A meno di un mese dall’ultimo episodio, nella provincia di Biella è stato registrato un nuovo caso di presunta azione di satanisti. Come riporta Il Fatto Quotidiano, è accaduto nella notte a cavallo tra venerdì e sabato presso il cimitero monumentale di Oropa, nel biellese, distante appena 10 chilometri da un altro camposanto, quello di Cossila San Grato, dove il 30 maggio scorso era avvenuta un’altra simile circostanza. Nel caso più recente, gli autori di quella che sembra avere tutte le sembianze di un’azione satanista, avrebbero estratto una bara da una cappella privata, disfatto la salma e sparso i suoi resti per terra. Azioni, queste, che ricordano molto i riti satanici e che ora fanno protendere sempre di più gli inquirenti verso questa pista inquietante. Al momento non si conosce l’identità del cadavere estratto dalla bara ma dalle uniche notizie trapelate pare si tratti di una persona tumulata molto tempo fa. Dopo la notizia della profanazione della tomba, i familiari del defunto sono partiti verso Torino per verificare le condizioni della tomba privata.



SECONDO CASO IN POCHE SETTIMANE

Grazie alle telecamere di videosorveglianza installate all’esterno del cimitero, gli inquirenti attualmente al lavoro per fare luce sull’emblematico caso potrebbero raccogliere informazioni utili alla soluzione del giallo. Il cimitero nel quale è avvenuta la profanazione – la seconda in meno di un mese – è molto noto per via della sua vicinanza al santuario di Oropa dedicato alla Madonna nera e che risalirebbe, secondo la tradizione, al quarto secolo dopo Cristo. Quanto avvenuto sembra far parte di un vero e proprio rituale, il medesimo già compiuto a Cossila San Grato, nella medesima provincia di Biella. In quel primo caso furono due le tombe profanate e dalle quali furono estratti i corpi che erano stati sepolti a metà degli anni Settanta. A far ipotizzare sempre di più la pista del satanismo sarebbero stati diversi elementi, a partire da un inequivocabile simbolo tracciato sul pavimento, ovvero il pentacolo rovesciato, passando per il 666, ovvero il numero che nell’Apocalisse di San Giovanni rappresenta la Bestia, il Diavolo.

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