Mentre ancora c’è sgomento tra operatori sanitari e amici della neonamma che si è suicidata lanciandosi da una finestra dell’Ospedale “Ruggi” di Salerno, si cerca di far luce sulle cause che hanno portato la donna a compiere questo gesto dopo aver dato alla luce il suo piccolo. E intanto a finire sotto accusa sono anche le procedure di sicurezza della struttura sanitaria, tanto è vero che da più parti piovono critiche per via di quanto accaduto. Tra gli altri Mario Polichetti, segretario della Fials della provincia di Salerno, ha spiegato che, in attesa di accertare con chiarezza i fatti, occorre “una seria riflessione sul tema della sicurezza e della tutela dei pazienti”, ma ricordando anche che di fronte alle tragedie è bene restare un passo indietro rispetto a delle polemiche che non esita a definire sterili. A tal proposito, però, Polichetti ricorda come già “un mese fa denunciavamo senza remore che non si può rubare un bambino come fosse un pacco postale e adesso confermiamo la stessa linea di pensiero: non si può morire sotto gli sguardi indifferenti di tutti” conclude, auspicando presto un tavolo tecnico di confronto tra la direzione del “Ruggi” e le stesse sigle sindacali. (agg. di R. G. Flore)
L’ULTIMO POST SU FACEBOOK, “I MIRACOLI ESTISTONO”
Aveva dato alla luce il suo bambino lo scorso venerdì ed oggi gli ha dato l’ultima poppata prima di decidere di compiere il gesto estremo, togliendosi la vita e gettandosi nel vuoto. E’ quanto accaduto nell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, teatro della tragedia che ha travolto la vittima, una neo mamma 24enne e la sua famiglia. La ragazza, come spiega Today.it, sarebbe morta sul colpo dopo un volo di sei piani, terminato in un cortile interno dell’ospedale. Medici, infermieri e coloro che hanno assistito alla scena sono ancora sotto choc. Dalle prime notizie sembra che la mamma fosse in buone condizioni di salute. Proprio lo scorso venerdì, giorno in cui metteva alla luce il suo bambino, la giovane scriveva su Facebook il suo ultimo post carico di emozione e voglia di vivere, nonostante gli ostacoli: “La vita a volte ti mette a dura prova. Ma io e te come facciamo da tanti anni insieme, tenendoci mano nella mano, affrontiamo tutto con coraggio e andiamo avanti… sfidando ogni ostacolo!”. Il messaggio era pregno di coraggio ed amore e si chiudeva con un benvenuto al piccolo: “Oggi siamo diventati genitori, la vita ci ha premiato e i miracoli esistono. Benvenuto al mondo piccolo scricciolo di mamma e papà”. Cosa avrà turbato poi la neo mamma al punto da compiere il gesto estremo? Non si esclude, tra le cause, la depressione post-partum, che può colpire fino al 20% delle donne nel periodo successivo al parto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
24ENNE SI GETTA NEL VUOTO: ERA DEPRESSA?
Salerno, allatta in ospedale il figlio e si uccide: tragedia al San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. La notizia la riportano i colleghi dell’Ansa: una giovane di appena 24 anni si è uccisa dopo aver allattato il proprio piccolo. Secondo le prime ricostruzioni, la donna si era recata al sesto piano del Reparto Tin per dare il latte al neonato ma, subito dopo, è uscita dal reparto, ha aperto la finestra sul ballatoio e ha deciso di lanciarsi nel vuoto. Nell’area dove è avvenuta la tragedia erano presenti anche altre persone, che però non hanno potuto impedire l’estremo gesto della ventiquattreenne, che era in buone condizioni di salute. Secondo una prima ipotesi, la donna ha deciso di suicidarsi a causa della depressione post-partum.
SALERNO, TRAGEDIA ALL’OSPEDALE SAN GIOVANNI DI DIO E RUGGI D’ARAGONA
Attesi aggiornamenti sulle motivazioni che hanno spinto la ventiquattreenne a compiere l’estremo gesto. Come vi abbiamo riportato, probabilmente si tratta della depressione post-natale, anche nota come depressione puerperale. Parliamo di un disturbo dell’umore che colpisce il 10-20 per cento delle donne nel periodo immediatamente successivo al parto. I principali sintomi sono le crisi di pianto, i cambiamenti di umore, la perdita dell’appetito, l’insonnia e l’assenza di interesse nelle attività quotidiane. Quando si presenta questo cambiamento dell’umore, è necessario intervenire con una psicoterapia o con la somministrazione di farmaci antidepressivi, tenendo però conto con gli effetti collaterali possibili per madre e neonato, in particolare per la fase di allattamento. Al fianco della terapia psicoterapeuta, un supporto psicologico o una vera e propria psicoterapia, spesso offerta direttamente dal servizio sanitario.