La triste vicenda, che risale oramai al novembre scorso, ma divenuta di dominio pubblico nelle ultime ore e riguarda la morte di una bimba di 6 anni, stroncata in poche ore dal batterio della Meningite C inevitabilmente si intreccia alla stretta attualità e tira in ballo il tema delle vaccinazioni e del loro numero obbligatorio: sull’argomento, come è noto, negli scorsi giorni era intervenuto il vice-premier nonché Ministro degli Interni, Matteo Salvini, mettendo in dubbio la quantità e il fatto che alcuni di questi potesse essere addirittura. E raccontando la sua storia, per evitare che a suo dire altri genitori debbano soffrire come è accaduto a lui per una tragica fatalità, e dover vedere altre morti bianche, il papà in un video ha cercato di smuovere le coscienze e, in riferimento al leader del Carroccio, ha precisato tra le lacrime che a decidere il numero giusto di vaccini per un bambino non deve essere un genitore e che la vaccinazione dovrebbe essere obbligatoria. Non solo, portando la sua testimonianza su Rete 4, il padre della piccola Giulia ha replicato più duramente all’uscita del neoministro “invitandolo” a mettersi lui al suo posto e a “raccontare di tuo figlio e poi vediamo ancora se dici che i vaccini non servono a niente”. (agg. di R. G. Flore)
L’APPELLO DEL PADRE
Vi abbiamo raccontato la triste vicenda della piccola Giulia, bimba di sei anni che è deceduta lo scorso novembre perché non vaccinata. La febbre, l’aggravarsi delle sue condizioni, la corsa in ospedale e la tragica morte, causata dal batterio della Meningite di tipo C. Il padre della piccola ha voluto lanciare un appello affinchè non si ripeta più un caso simile, ”per far sì che di bare bianche per queste cose non ce ne siano più, che un genitore non debba vivere guardando le fotografie di una bambina che rimarrà per sempre di sei anni”. Il tema dei vaccini si è riproposto con grande forza negli ultimi giorni, con il ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha evidenziato la volontà di eliminare la legge Lorenzin sull’obbligo. Ecco il commento del padre della piccola Giulia: “Non deve decidere il genitore, i vaccini devono essere obbligatori”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“PORTATA VIA DA UN BATTERIO”
Un po’ di febbre giunta all’improvviso ha voluto che la piccola Giulia, sei anni, saltasse l’appuntamento fissato per la vaccinazione. E così, prima che arrivasse il momento della prossima data, il batterio della Meningite di tipo C se l’è portata via. Una storia, quella narrata dal padre alla trasmissione Stasera Italia, che rappresenta l’emblema di quanto i vaccini possano salvare vite, come sostiene lo stesso papà di Giulia, e di come nessun genitore possa decidere in merito. Qualcuno ha forse frainteso la posizione dei genitori di Giulia rispetto all’applicazione dei vaccini, ma ascoltando le parole del padre disperato ed in lacrime sembra chiara la convinzione della famiglia della piccola vittima circa l’importanza delle vaccinazioni. La corsa in ospedale dopo la comparsa dei primi sintomi è stata vana poiché, come raccontato dall’uomo, la piccola è morta nel giro di 4 ore, “portata via da un batterio”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
IL PADRE: “CE L’HA PORTATA VIA IN 4 ORE”
E’ stata toccante la testimonianza del padre della piccola Giulia, morta per una forma fulminante di meningite di tipo C. “Sono bastate 4 ore e il virus si è portato via mia figlia”, ha spiegato l’uomo, consapevole che anche con una vaccinazione effettuata, una forma di meningite così acuta avrebbe potuto lasciare gravi conseguenze sulla figlia. Nonostante questo, il vaccino poteva salvare la piccola, vaccino che non era stato effettuato per puro caso, per un precedente attacco febbrile che aveva fatto rimandare, semplicemente, la somministrazione della vaccinazione. E invece la sorte si è accanita su GIulia, che a soli 6 anni ha dovuto fare i conti con un male terribile. Affinché la sua storia non sia vana, il padre si è raccomandato di enfatizzare, soprattutto da parte dei media, l’importanza delle vaccinazioni per i più piccoli. (agg. di Fabio Belli)
“POTEVA SALVARSI”
