Un passaggio dell’Angelus di Papa Francesco di oggi ci ha particolarmente colpito per la profondità e la volontà del Santo Padre di porre l’accento sull’assoluto mistero che circonda il significato stesso della vita di ognuno di noi. «Nonostante tutte le scoperte della scienza e della tecnica e le manipolazioni genetiche, la vita umana è e resta mistero», ha spiegato a braccio dal balcone di Piazza San Pietro nel giorno in cui si festeggia in tutta la Chiesa la paternità e la testimonianza di San Giovanni Battista. Dio – continua il Papa – non dipende dalle nostre logiche e dalle nostre limitate capacità umane. Bisogna imparare a fidarsi e a tacere di fronte al mistero di Dio e a contemplare in umiltà e silenzio la sua opera, che si rivela nella storia e che tante volte supera la nostra immaginazione». Per Bergoglio il tema della vita nascente, non a caso rievocato per la festa del Santo battezzatore, è di natura centrale per la tradizione e la conversione cristiana: dopo le importanti e dure affermazioni contro gli aborti selettivi sui bimbi disabili operati in tutto il mondo – «nazisti in guanti bianchi» – il Papa attacca la tendenza odierna a tentare di pianificare tutto e controllare anche la stessa vita quotidiana. « in questa storia c’è una verità in controtendenza rispetto alla cultura di oggi, che ci porta a pianificare ogni cosa, perfino le caratteristiche dei figli. Invece nell’esistenza umana ci sono variabili che non possono previste né controllate. La vita di una persona va sempre oltre i nostri schemi e le nostre stesse attese, perché è dono di Dio. E più conosciamo e più rimaniamo stupiti e affascinati!».



“NULLA È IMPOSSIBILE A DIO”

Secondo il messaggio centrale del Vangelo di Cristo, «in ogni persona umana c’è l’impronta di Dio, sorgente della vita, per questo bisogna essere sempre più consapevoli che nella generazione di un figlio i genitori agiscono come collaboratori di Dio. Una missione veramente sublime che fa di ogni famiglia un santuario della vita. La Vergine Santa ci aiuti a comprendere che in ogni persona umana c’è l’impronta di Dio, sorgente della vita», ha riportato ancora il Pontefice durante l’Angelus del 24 giugno. Zaccaria ed Elisabetta, i genitori di San Giovanni il Battista, hanno sperimentato – e da qui l’invito a sperimentarlo anche noi nella nostra vita – «che nulla è impossibile a Dio. Grande è la loro gioia. […] questo bambino sarà araldo, testimone della grazia di Dio per i poveri che aspettano con umile fede la sua salvezza. Zaccaria conferma inaspettatamente la scelta di quel nome (Giovanni, ndr), scrivendolo su una tavoletta – perché era muto –, e all’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava normalmente, benedicendo Dio».



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