Il 22 giugno la Chiesa celebra San Paolino
Meropio Ponzio Anicio Paolino nacque a Bordeaux da una ricca famiglia patrizia romana, tra il 353 ed il 355. Il giovane studiò filosofia e legge e, grazie alle importanti amicizie, si avviò alla carriera politica, diventando prima “consul suffectus” e successivamente governatore della Campania. Furono due gli incontri che gli cambiarono radicalmente la vita: quelli col vescovo di Milano Ambrogio e con Agostino di Ippona. Questi personaggi accesero la fiamma della fede cristiana in Paolino. Il giovane infatti, all’età di 25 anni, ricevette il battesimo nella chiesa di Bordeaux. Durante un viaggio a Barcellona, Paolino incontrò Therasia, una giovane donna cristiana. Si sposarono e dalla loro unione nacque Celso che però, dopo otto giorni dalla nascita, morì. Questo tragico evento portò Therasia e Paolino a trovare conforto nella fede: si privarono delle loro enormi ricchezze a favore dei poveri e partirono per la Catalogna consacrandosi a una vita ascetica.Paolino conquistò i cuori di tutti, ricchi e poveri e, a 40 anni, fu ordinato presbitero dal vescovo di Barcellona. Egli decise di vivere questo nuovo capitolo della sua vita a Nola, in Campania: qui fondò un cenobio (comprensivo di un ospizio per i poveri), ed un santuario attorno alla tomba di San Felice, martire a cui Paolino era assai legato. Visse in “fraternitas monacha”, dedicandosi alla scrittura di poesie ma soprattutto di lettere il cui principale destinatario era Agostino di Ippona. La moglie Therasia morì tra il 409 e il 414. Successivamente fu eletto vescovo di Nola, proprio quando i visigoti di Alarico I saccheggiarono Roma ed altre città tra le quali Nola. Paolino arrivò ad offrire se stesso in cambio della vita di un giovane, unico figlio di una vedova. Da schiavo, Paolino giunse in Africa e un giorno profetizzò al suo padrone la morte del re. Lo stesso sovrano, vedendolo, capì di averlo sognato, come giudice contro di lui. Il suo padrone incredulo promise al vescovo qualsiasi cosa: Paolino chiese solo la libertà propria e degli altri nolani. Liberati, tornarono tutti a Nola a bordo di navi che vennero accolte dalla popolazione che li salutava dalla spiaggia sventolando fiori. Il vescovo Paolino morì nel 431, solo un anno dopo Agostino.
Le celebrazioni per San Paolino
Molte sono le città che festeggiano San Paolino: a Torregrotta; a Villamaina con celebrazioni liturgiche e concerti di musica classica; a Sutera si svolge invece un pellegrinaggio verso il santuario dedicato al santo su un omonimo colle, dove viene fatta suonare una campana per omaggiare San Paolino. Ovviamente a Nola: nella città campana si svolge la famosa “Festa dei gigli”: i fiori sono rappresentati da strutture lignee alte fino a 20 metri che, trasportate dai cullatori, si sfidano in evoluzioni e prove di abilità per le strade della cittadina.
Il 22 giugno si festeggiano anche i santi Tommaso Moro, Eusebio di Samosata, Niceta di Aquileia, Everardo di Salisburgo, Gregorio I di Agrigento, Flavio Clemente, Giulio e Aronne, Giovanni Fisher, Albano d’Inghilterra ed i beati Altrude da Roma ed Innocenzo V.