Questa mattina Verrigni è stato trasportato in carcere ad Imperia dopo l’assurdo e violento assassinio ieri in strada a Sanremo: l’artigiano edile di 42 anni è accusato dell’omicidio volontario e premeditato del barista 63enne Foschini. Stando a quanto riportato dagli investigatori – sentiti dall’Ansa – dietro all’omicidio del povero ex barista vi sarebbe una vendetta maturata davvero per oltre 10 anni, da quel presunto “credito” di 900 euro che Verrigni diceva di vantare da Foschini. Nel 2008 il presunto killer aveva spaccato le vetrine del bar per potersi vendicare di quel mancato pagamento, e poi anche altre volte ancora fino a che si arrivò anche alla minaccia addirittura davanti casa dell’ex barista. In quel caso Foschini sparò dei colpi di fucile in aria dalla sua abitazione per allontanare l’aggressore, con il caso che arrivò fino in tribunale: nel maggio 2016 al Foschini venne concessa e riconosciuta la legittima difesa e il suo presunto creditore venne invece condannato a 7 mesi di reclusione (pena sospesa e risarcimento di 10mila euro di danni al bar). Proprio per coprire quella cifra, Verrigni andò in forti difficoltà economica con un prestito imposto: ecco spiegato, pare, la vendetta covata per anni dietro ad un misterioso credito mai fino in fondo verificato. Quel che è certo, l’epilogo: drammatico, tragico e del tutto senza scusanti. (agg. di Niccolò Magnani)
UNA SCENA “DA FILM”
Una scena da film poliziesco quanto avvenuto nella giornata di ieri a Sanremo. Un uomo in scooter ha affiancato un altro uomo, sempre a bordo di un due ruote, per poi speronarlo e farlo cadere. A quel punto, l’aggressore ha estratto un coltello ed ha colpito a morte la sua vittima, lasciandolo esamine a terra. Momenti di terrore poco dopo le ore 18:00 nella tranquilla cittadina ligure, nota per il festival, ma che in queste ore è tornata a rubare la scena proprio per il grave episodio avvenuto. Tre coltellate al petto, di cui una al cuore, con i passanti che assistono ad una scena macabra, vista solamente in televisione. E invece, si trattava della nuda e cruda realtà, con l’uomo che si è rimesso in sella al suo scooter e che è stato poi rintracciato in serata dai carabinieri della compagnia locale. Alle 21:30 l’arresto di fronte ad un supermercato Carreffour di zona Villa Helios, con l’omicida che stava facendo la spesa come se nulla fosse… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ACCOLTELLATO IN STRADA
Sanremo, omicidio in strada: accoltellato dopo anni di litigi. Tragedia nella città della Liguria oggi, giovedì 21 giugno 2018: il drammatico episodio si è verificato in via Padre Semeria poco prima delle ore 19.00, vittima il sessantacinquenne Fernando Foschini. Come riportato dai colleghi de Il Secolo XIX, Foschini era a bordo di uno scooter quando ad un certo punto è stato speronato da un’altra motocicletta, che lo ha fatto cadere a terra. Subito dopo l’incidente, il conducente del secondo scooter gli si è avvicinato per accoltellarlo a morte. Sul luogo del delitto le forze dell’ordine che, grazie alla testimonianza decisiva di un passante, hanno arrestato il presunto omicida verso le ore 21.00: si tratta di Alessandro Verrigni, muratore di trentanove anni. Ed è stata già fornito il possibile movente che avrebbe spinto l’uomo a compiere il tragico gesto…
OMICIDIO DOPO ANNI DI LITIGI
Fernando Foschini, la vittima, lavorava come barista e nel corso degli ultimi anni ha avuto numerose e a volte violente discussioni con Alessandro Verrigni. Il trentanovenne, presunto omicida, è stato rintracciato dalle forze dell’ordine mentre si aggirava nei pressi di un supermercato a Pian di Poma, nelle vicinanze di via Padre Semeria. I colleghi de ilsecoloxix.it hanno evidenziato che l’uomo ha assunto un atteggiamento “per nulla remissivo”. A suggellare la prima ipotesi sul colpevole dell’omicidio una evidente chiazza di sangue sui pantaloni. Come vi abbiamo sottolineato, Fernando Foschini e Alessandro Verrigni hanno avuto nel corso degli ultimi tempi numerose liti. Nel maggio del 2008, l’ex barista aveva sparato verso Verrigni alcuni colpi di fucile per una questione legata a presunti debiti legati a lavori di muratura che il Verrigni diceva di dover ancora riscuotere. Per rispondere all’aggressione e alla sua volontà di saldare il debito, il muratore aveva deciso di rompere le vetrine del bar.