Ergastolo: è questa la sentenza della corte d’assise di Ravenna per Matteo Cagnoni, il dermatologo dei vip accusato di aver ucciso la moglie Giulia Ballestri il 16 settembre 2016. Al termine di una camera di consiglio durata 6 ore e dinanzi ad un’aula gremita, gli otto giudici hanno giudicato colpevole Cagnoni per tutti i reati contestati, dunque anche per l’occultamento del cadavere della moglie nella legnaia della villa. Come riportato da Il Resto del Carlino, oltre al pagamento delle spese processuali e del proprio mantenimento in carcere, il 53enne è dovrà risarcire tutte le parti civili. A partire da 20mila euro al Comune di Ravenna, passando per 10mila euro ciascuno alle associazioni ‘Linea Rosa’, ‘Unione Donne in Italia’ e ‘Dalla Parte dei Minori’. Ma gli importi più importanti sono quelli spettanti ai genitori di Giulia, cui sono state riconosciute provvisionali da 500mila euro a testa, e al fratello Guido, che riceverà 150mila euro in proprio, e soprattutto altri tre milioni di euro in qualità di tutore dei tre figli minori della sorella. (agg. di Dario D’Angelo)
MATTEO CAGNONI, TRA 90 GIORNI LE MOTIVAZIONI
La corte d’assise di Ravenna ha condannato all’ergastolo Matteo Cagnoni per l’omicidio della moglie 39enne Giulia Ballestri, uccisa a bastonate il 16 novembre 2016. Il dermatologo 53enne è stato condannato anche al risarcimento di tutte le parti civili. Tra novanta giorni saranno rese note le motivazioni. È stata dunque accolta la ricostruzione della Procura, secondo cui il movente è legato alla separazione della moglie, da alcuni mesi insieme ad un altro uomo, Stefano Bezzi, presente in aula. In prima fila davanti a una delle sedie destinate al pubblico è stato lasciato un paio di scarpette rosse dalle associazioni a tutela delle donne durante tutta l’udienza, a testimoniale che quello era simbolicamente il posto riservato a Giulia, vittima di femminicidio. Secondo la Gazzetta di Modena, è scontato il ricorso in appello di Cagnoni dopo il deposito delle motivazioni, visto che si è sempre dichiarato innocente. Presto comunque potrebbe essere trasferito dal carcere di Ravenna, dove è rinchiuso da oltre un anno. (agg. di Silvana Palazzo)
OMICIDIO GIULIA BALLESTRI: ERGASTOLO PER MATTEO CAGNONI
E’ arrivata solo in serata la sentenza di condanna a carico di Matteo Cagnoni, il dermatologo dei vip accusato dell’omicidio della moglie Giulia Ballestri. Per la giuria della Corte d’Assise di Ravenna è lui il solo responsabile di quel terribile delitto, avvenuto la mattina del 16 settembre 2016. Per questa ragione è stato condannato all’ergastolo. Nella mattinata di oggi si era tenuta l’arringa conclusiva da parte della difesa del dermatologo nel corso della quale avevano tentato di escludere l’aggravante della crudeltà ed evitare al proprio assistito il massimo della pena ma, come spiega Il Resto del Carlino, ciò non è bastato. Al momento della lettura della sentenza, Cagnoni ha preferito non essere presente in aula, forse perché già conscio della severissima condanna che avrebbe ricevuto. L’unica concessione dei giudici riguarda l’assenza di isolamento diurno, come invece era stato chiesto dal pm D’Aniello. Il giorno del processo era molto atteso in città, dal momento che il caso ha da sempre scosso l’intera comunità che conosceva molto bene la vittima, madre 39enne di tre figli, la quale era ormai prossima alla separazione del marito e che da qualche tempo stava tentato di ricostruirsi una vita al fianco di un nuovo compagno. Ciò però le fu impedito dalla mano assassina del marito che, come ribadito dai giudici, fu uccisa a colpi di bastonate nella villa disabitata di via Padre Genocchi, e morta dopo una lunga agonia.
IL RITRATTO DI GIULIA BALLESTRI NELL’ULTIMA UDIENZA
Arriva dopo 29 lunghe udienze, snocciolate in nove mesi la sentenza di condanna all’ergastolo a carico di Matteo Cagnoni, giudicato dalla Corte d’Assise di Ravenna l’assassino della moglie Giulia Ballestri. Il dermatologo 53enne si è sempre detto innocente ed anche oggi, prima che la Corte di ritirasse in Camera di Consiglio, ha preso la parola. Un intervento che è durato meno di 10 minuti e nel quale, per la prima volta, Cagnoni si è voluto concentrare unicamente sulla vittima. Ha così spiegato come i due si erano conosciuti, ovvero come paziente in quanto affetta da una grave forma di acne. Questo smentirebbe anche la teoria di tanti che avevano inquadrato il loro rapporto nella formula del “Taci e sii bella”. Poi la loro lunga frequentazione ricordandola come un “lungo periodo felice”. Quindi ha voluto ribadire quanto lei lo amasse, citando una lettera che Giulia aveva scritto nel San Valentino del 2012 ed in cui asseriva: “ti amo sempre di più”. Infine ha ribadito per l’ultima volta la sua innocenza e ha ringraziato i suoi avvocati per il lungo e complesso lavoro svolto.