Non trova pace il papà della piccola Giulia, morta a sei anni portata via da una Meningite di tipo C. Una morte che si sarebbe potuta evitare se non fosse stata spostata la data per la vaccinazione a causa di una febbre sopraggiunta poco prima. Come spesso i medici ripetono, ci sarebbero potute essere delle conseguenze anche con il vaccino, ma certamente questo avrebbe aiutato a salvare la vita alla piccola, portata via troppo in fretta da un batterio. “I vaccini salvano vite”, ripete oggi il padre della bimba morta lo scorso novembre. Lo ripete come un mantra anche alla luce della brutta esperienza vissuta sulla sua pelle, mentre lui e la sua famiglia erano in attesa che la piccola venisse richiamata per la vaccinazione, rimandata a causa della febbre. La speranza dell’uomo e di tanti altri genitori che hanno dovuto assistere inermi alla morte prematura dei propri bimbi, è quella di fare in modo che non ci siano più casi come questi. Per questo, a decidere sulla delicata questione dei vaccini, a sua detta, non deve essere il genitore ma un organo superiore in grado di ribadire la loro obbligatorietà. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“I VACCINI DEVONO ESSERE OBBLIGATORI”: L’APPELLO DEL PADRE
Non c’è nulla di più drammatico del racconto di un padre, consapevole dell’importanza dei vaccini, ma che ha perso la piccola figlia di sei anni portata via dalla meningite di tipo C proprio per una mancata vaccinazione. La storia incredibile del dramma avvenuto lo scorso 2 novembre e vissuto da una famiglia, arriva direttamente per bocca del genitore che a Stasera Italia ha rivelato: “Mia figlia, per un vaccino non fatto, uno solo, è morta”. Inizia con queste parole la testimonianza dell’uomo che con le lacrime agli occhi ripercorre il calvario lungo appena pochi giorni ma che ha lasciato in lui e nella sua intera famiglia un vuoto immenso. La sua testimonianza arriva in concomitanza alla polemica che si è sollevata nei giorni scorsi dopo le parole di Salvini. In merito il papà di Giulia ha commentato: “Vorrei metterti al mio posto a raccontare di tuo figlio e poi vediamo se dici ancora che i vaccini non servono a niente”, ha commentato rivolgendosi al ministro dell’Interno ed auspicando nei vaccini obbligatori per il bene degli stessi bimbi. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
LA STORIA DI GIULIA, MORTA A SEI ANNI PER UN VACCINO MANCATO
Aveva appena sei anni Giulia, la bambina morta a causa di un vaccino non fatto. A raccontare la drammatica vicenda è stato il padre della piccola che ha rivelato la sua storia al talk di attualità Stasera Italia: la figlioletta aveva già un appuntamento prefissato per la vaccinazione, al quale però non si è potuta presentare per via di un po’ di febbre che era sopraggiunta. Per questo la famiglia ha dovuto attendere un’altra data ma a quel punto per la piccola Giulia si è rivelato troppo tardi. Ad ucciderla è stata la meningite di tipo C, arrivata prima del vaccino e che, in appena 4 ore è riuscita a portarsi via la bambina. Il padre, con le lacrime agli occhi, ha raccontato in che modo tragico ha perso la figlia di sei anni. “I vaccini salvano vite, noi lo volevamo fare. Non è stato fatto solo perché la bambina aveva la febbre. Dovevamo aspettare che ci richiamassero. La chiamata è arrivata tardi”, spiega l’uomo che non si capacita di fronte alla perdita prematura ed assurda della piccola, avvenuta il 2 novembre dello scorso anno.
LA DRAMMATICA STORIA DI UN PADRE
E’ sempre il padre a ricordare oggi quei momenti precedenti all’epilogo drammatico avuto dalla vicenda, che si è conclusa con la morte della bambina. “Abbiamo giocato al parco come tutti i giorni, la mattina si è svegliata con un po’ di febbre”, ha spiegato. I sintomi però, sono andati peggiorando nel pomeriggio con mal di testa, male alle gambe. Da qui la decisione di portarla in ospedale: “in quattro ore ce l’ha portata via… un batterio”. Oggi non può che esserci quell’atroce dubbio che la famiglia della piccola Giulia si porta dietro da mesi: poteva essere salvata? “Sì, secondo me sì. “Magari avrebbe avuto delle conseguenze, come dicono i medici: il vaccino non garantisce ma avrebbe aiutato”, dice oggi il padre. In lui c’è solo un obiettivo: “fare in modo che non ci siano più bare bianche per queste cose, che un genitore non debba vivere guardando le fotografie di una bambina che rimarrà per sempre di sei anni”. Quindi un appello a Salvini, che nelle passate ore era intervenuto sulla questione vaccini ritenendo “inutili” i 10 obbligatori: “Non deve decidere il genitore, i vaccini devono essere obbligatori”.
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