsi giorni la questione Ius Soli, la possibilità di offrire la cittadinanza italiana agli immigrati, ma su questo punto Salvini ha ribadito il concetto di sempre: la regola non si cambia.

LA REPLICA DI SAVIANO A SALVINI