Alla fine il rischio di uno stop di 24 ore da parte degli esercenti dei distributori di benzina è stato scongiurato e la revoca dello sciopero è arrivata al termine di un incontro che i gestori hanno avuto col Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, che di fatto ha rassicurato la categoria e promesso che l’introduzione della fatturazione elettronica, passo comunque ritenuto molto importante dal leader del Movimento 5 Stelle, sarà comunque uno step programmato per il futuro, ovvero dal 2019. Tale proposta era stata inserita nella Legga di Bilancio 2018 con lo scopo di contrastare ovviamente l’evasione dell’Iva e, nelle parole di Di Maio, “una data ragionevole adesso è il 1° gennaio 2019”, aggiungendo che pur credendo in questo strumento ritiene che “i benzinai siano una delle categoria cavia della fatturazione elettronica e prima di tutto devono essere messi nelle condizioni di affrontare la sfida della digitalizzazione”. Inoltre, il Ministro ha concluso assicurando che tutto avrà il suo kick-off quando tutte le categorie saranno pronte e, di fronte alla revoca dello sciopero da parte dei benzinai, Di Maio ha commentato parlando di approccio giusto. (agg. di R. G. Flore)
SLITTA LA FATTURAZIONE ELETTRONICA?
Alla fine sembra effettivamente scongiurato il rischio di uno sciopero selvaggio dei benzinai nelle prossime 24 ore: domani in Consiglio dei Ministri arriverà il “Decreto Dignità” dove sarà inserita come norma principale e urgente proprio il rinvio della fatturazione elettronica al prossimo gennaio. Un modo per prendere tempo e scongiurare i problemi e sciopero in vista, ma è prevista anche una revisione più consistente che indagherà sulla necessità o meno di quel provvedimento tanto discusso da sindacati e associazioni di categoria; secondo la Fegica/Cisl il segnale lanciato dal Governo è di quelli importanti, «siamo particolarmente attenti a questo tipo di dichiarazioni (del Ministro Di Maio, ndr) che per noi sono un segnale importante». Insomma, per ora pericolo scampato ma la “partita” si sposta solo di qualche mese..(agg. di Niccolò Magnani)
BENZINAI, L’OMBRA DELLO SCIOPERO
Sono pronti ad incrociare le braccia i benzinai italiani, dalle 22 di oggi, lunedì 25 giugno alle 22 di martedì 26 giugno. Ben 24 ore di sciopero, dunque, che vedrà distributori chiusi su strade ed autostrade del nostro Paese. La protesta nazionale è stata indetta dalle organizzazioni di categoria dei gestori degli impianti di rifornimento carburanti (Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio) contro la fatturazione elettronica. Attraverso questo sciopero, infatti, l’intento è quello di posticipare l’entrata in vigore della fatturazione elettronica, attualmente prevista a partire dal prossimo 1 luglio. Tale fatturazione per i rifornimenti dei veicoli e prevista nella legge di bilancio del 2018 andrà a sostituire definitivamente le vecchie tessere carburante al fine di ridurre il più possibile problemi legati a truffe e elusioni fiscali. Secondo i sindacati, si tratta di una rivoluzione troppo grande e che andrebbe attuata più avanti poiché gli stessi benzinai sarebbero al momento sprovvisti degli strumenti tecnologici adeguati per poter sfruttare al meglio l’entrata in vigore della fatturazione elettronica. Da qui la necessità di proclamare lo sciopero che però, adesso, rischia di slittare.
SLITTA FATTURAZIONE ELETTRONICA: SCIOPERO SCONGIURATO?
Lo sciopero dei benzinai di 24 ore e previsto in questa chiusura di giugno potrebbe non andare in scena. E’ questa l’ipotesi che si prospetta in queste ultime ore, dopo l’intervento di Luigi Di Maio, Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro. L’obbligo di fatturazione elettronica per le cessioni di carburanti e che sarebbe dovuto scattare il prossimo primo luglio, infatti, è stato rinviato di 6 mesi, ovvero il primo gennaio 2019. Slittamento che sarà contenuto in un decreto relativo a fisco e lavoro e varato questa settimana. A metterlo nero su bianco, come spiega Il Giornale, è stato proprio Di Maio, scongiurando così lo sciopero dei benzinai in programma dalle 22 di oggi. “Stiamo predisponendo il rinvio”, ha annunciato il vicepremier chiarendo che “è stata lanciata una novità senza dare il tempo e gli strumenti per attrezzarsi”, proprio come era stato richiesto dai sindacati. “La data del primo di luglio non è realistica per il passaggio alla fatturazione elettronica” ha quindi aggiunto, giustificando così lo slittamento al prossimo gennaio.